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Sts: 'Gioco, regolamentazione tenga conto dei tabaccai'

27 febbraio 2018 - 13:51

Al convegno di Rovigo Sts sottolinea l'importanza di coinvolgere i tabaccai nella regolamentazione del gioco.

Scritto da Anna Maria Rengo
Sts: 'Gioco, regolamentazione tenga conto dei tabaccai'

"I tabaccai sono operatori professionali di gioco, il 50 percento dei proventi arriva dal settore". Lo afferma nel suo intervento al convegno in corso a Rovigo su "Liberi di scegliere, sì al gioco lecito, no all'illegalità" il rappresentante di Sts Fit, il presidente di Sts Belluno, Dario Callegher, che evidenzia come "gli interventi non possono prescindere dalla conoscenza del fenomeno del gioco e del Gap. La ludopatia ha raggiunto livelli evidenti ma non ci sono dati imparziali sull'incidenza del gioco problematico. Le stime fornite sono le più disparate e l'unica cosa certa è che nel 2017 il ministero della Salute ha reso noto che i giocatori in cura nei Serd sono poco più di 12mila£".

Callegher evidenzia: "il maggiore bersaglio di media ed enti locali sono gli apparecchi con vincita in denaro. A tal proposito però deve tenersi conto delle differenze tra i vari apparecchi da intrattenimento con vincita in denaro esistenti nel nostro paese, e la relativa potenzialità nociva sulla collettività in termini di fenomeni ludopatici.

Da una parte ci sono newslot o Awp, con un costo di 1 euro a partita e una vincita massima di 100 euro, dall’altra ci sono le Vlt per le quali il costo di una partita è pari a 10 euro, con possibilità di accettare banconote di qualsiasi taglio. In più, con vincite di 500 euro, che possono arrivare a 500.000 euro col jackpot nazionale, le Vlt rappresentano un rischio ben maggiore per i giocatori problematici rispetto alle newslot.

A ciò si aggiunga che le Vlt possono essere installate solo in ambienti dedicati, non visibili all’esterno; ambienti che privando i giocatori di qualsiasi riferimento spazio-temporale (vista l’assenza di distrazioni e orologi), si rivelano sicuramente i più confacenti alla proliferazione dei fenomeni ludopatici. Diversamente, nelle tipologie di esercizi in cui il gioco, come in tabaccheria, non è attività principale, si verifica un ricambio di clientela continuo tale da impedire l’estraniamento del giocatore dal mondo esterno, incentivando peraltro quel senso di riprovazione sociale che è alla base dell’autolimitazione dei giocatori.
Per di più, grazie al rapporto di fiducia che si instaura naturalmente tra il tabaccaio e i propri clienti, qualora i giocatori dovesse presentare problemi legati al gioco, si instaura quella possibilità di intervento diretto da parte del tabaccaio che nelle sale risulta impossibile. Il gioco in tabaccheria è sicuramente il gioco più sicuro. Il tabaccaio è da sempre avvezzo a impedire l’acquisto delle sigarette ai minori: in sostanza, nell’ambito del gioco non fa altro che applicare la medesima condotta garantendo, ancora una volta, il rispetto delle regole poste a presidio della salute e dei soggetti più deboli.
Per questo motivo, in relazione alla salute dei cittadini, l’offerta di gioco tramite apparecchi newslot presso gli esercizi come bar e tabaccherie, rappresenta un livello di rischio bassissimo rispetto a quello rappresentato dalle Vlt nelle sale dedicate e dalle sale da gioco in generale".
LA QUESTIONE DEGLI ORARI - Inoltre, aggiunge Callegher, "non possiamo che sottolineare che le tabaccherie sono esercizi che osservano un orario di apertura mediamente fissato dalle ore 8:00 alle 20:00, e pertanto già decisamente ridotto rispetto a quelle di altre tipologie di esercizi commerciali che operano nel settore, come ad esempio la sera o la notte. E a tal proposito è davvero superfluo osservare quali siano gli orari più a rischio dei cittadini: il pomeriggio o la notte?
Eppure le politiche di limitazione degli orari, molto spesso, introducono delle fasce orarie anche incompatibili con le nostre causando un gravissimo pregiudizio per la nostra rete delle tabaccherie, che paradossalmente rappresentano il massimo grado di sicurezza e affidabilità nella rete di offerta di gioco nel nostro Paese".
Il presidente sottolinea: "La regolamentazione del gioco non può prescindere dalla figura dei tabaccai. Affidabilità, rigidità dei controlli e formazione, queste le caratteristiche che fanno dei tabaccai degli operatori professionali di gioco eccezionali. Inoltre, non possiamo non richiamare l’attenzione sui disastri che storicamente sono stati sempre causati dal proibizionismo: disastri che ora si stanno ripetendo. Basti pensare al favoreggiamento della rete irregolare, alla proliferare dell’installazione dei totem, e in generale all’agevolazione della rete illegale gestita dalla criminalità organizzata.

Non dobbiamo dimenticare, del resto, che la creazione dell’attuale rete degli apparecchi da intrattenimento, oggi sotto lo sguardo vigile dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, nasceva proprio dall’esigenza di contrastare, con una regolamentazione analitica e omogenea sul territorio nazionale, la precedente rete selvaggia e illegale dei videopoker. Una rete che era quasi completamente in mano alla criminalità organizzata.

Ecco perché il nostro auspicio è che la regolamentazione del gioco torni a seguire criteri ragionati e smetta di inseguire allarmismi ingiustificati, allarmismo che rischiano di condurre a danni irreparabili per il tessuto sociale ed economico del territorio.

Pensiamo anche solo al rischio per le aziende del settore, e quindi anche le nostre: perdere il gioco, che rappresenta una fetta importante di ricavi, significa perdere parte della nostra forza lavoro".

Callegher ribadisce: "Cancellare la rete di gioco presso le tabaccherie significa mettere a rischio molti di quei posti di lavoro. Si tratta di una follia; una follia che sarebbe generata appunto dal proibizionismo. Insomma, il proibizionismo non è mai una soluzione".

L'INTERVENTO DI BERTOLDI - Nel suo intervento, Alessandro Bertoldi, in rappresentanza dell'Istituto Milton Friedman, sottolinea: "Non si fa abbastanza sulla prevenzione e sulla formazione in materia di gioco" e sottolinea la differenza tra raccolta e spesa e la confusione tra gli importi che di solito si fa nel fornire le cifre del gioco.
 

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