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Silvestri (M5S): 'Colpire culturalmente il gioco'

26 giugno 2018 - 09:58

Il deputato Francesco Silvestri (M5S), firmatario del Ddl sul divieto di pubblicità che dovrebbe entrare nel Decreto Dignità, chiede riformulazione del sistema azzardo.

Scritto da Sara Michelucci
Silvestri (M5S): 'Colpire culturalmente il gioco'

 

Roma - "La questione del gioco patologico è un problema che ci portiamo avanti da tempo. L'avanzare del gioco legale non fa da calmiere a quello illegale e lo ha messo in evidenza anche la commissione Antimafia.
La questione lavoro c'è ma non penso possiamo chiudere gli occhi sul problema del gioco sulla società. Dobbiamo tenere presente quanto lo Stato spende per curare i malati di gioco e questo influisce sulle casse dello Stato. In Parlamento partiremo dalla pubblicità di gioco con il divieto totale".


Lo evidenzia il deputato Francesco Silvestri (M5S) al convegno "Capitale Ludopatie: un problema nuovo per i Comuni" in calendario al Campidoglio oggi, 26 giugno.

 

"Bisogna colpire culturalmente l'azzardo, nella percezione che ha nell'immaginario collettivo. Il ministro Di Maio intende mettere nel decreto Dignità questa misura", ricorda Silvestri, co-firmatario insieme a Massimo Baroni del Ddl sul divieto di pubblicità.
 
 
 
Altra questione: "Non credo il tesserino sanitario sia la soluzione. Meglio un tesserino del giocatore, dove c'è la foto e dove vanno introdotti anche dati sulla spesa del giocatore per capire i flussi. Se nulla nella passata legislatura è stato fatto è perché nulla si è voluto fare, nonostante alcune azioni. Nel Governo del cambiamento vogliamo invece agire per una riformulazione del sistema azzardo, ormai divenuto insostenibile. Mi auguro che riforme come queste possano continuare ad andare avanti, lasciando poteri ai comuni sulle distanze", prosegue il deputato.
 
 
"Il decreto Abruzzo ha fatto scaturire una situazione eccessiva, soprattutto con l'introduzione delle Vlt". Sui testimonial famosi di gioco "entra in prima linea anche il concetto di etica". Sulla tassazione del gioco "lo Stato non ci guadagna, ma è solo denaro che arriva subito". Per quanto riguarda i ragazzi "è la noia il primo elemento per cui si gioca d'azzardo. Per questo il ruolo delle amministrazioni locali è fondamentale". Tornando sulla pubblicità "con il divieto liberiamo anche gli organi di stampa da questo legame, dato che la maggior parte dei quotidiani prendono fondi dal gioco", conclude Silvestri.
 

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