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Gioco, Mulè (Fi): 'Divieto pubblicità favorisce illecito, aprire confronto'

19 luglio 2018 - 07:59

Il deputato Giorgio Mulè (Fi) chiede confronto serio sul gioco, tema al centro della discussione del Ddl Terremoto in Aula con vari emendamenti.

Scritto da Redazione
Gioco, Mulè (Fi): 'Divieto pubblicità favorisce illecito, aprire confronto'

 

"La sera il Parlamento approva e applaude l'istituzione all'unanimità della Commissione d'inchiesta sulle mafie, il giorno successivo lo stesso Parlamento si rende inconsapevole fiancheggiatore delle cosche: limitare la pubblicità sul gioco, come previsto dal decreto Di Maio, ha infatti come effetto quello di favorire il gioco illecito e quindi gli affari delle mafie. Oscurare le attività lecite equivale a incentivare gli investimenti di quelle illegali. Lo dicono chiaramente plurimi rapporti e indagini in ambito europeo e italiano, da ultimo la relazione della Direzione investigativa antimafia alle Camere. Il governo si attivi allora con l'istituzione di un tavolo serio con tutti i soggetti interessati e la smetta di vendere fake news: la ludopatia non si sconfiggerà con questo decreto e i criminali ringrazieranno".


Lo chiede Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia, criticando il divieto di pubblicità al gioco inserito nel decreto Dignità.
 
Dai banchi dello stesso partito gli fa eco il capogruppo Mariastella Gelmini. “Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sostiene implicitamente che Confindustria – così come tutti gli altri rappresentanti di categorie e i gruppi di opposizione – abbiano frainteso il decreto Dignità, invitando i vertici di viale dell’Astronomia a leggere con più attenzione il testo. Lo trovo un insulto all’intelligenza e al lavoro di tutti coloro che in questi giorni stanno vivisezionando le misure varate dal Consiglio dei ministri che, nonostante le affermazioni di Conte, produrranno più disoccupazione, meno produzione e favoriranno, in relazione al gioco d’azzardo, la criminalità organizzata. Piuttosto che additare gli altri, il premier si adoperi affinché il decreto venga stravolto. L’unanimità di critiche dovrebbe far suonare qualche campanello d’allarme a Palazzo Chigi”.
 

Si è parlato di gioco anche nell'ambito della discussione del Ddl Terremoto in Aula, con un focus sugli emendamenti già respinti in commissione Bilancio sul Preu di slot e Vlt anche alla luce del fatto che contenuti analoghi sono presenti nel decreto Dignità.
Se ne è occupato, ad esempio, Emanuele Fiano del Pd, che ha ricordato come nelle commissioni congiunte lavoro e finanze che hanno in esame il decreto sia stato "scelto di ridurre i tempi di intervento delle opposizioni e di contingentarli; è stato scelto di negare molte delle audizioni che noi abbiamo chiesto su argomenti sensibili, sui quali, peraltro, penso che potrebbe essere ricavato un consenso comune, come sul tema dei giochi".
 

Alessia Morani del Pd invece propone di coprire l'una tantum per i professionisti "attraverso un prelievo proprio sul gioco d’azzardo: quel gioco di cui ci si occupa nel decreto-legge dignità.
Non si capisce perché a favore dei lavoratori, in particolare di una categoria e dei professionisti che esercitano la loro attività nei luoghi del terremoto, non debbano essere riconosciuti una misura e un prelievo proprio con riferimento a quello che Di Maio, vice premier nonché ministro del lavoro e delle politiche sociali e dello sviluppo economico, ha dichiarato di essere uno dei nemici principali del Movimento 5 Stelle, e cioè il gioco. Per cui è totalmente incomprensibile la motivazione per cui questo Governo si rifiuta di approvare un emendamento che va a favore di una categoria che è stata purtroppo particolarmente danneggiata nella sua professionalità dal terremoto e che vedrebbe appunto, per le simpatie che ha questo Governo per il prelievo sul gioco, una copertura che non andrebbe per niente ad inficiare oneri che non sono stati toccati da questo provvedimento". Quindi Morani chiede di motivare "il rifiuto per un provvedimento a favore di lavoratori che vedrebbe appunto un prelievo sul gioco".
 

Stasera, 19 luglio, alle 20 scade il termine per presentare gli emendamenti.

 

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