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Regione Piemonte: 'Piano Gap punta soprattutto su formazione'

16 luglio 2018 - 14:34

Le commissioni del Consiglio regionale del Piemonte ricordano che il Piano sul Gap punta sulla formazione. L'11 ottobre un convegno sulla legge in vigore.

Scritto da Redazione
Regione Piemonte: 'Piano Gap punta soprattutto su formazione'

 

Punta soprattutto sulla formazione il Piano regionale delle attività di contrasto, prevenzione, diagnosi e cura del gioco d’azzardo patologico. È quanto è emerso lunedì 16 luglio nel corso della seduta congiunta della quarta Commissione (presidente Domenico Rossi), terza (Raffaele Gallo) e del Comitato per la qualità della normazione e la valutazione delle politiche del Consiglio Regionale del Piemonte (Marco Grimaldi) sullo stato di avanzamento delle azioni di contrasto al gioco d’azzardo, così come previsto dalla legge 9 approvata il 2 luglio del 2016.

 

Il tutto, mentre per domani, 17 luglio, davanti alla sede del Consiglio regionale del Piemonte è in programma la manifestazione degli operatori del gioco contro l'effetto espulsivo della normativa vigente.

L’assessore alla Formazione professionale Gianna Pentenero ha ricordato come il Piano, approvato dal Consiglio nel dicembre 2017, a seguito di un iter particolarmente complesso, abbia trovato copertura finanziaria per il proprio fondo da parte del Ministero della Sanità solamente lo scorso mese di maggio. “Questo consente ora di dare attuazione alle diverse azioni che, come noto, prevede il potenziamento dei servizi sanitari dedicati alle dipendenze, l’avvio di campagne d’informazione mirate e attività di formazione e aggiornamento professionale rivolte a soggetti interessati: dai gestori e dal personale di sale giochi e locali che ospitano slot, agli operatori delle Polizie locali, dagli studenti agli insegnanti”, spiega Pentenero, aggiungendo che, in collaborazione con i Comuni, è in fase di definizione la mappatura delle distanze dai luoghi sensibili.
 
 
L’assessore alla Sanità Antonino Saitta, nel suo intervento, ha spiegato che si sta predisponendo il progetto formativo per tutti gli operatori sanitari del pubblico e del privato e che verrà potenziato lo stesso Osservatorio epidemiologico regionale sulle dipendenze. Pentenero e Saitta hanno poi annunciato che il prossimo 11 ottobre si svolgerà un convegno di analisi e valutazione dell’impatto della legge in Piemonte.
 
 
Molto partecipato è stato il successivo dibattito.
Per Gian luca Vignale (Mns) “le comunicazioni sono insufficienti, perché prive di tutti i dati necessari per le reali valutazioni. Viene pertanto disattesa la clausola valutativa”.
Andrea Tronzano (Fi), pur condividendo la necessità del contrasto al Gap, ha ribadito che “la legge dovrà diventare più equilibrata, in quanto oggi si penalizza solo il settore imprenditoriale collegato al gioco regolare e non si fa vera prevenzione”.
Sul concetto occupazionale degli operatori si è anche soffermato Luca Cassiani (Pd), che ha poi richiesto l’audizione in commissione Legalità della Guardia di Finanza per trattare i risvolti negativi del gioco illegale.
Il capogruppo di Leu Marco Grimaldi ha evidenziato come con questa legge sia stata “ridotta la portata negativa di un fenomeno che prima era un vero e proprio far west”, mentre Giorgio Bertola (M5S) nel ricordare come nel passato i Governi nazionali abbiano utilizzato il gioco d’azzardo come leva fiscale creando nel contempo una vera e propria economia, ha ribadito la ferrea volontà di non modificare la legge regionale vigente.
“Ci siamo ancorati al tema della salute e dobbiamo continuare a tenere la barra dritta. La lotta alle ludopatie deve essere soprattutto a dimensione nazionale e non basta come unico deterrente vietare la pubblicità” ha rimarcato Domenico Ravetti, capogruppo del Pd.
Dallo stesso Partito democratico, sono poi state espresse valutazioni positive da Nadia Conticelli, Antonio Ferrentino e Andrea Appiano: quest’ultimo ha voluto approfondire il ruolo dei Comuni.
Stefania Batzella (Gruppo misto - Movimento libero indipendente) ha infine ricordato le fasi che avevano portato all’approvazione della legge e ha proposto che in Piemonte le Asl possano rimborsare i biglietti dei treni e dei bus per coloro che si recano presso gli specifici ambulatori per intraprendere le “cure disintossicanti”.
 
 
Al temine della discussione, l’assessora Pentenero ha spiegato come invece dei numeri fine a se stessi, serva invece una chiave di lettura e come sia necessario riuscire ad attuare un lavoro di gruppo intersettoriale. “Per il convegno di ottobre, anche con il supporto dell’Agenzia dogane e monopoli, potremo disporre di tutti i dati necessari a tradurre proprio i numeri in azioni” ha concluso.
Il presidente Rossi ha annunciato l’intenzione di convocare una nuova seduta congiunta sul tema, proprio prima dell’evento.
 

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