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Legge Gap, Emilia Romagna: 'Niente distanziometro per gli ippodromi'

19 giugno 2018 - 15:06

L'Assemblea dell'Emilia Romagna approva Pdl di Paolo Zoffoli che modifica la legge sul Gap definendo sanzioni per i trasgressori, ippodromi esclusi da distanziometro.

Scritto da Redazione
Legge Gap, Emilia Romagna: 'Niente distanziometro per gli ippodromi'

 


Nella seduta di oggi, 19 giugno, l’Assemblea legislativa dell'Emilia Romagna ha approvato la richiesta di modifica, presentata da Paolo Zoffoli  del Partito democratico, alle vigenti norme regionali sul gioco: provvedimento per stabilire l’entità delle sanzioni ai trasgressori che non rispettano la distanza dei 500 metri dai luoghi sensibili e per assicurare lo svolgimento dell’attività all’interno degli ippodromi (in particolare per la struttura di Cesena).

La proposta ha incassato il sì di Pd, Ln, Fi, Fdi, M5s, Si e Misto-Mdp, voto d’astensione invece dal Misto-Mns.

 

LE SANZIONI - Nel caso di inosservanza del divieto di sospensione dell’attività, se l’esercizio ad esempio non rispetta la distanza dei 500 metri da luoghi sensibili (come le scuole), ha spiegato lo stesso Zoffoli, “è prevista una sanzione da 5mila a 9mila euro”. Nei casi, invece, di inosservanza del divieto di nuova installazione di apparecchi, ha aggiunto, “si applica una sanzione pari a 9mila euro (per ogni apparecchio) e il suo blocco tramite sigilli, e qualora la violazione venga reiterata si procede con la sospensione temporanea dell’attività, da 10 a 60 giorni”.
 
 
 
GLI IPPODROMI - Inoltre, con l’approvazione di questo progetto di legge, ha evidenziato il consigliere, “non verrà più applicato il divieto di esercizio di attività a una distanza inferiore a 500 metri dai luoghi sensibili agli sportelli e ai picchetti degli allibratori negli ippodromi, limitatamente alle scommesse nelle giornate in cui si svolge il programma di corse”.
 
IL DIBATTITO - Nel 2016, ha rilevato in aula Giancarlo Tagliaferri (Fdi), “in Emilia-Romagna sono stati giocati 4,5 miliardi di euro, circa 1000 euro a persona, compresi i neonati”. Il consigliere ha poi presentato un emendamento, accolto dall’Assemblea, per vietare la nuova installazione di apparecchi in immobili concessi da enti pubblici a terzi in locazione, in comodato o in uso gratuito per fini sociali e aggregativi, come i circoli, rivolti agli anziani, ai minorenni e a chi appartiene a categorie protette.

Massimiliano Pompignoli (Ln) nel ribadire la necessità di perseguire la linea dura sul tema del gioco d’azzardo, ha però rilevato lacune nella normativa regionale, poco chiara in alcuni passaggi e di difficile applicazione per gli enti territoriali.

Andrea Bertani (M5s) ha parlato di “azzardopatia, cosa diversa dalla ludopatia”. L’obiettivo della legge, ha poi ribadito, “è quello della tutela della salute del cittadino, ridurre e allontanare l’offerta dai luoghi frequentati da un pubblico più sensibile”. Il consigliere pentastellato ha poi presentato un emendamento, accolto dall’Assemblea, per vietare il gioco d’azzardo nei punti di raccolta delle scommesse, i cosiddetti corner.

Andrea Galli (Fi) si è detto d’accordo con le limitazioni contenute nella norma regionale. La ludopatia, ha sottolineato, “è una dipendenza, in Italia il fatturato collegato all’azzardo ha superato nel 2017 i 95 miliardi di euro”.

Michele Facci (Misto-Mns) ha ricordato che “l’Emilia-Romagna spende 3,7 milioni di euro all’anno, in ambito sanitario, per il contrasto alla ludopatia”. Inoltre, ha criticato la scelta di lasciare carta bianca ai Comuni relativamente all’individuazione di ulteriori luoghi sensibili sul loro territorio.

 

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