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Provincia Trento: 'Sindaci non limitano le sale da gioco'

23 maggio 2018 - 07:50

La Giunta della Provincia Trento risponde a interrogazione di Violetta Plotegher su attuazione legge Gap, necessario un coordinamento con i comuni.

Scritto da Redazione
Provincia Trento: 'Sindaci non limitano le sale da gioco'

 


"Per quanto riguarda i regolamenti, non tutte le delibere sono state fatte: è stata avviata la procedura per l’esclusione dei contributi per gli esercizi che hanno installato le macchine; è stato poi avviato un progetto grafico da parte dei giovani per la sensibilizzazione, anche se alla fine è stato scelto di estendere alla Provincia il logo sui rischi del gioco del comune. Sul divieto di collocare apparecchi da gioco distante dei luoghi sensibili, è stata diffusa ai comuni la delibera attuativa. Recentemente è stata inoltrata la domanda per avere i dati sulla diffusione delle macchine da gioco. Non risultano provvedimenti dei sindaci per limitare la diffusione delle sale da gioco. C’è la necessità di un coordinamento con i comuni che hanno la titolarità dei controlli".

 

Questa la risposta della Giunta della Provincia di Trento, attraverso Mauro Gilmozzi, assessore alle infrastrutture, all'interrogazione con risposta scritta presentata dal consigliere Violetta Plotegher (Partito Democratico del Trentino) in merito all'attuazione della legge provinciale n. 13 del 2015 in materia di prevenzione e cura della dipendenza da gioco.
 
 

In particolare, Plotegher chiedeva di sapere "a che punto sono i regolamenti attuativi per le misure previste nella legge n. 13/2015; i dati sull’applicazione del distanziometro nei diversi Comuni in Trentino e in che misura gli Enti locali hanno recepito la legge; i dati inerenti il numero degli apparecchi e delle sale slot e vlt prima e in seguito all’attuazione della legge; il numero degli esercizi che hanno beneficiato delle misure previste nell’art.7 Interventi a sostegno degli esercizi pubblici".
 
 
Dopo la risposta della Giunta arriva la replica di Plotegher: "È desolante vedere che l’applicazione della legge e l’avvio del monitoraggio di un fenomeno così grave socialmente e sul piano economico è a questo punto; vedere le difficoltà di coordinamento con i comuni. La legge prevede la rimozione degli apparecchi entro il 2020 che è dopodomani e quindi va fatta subito una mappatura e avviato un dialogo con gli esercenti. In molti comuni italiani si sono fatti grandi passi avanti. La nostra legge vuole agire sull’offerta, anche se è difficile perché in Italia c’è un gioco d’azzardo industriale. Ma se si vuole agire sulla domanda, serve una campagna pubblicitaria per far capire che le possibilità di vincita sono remotissime, ma nessuno sta facendo nulla. Siamo di fronte a un’emergenza non solo sociale ma anche economica, perché i costi sociali determinati dalla dipendenza aumentano e pesano anche sull’erario".
 

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