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Comune Roma: 'Gioco vietato in prossimità del centro storico'

18 aprile 2018 - 09:16

L'Assemblea Capitolina di Roma approva regolamento per attività commerciali del centro storico, in area intermedia vietata l'apertura di sale giochi.

Scritto da Redazione
Comune Roma: 'Gioco vietato in prossimità del centro storico'

 "Nell'area 'intermedia' è vietata l'apertura di carrozzerie, autofficine, sexy shop, autolavaggi, hard e soft discount, sale videogiochi e biliardi, commercio all’ingrosso con o senza deposito merci e magazzini".

È uno dei punti del nuovo regolamento per l’esercizio delle attività commerciali e artigianali nel territorio della "Città storica" di Roma approvato dall'Assemblea Capitolina nella seduta del 17 aprile.

Il regolamento, frutto del confronto con Municipi e cittadini, nasce dall'esigenza di "far sì che il centro storico torni più vivibile tanto per i romani, quanto per i turisti", si legge in una nota del consigliere comunale Sara Seccia, del Movimento 5 stelle.

"In base ai dati ufficiali di saturazione di determinate attività - arrivate ormai al limite - abbiamo posto uno 'stop' di 3 anni all'apertura di nuovi esercizi alimentari (soprattutto minimarket), posto precisi criteri di qualità per le attività artigianali e di vendita alimentare, e il tutto con l'obiettivo ribilanciare i settori merceologici. L'intento è meno 'negozi suk' ed esposizione selvaggia delle merci.
Prevista inoltre la revisione biennale di questi indici di saturazione per la puntuale verifica di mutamenti ed il conseguente mantenimento (o meno) del divieto di apertura di nuove attività.
Nella parte più 'esterna' della Città storica le misure saranno meno stringenti, per agevolare investimenti, impresa e occupazione.
Nel cuore del centro storico vietata l’apertura di nuove attività diverse da quelle tutelate, con un ulteriore divieto per rosticcerie, friggitorie e laboratori per la vendita di kebab, lavanderie self-service, compro-oro e centri-massaggi", conclude Seccia.
 
 
Le misure, via via più stringenti a seconda che le attività di riferimento si trovino nella "Città storica", nell’ambito intermedio o nel cuore del Sito Unesco, tengono anche conto della suddivisione in “tessuti urbanistici” individuati dal Piano Regolatore in base alle caratteristiche storico-architettoniche dei luoghi specifici.
Nel Sito Unesco è vietata l’apertura di nuove attività diverse da quelle tutelate. Dall’entrata in vigore del regolamento, ogni due anni, sarà effettuata una revisione degli indici di saturazione per la verifica di eventuali mutamenti e la conseguente eliminazione dei divieti di apertura delle attività del settore alimentare. Per i progetti di qualità – previa verifica istruttoria della Commissione Tecnica e successiva valutazione della Giunta Capitolina – si potranno decidere aperture in deroga di nuove attività.
Per l’adeguamento delle attività già in esercizio, sono previsti dai 6 ai 12 mesi di tempo a seconda delle diverse prescrizioni, in modo da consentire un allineamento graduale ma efficiente.
 
 
“Finalmente una disciplina per l’esercizio delle attività commerciali e artigianali che promuove qualità e decoro nel territorio della Città storica. Con questo provvedimento poniamo un freno a minimarket e negozi-suk, in virtù di un’analisi statistica del peso eccessivo che alcune attività hanno raggiunto nelle aree di pregio della Capitale. Il tutto, a tutela delle tipicità locali, dei residenti e dell’identità stessa della nostra città, nel segno della legalità e dell’eccellenza”, afferma la sindaca Virginia Raggi.
 
 
“Il Regolamento è frutto di uno studio attento e particolareggiato del territorio, e di un percorso partecipato e condiviso dai Municipi coinvolti. Lo scopo è quello di riequilibrare i settori merceologici, promuovendo la qualità delle tipicità locali”, conclude l’assessore allo Sviluppo economico, Turismo e Lavoro di Roma Capitale Adriano Meloni.
 
 
I LIMITI AL GIOCO GIÀ VIGENTI - Il provvedimento si aggiunge al regolamento specifico sulle attività di gioco varato nel 2017, che ha fissato un distanziometro dai luoghi sensibili (scuole, centri giovanili, luoghi di culto, strutture residenziali o semi residenziali operanti in ambito sanitario o socio assistenziale, centri anziani) di 350 metri all'interno del perimetro dell'anello ferroviario di cui alla zona 2 del Pgtu e di almeno 500 metri al di fuori di esso.
Si attende anche la firma dell'ordinanza sindacale per l'introduzione di limiti orari al funzionamento degli apparecchi, annunciata più volte negli ultimi mesi. 
 

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