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Web tax e Manovra, tra emendamenti e dubbi

12 novembre 2017 - 11:51

Annunciati ulteriori emendamenti alla Manovra 2018 sulla web tax, i dubbi del presidente delle commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia.

Scritto da Gt
Web tax e Manovra, tra emendamenti e dubbi

Dopo il senatore del Pd Massimo Mucchetti, che ha stimato entate annue per almeno un miliardo di euro, anche il collega di Forza Italia, nonchè vicepresidente di Palazzo Madama, Maurizio Gasparri, ha annunciato la presentazione di un emendamento alla Manovra 2018 sulla cosiddetta web tax.

Esso prevede che "a decorrere dal 1° gennaio 2018, i flussi finanziari provenienti dall'Italia generati da attività pienamente dematerializzate e destinati a soggetti non residenti privi di stabile organizzazione nel Paese, sono assoggettati ad un'imposta, operata nella forma della cedolare secca, con un'aliquota del 15 percento". Come spiegato dallo stesso Gasparri, "non è mai stato adottato un provvedimento che facesse pagare le tasse ai giganti del web anche in Italia, dove operano e fanno profitti questi grandi gruppi internazionali: per questo, insieme al senatore Mandelli ed altri senatori di Forza Italia, abbiamo presentato alla legge di bilancio un emendamento che prevede una tassazione per queste società che operano e vendono nel nostro Paese e che, fino ad oggi, non hanno versato un euro dei loro ricavi".

Tuttavia, dubbi sulla bontà di una simile introduzione n Italia vengono espressi dal presidente della commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia (Pd). Intervenendo ad HackSannio, organizzato da Confindustria Benevento, ha affermato: "Va bene rafforzare gli strumenti per verificare l'effettiva stabile organizzazione; non mi convince invece l'imposta sulle transazioni fino a quando non capiamo su chi impatta, per cosa e quanto gettito determina. Rischiamo di penalizzare le aziende italiane che, invece, non devono assolutamente pagare un centesimo di tasse in più di quello che oggi già pagano, semplicemente perché sono italiane". Boccia ha anche ricordato come "sulla web tax c'è un dibattito aperto dal 2013; finalmente oggi si discute senza tabù. Con la manovrina di quest'anno abbiamo fatto dei passi in avanti, ma serve completare l'opera e l'impegno del Governo assunto a Tallin può aiutare molto. Le ulteriori proposte le affronteremo nei prossimi giorni tra Senato e Camera nel corso della legge di bilancio. Consiglio a tutti di non perdere di vista l'obiettivo della norma: l'equità fiscale tra mondo online e offline, per evitare che le multinazionali del web, le cosiddette Ott, continuino a eludere le imposte".

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