"Già l'anno scorso è stata fatta una proroga da parte della Regione. Molto contestata perché l'applicazione della legge avrebbe sancito in maniera definitiva la riduzione dell'offerta di gioco. Il monitoraggio dei dati sulla diffusione del Gap è un compito oneroso che finora nessuno ha espletato e che noi abbiamo chiesto alla Regione Liguria: non solo un censimento di chi si rivolge al Sert, ma di comporre un ritratto del gioco patologico, dal punto di vista sanitario, economico, sociale. Auspichiamo che la Regione lo faccia come prima cosa, perché le norme vanno verificate sulla base di dati certi".
Sul tema interviene anche
Domenico Chionetti, presidente della Comunità di San Benedetto al Porto e portavoce del coordinamento regionale Mettiamoci in gioco. "C'è stata sorta di sanatoria, (ipotesi
respinta al mittente dalla Giunta Toti, Ndr) un'attenzione solamente verso l'industria del settore e nessuna verso la ricaduta socio-sanitaria del Gap.
La nuova legge rappresenta una presa in giro, un non-cambiamento. Gli esercizi commerciali con apparecchi da gioco hanno avuto 5 anni per adeguarsi e non lo
hanno fatto. Noi non siamo contro i commercianti né pensiamo che debbano chiudere, ma anzi abbiamo a cuore il tessuto commerciale cittadino perché tutti i soldi che vengono buttati nel gioco potremmo essere impiegati diversamente, per acquistare altri beni di consumo, tangibili.
C'è stato un intervento molto duro del
cardinale Bagnasco, che ha indicato chiaramente quali modelli legislativi seguire, come la legge confermativa della Lombardia, ad esempio, simile alla nostra del 2012, ma non è stato molto preso in considerazione dalla Regione.
Stessa sorte per il Difensore civico della Liguria, che svolge anche le funzioni di Garante dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza,
Francesco Lalla, che ha fatto un ragionamento sulle distanze dei luoghi sensibili dalle scuole.
Credo sarà necessario costruire una
mobilitazione per testimoniare l'opposizione alla legge che verrà presentata in Consiglio, dove può contare sulla maggioranza necessaria alla sua approvazione. Però, per la prima volta, le opposizioni del Consiglio regionale -
Pd in testa - si sono ritrovate con le associazioni 'No slot' per elaborare proposte e fare fronte comune al di là delle appartenenze".