skin

Decreto Dignità, pioggia di emendamenti su pubblicità gioco e Preu

23 luglio 2018 - 07:41

Ecco gli emendamenti presentati alle commissioni della Camera sul decreto Dignità e le sue norme sul gioco.

Scritto da Anna Maria Rengo
Decreto Dignità, pioggia di emendamenti su pubblicità gioco e Preu

Come preannunciato, sono numerosi gli emendamenti presentati alle commissioni riunite Finanze e Lavoro all'articolo 9 del disegno di conversione in legge del decreto Dignità, che prevede il divieto assoluto di pubblicità del gioco e l'aumento del Preu per slot e Vlt. L'esame dell'ammissibilità degli emendamenti inizierà nella giornata di oggi, 23 luglio, mentre domani ci sarà il voto. Il testo è atteso in aula giovedì, con il termine ultimo per la presentazione degli emendamenti fissato per le ore 10.

LE RICHIESTE DEI RELATORI - Anche i relatori, Giulio Centemero (Lega) e Davide Tripiedi (M5S) presentano richieste sul gioco. In riferimento all'armonizzazione tra quanto previsto dalla legge di Stabilità e dal decreto Dignità, chiedono: "Al comma 1, le parole 'e dall'articolo 1, commi da 937 a 940', sono sostituite dalle seguenti: 'e in conformità con i divieti contenuti nell'articolo 1, commi da 937 a 940'".

LE RICHIESTA DELLA LEGA - Alessandro Pagano chiede il divieto di pubblicità del gioco "non si applica all'informativa commerciale da parte dei concessionari verso i punti vendita fisici che effettuano la raccolta dei giochi pubblici con vincite in denaro, ai progetti di responsabilità sociale e alla stampa specializzata destinata ai soli operatori di settore, nonchè alle insegne di esercizio e ai loghi e marchi che distinguono i giochi all'interno del punto vendita".

"Fatto salvo il divieto generalizzato della pubblicità e promozione dei giochi pubblici - si legge nella relazione illustrativa - con il presente emendamento si vuole introdurre una disciplina specifica relativa all'attività di promozione e informazione svolta nei punti di vendita fisici e nei confronti degli operatori del settore. Nello specifico si fa riferimento alle informazioni veicolate all'interno dell'esercizio tramite materiale informativo, contact center, stampa specializzata in generale. Diversamente - osserva Pagano . l'attività svolta dagli operatori di gioco verrebbe pesantemente compromessa contravvenendo altresì al principio costituzionalmente garantito, di cui all'articolo 41, che espressamente sancisce che l'iniziativa economica privata è libera, e che l'esercizio di tale attività non possa svolgersi in contrasto con l'utilità sociale, la sicurezza, la libertà e la dignità umana. Tale soluzione risponde alla basilare esigenza aziendale di poter fornire agli operatori di settore le informazioni sulle novità di prodotto e sulle novità tecnologiche. Si evidenzia, inoltre, che una simile soluzione non snaturerebbe lo scopo primario dell'articolo 9 di tutela del consumatore, giacché non incide in alcun modo sul divieto generale di pubblicità del gioco". In un altro emendamento, il deputato chiede che il divieto non si applichi "alle concessioni in corso d'esecuzione qualora nell'oggetto dell'affidamento per la gestione del gioco pubblico sia prevista la realizzazione di attività pubblicitarie e promozionali". Pagano chiede inoltre che il divieto di pubblicità non si applichi alle formule pubblicitarie o promozionali svolte all'interno dei punti vendita fisici, una richiesta identica a quella del deputato Martino di Forza Italia. Ancora, si escludano dal divieton "le forme di comunicazione pubblicitarie e promozionale diretta o indiretta effettuate presso i punti fisici di raccolta del gioco, allorquando tali attività costituiscano parte integrante dell'affidamento concessorio per la gestione dei giochi pubblici in corso di esecuzione e vengano effettuate esclusivamente presso i locali ove avviene la raccolta degli stessi".

Sempre Pagano chiede che il divieto di pubblicità non si applichi "alle concessioni in corso d'esecuzione".

LE RICHIESTE DEL M5S - Massimo Baroni chiede, tra l'altro, che "nelle more dell'entrata in vigore dei divieti (...) i programmi radio televisivi che ospitano messaggi pubblicitari relativi al gioco d'azzardo regolamentato nel loro corso ovvero nella mezz'ora antecedente o successiva devono essere preceduti dall'avvertenza che il programma non è adatto ai minori". Si propone inoltre l'inserimento di un articolo 9 bis secondo il quale "al fine di valutare l'adozione di regolamenti comunali per disciplinare l'orario di funzionamento" di slot e Vlt "ovvero di monitorarne il rispetto o di irrogare le relative sanzioni, gli enti locali possono richiedere a Sogei i dati inerenti l'ubicazione e gli orari di funzionamento effettivo degli apparecchi (...). Sogei è tenuta a fornire gratuitamente i dati richieste entro e non oltre il termine di 30 giorni dalla richiesta".

LE RICHIESTE DI FORZA ITALIA - Forza Italia, per voce del deputato Paolo Zangrillo, chiede di sopprimere l'intero articolo.  Antonio Martino firma un emendamento secondo il quale "Il Mef, di concerto con il ministero dello Sviluppo economico, con proprio decreto individua, all'interno delle fasce orarie consentite, la soglia percentuale di spazi disponibili per la pubblicità di giochi con vincita in denaro di cui al comma 1 bis al limite del 30 percento di ogni ora". In un altro, chiede invece di sopprimere il divieto di sponsorizzazioni, una richiesta portata avanti anche in emendamenti del Pd di Fregolent e Del Barba. Lo stesso deputato, in un altro emendamento, esclude dal divieto di pubblicità "i giochi numerici a quota fissa e i giochi numerici a totalizzatore nazionale, le scommesse (...) e qualsiasi ulteriori gioco individuato dall'Adm con proprio decreto da adottarsi entro 30 giorni". Andrea Mandelli chiede di escludere dal divieto le Case da gioco autorizzate, una richiesta fatta propria anche da Bruno Tabacci, del Gruppo Misto, e da diversi deputati di Fratelli d'Italia.

Ancora, Martino chiede che il divieto non si applichi "alle comunicazioni informative, da parte dei concessionari verso i punti vendita fisici che effettuano la raccolta dei giochi pubblici con vincite in denaro, ai progetti di responsabilità sociale e alla stampa specializzata destinata ai soli operatori di settore, nonché alle insegne di esercizio e ai loghi e marchi che distinguono i giochi all'interno del punto vendita". Martino presenta poi emendamenti dove dettali quali dovrebbero essere i divieti di pubblicità sul gioco, gli impegni anche economici dei concessionari sulla comunicazione responsabile.

In un articolato emendamento, Graziano Musella chiede di escludere dal divieto di pubblicità "i giochi con vincita in denaro appartenenti alle categorie merceologiche dei giochi numerici a quota fissa e a totalittatore nazionale, (...) le sponsorizzazioni che prevedono il semplice uso del logo (...), le comunicazioni istituzionali dei convcessionari. (...) i messaggi che abbino un fine esclusivamente di utilità sociale". Inoltre, "i concessionari di giochi pubblici (...) sottopongono preventivamente ogni loro campagnia di comunicazione commerciale alla valutazione, per le rispettive competenze, dell'Adm e all'Agcom". L'emendamento prevede inoltre che "i fornitori di servizi media audiovisivi e dei servizi internet sono tenuti a ospitare nei propri palinsesti e nei propri siti campagna di sensibilizzazione sui rischi della dipendenza dal gioco e del gioco illegale". Richieste analoghe sono contenute nell'emendamento a prima firma di Deborah Bergamini e da Bruno Tabacci (Gruppo Misto).

LE RICHIESTE DEL PD - Mauro Del Barba propone, in diversi emendamenti, che per i giochi "caratterizzati da minor frequenza e ripetitività del gioco, socialità o elementi di abilità, quali le scommesse ippichhe e sportive", fermo restando quanto previsto dal decreto Balduzzi, sia vietata la pubblicità "che assuma connotati di aggressività o ingannevolezza, secondo quanto previsto dal protocollo di intesa che l'Autorità delle Dogane e dei Monpoli sottoscrive con l'Agcom". In ogni caso, tale pubblicità "non deve descrivere il gioco come socialmente attraente o approvato da personalità famose o celebrità, lasciando intendere che il gioco contribuisce al successo sociale". Il citato procollo "prevede l'assoggettamento preventivo obboligatorio alle regole di autorisciplina pubblicitaria delle iniziatve e delle campagne pubblicitarie di livello nazionale dei concessionari (...) nonché "l'obbligo degli stessi di destinare annualmente il 5 percento del valore delle loro attività di pubblicità al fondo per il contrasto d'azzardo patologico". Richieste identiche sono fatte in un emendamento di Fdi. a firma di Marco Osnato.

In altri emendamenti, Del Barba esenta dal divieto assoluto previsto dal decreto Dignità, ma ribadisce l'assoggettamento a quanto previsto dal decreto Balduzzi per i giochi "caratterizzati da minor frequenza e ripetitività del gioco, società o elementi di abilità, giochi di abilità a distanza, scommesse ippiche e sportive, bingo, lotterie a estrazioni istantanea, giochi mumerici a quota fiissa e a totalizzatore".

Silvia Fregolent chiede di sopprimere, dal comma 1 che sancisce il divieto assoluto, il riferimento alla legge di Stabilità 2016. Fregolent chiede inoltre di esentare dal divieto assoluto solo i loghi sul gioco sicuro e reponsabile dell'Adm. In un altro, chiede invece di esentare dal divieto le Case da gioco autorizzate.  Fregolent presenta inoltre un mendamento che esclude dal divieto di pubblicità "i servizi di gioco di abilità a distanza con vincita in denaro" e interviene anche sulle sanzioni in caso di inosservanza, tema oggetto di attenzione anche da parte di Chiara Braga. Fregolent chiede inoltre di incrementare la dotazione del fondo per il Gap: di 35 milioni per il 2018, 70 per il 2019 e 35 per il 2020, oltre che il ricorso all'utilizzo della tessera sanitaria.

Maurizio Martina presenta un emendamento per escludere le affissioni dal divieto di pubblicità.  Anche Anna Ascani presenta numerosi emendamenti di natura tecnica e terminologica, chiedendo anche l'introduzione della tessera sanitaria. Claudio Mancini chiede invece di includere nel divieto anche le insegne, mentre Raffaele Topo propone di esentare internet dal divieto di pubblicità ""per preservare la conoscenza dell'offerta di gioco legale online allo scopo di canalizzare la domanda di gioco all'interno del circuito di offerta legale".

Chiara Braga chiede da parte sua che "l'imposta di cui all'articolo 1, comma 994, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, è stabilita nella misura del 30 percento delle somme che, in base al regolamento di gioco, non risultano restituite al giocatore" e che l'aggio "spettante ai venditori dei biglietti delle lotterie istaneanee è stabilito nella misura del 4 percento del prezzo di vendita al pubblico di ciascun biglietto" (o del 5, in un altro emendamento).

Massimo Ungaro chiede che il Preu di slot e Vlt sia fissato al 20 e 10 percento, mentre Baroni, (M5S) fissa quello per le Vlt al 6,75 percento e anche Martino (Fi) parla, ma di payout, fissandolo al 69 percento per le slot. Sempre Ungaro, chiede che la persona affetta da Gap e che si trovi nell'impossibilità, a causa di ciò, di provvedere ai propri interessi, può essere assistita "da un amministratore di sostegno". 

Gianmario Fragomeli chiede il numero massimo di apparecchi comma 6 e 7 installabili sia "definito d'intesa tra l'Afm e il comune ove si trova il pubblico esercizio", e che comunque non si possa superare alcuni limiti massimi, in base al numero di abitanti. Numerosi anche gli emendamenti di Elena Carnevali, che chiede per esempio nuove formule di avvertimento, anche da applicare sugli apparecchi, l'attuazione di campagne informative, l'individuazione di criteri per la riduzione dei punti di gioco, incentivi ai locali no slot.

LE RICHIESTE DI FRATELLI D'ITALIA - Il deputato Osnato presenta diversi emendamenti, dal contenuto simile a quelli di Del Barba. In uno, in particolare, chiede di vietare la pubblicità "che assuma connotati di aggressività o ingannevolezza, secondo quanto previsto dal protocollo d intesa che l'Autorità delle Dogane e dei Monopoli sottoscrive con l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni".
Alessio Butti chiede che "ciascun fornitore di servizi media audiovisivi non può diffondere comunicazioni commerciali di tali giochi p scommesse oltre il 25 percento dell'affollamento pubblicitario orario; tale comunicazione commerciale può essere trasmessa esclusivamente tra le ore 23 e fino alle ore 7 del giorno successivo, salvo nel corso degli eventi sportivi in diretta e 30 minuti prima dell'inizio di ciascun evento sportivo e 30 minuti dopo il suo termine". In ogni caso, "al fine di evidenziare i rischi legato al gioco patologico e realizzare un più efficace contrasto al gioco illegale (...) l'Agcom individua con proprio regolamento le linee guida per un formato di pubblicità responsabile" che "dovrà prevedere limitazioni di tali pubblicità sulla stampa quotidiana e periodica, sulle pubblicazioni in genere, sulle affissioni e su internet".
Guido Crosetto chiede invece che a decorrere dall'entrata in vigore della legge siano "vietati i giochi e le scommesse con vincite in denaro di qualunque tipologia". In un altro emendamento, il deputato propone che il divieto di sponsorizzazioni si applichi dal 1° luglio 2019 e che i giocni caratterizzati da elementi di abilità, abilità a distanza, scommesse ippiche e sportive, bingo, lotterie a estrazione istantanea, giochi numerici, sia vietata la pubblicità "che assuma connotati di aggressività o ingannevolezza, secondo quanto rpevisto dalle linee guida emanate d'intesa tra l'Adm e l'Agcom". Un altro emendamento di Crosetto esclude dal divieto di pubblicità "i canali e mezzi di comunicazione relativi al gioco". Sempre Crosetto chiede di escluere internet dal divieto di pubblicità.
Maria Teresa Bellucci esclude "le lotterie nazionali a estrazione differita" dall'esenzione del divieto assoluto di pubblicità.
 
LE RICHIESTE DI LEU - Michela Rostan chiede di sopprimere l'esenzione dal divieto per "i loghi sul gioco sicuro e responsabile dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli" e che sia avviata, nel periodo transitorio di vigenza dei contratti già in essere, "una campagna di comunicazione televisiva volta a sensibilizzare i cittadini sui problemi derivanti dal gioco patologico, prevedendo altresì che la trasmissione dei relativi spot sia effettuata immediatamente dopo quella degli sport del gioco online, alla generazione di messaggi di allerta sui rischi derivanti dal gioco d'azzardo, da realizzare mediante applicazione diretta sugli apparecchi di strumenti o di software tenuto conto dei limiti derivanti dal rispetto delle normativa vigente in materia di privacy". Sempre Rostan presenta un emendamento volto a introdurre norme su orari e distanze.
Luca Pastorino punta a "impedire che da qui al 31.12.2018 vengano posti in essere contratti pluriennali, vanificando in tal modo lo spirito della legge".
LE RICHIESTE DEL GRUPPO MISTO - Oltre agli emendamenti prima citati, Tabacci chiede che l'aggio per i raccoglitori del gioco del lotto e dei giochi accessori, il compenso al ricevitore die giochi numerici a totalizzatore nazionale e l'aggio per il venditore al dettaglio delle lotterie nazionali a estrazione istantanea è fissato nella misura del 6,5 percento della raccolta di gioco e le entrate erariali dei suddetti giochi aumentano dell'1,5 percento della raccolta; per tutte le concessioni di gioco in essere, anche in regime di proroga, è applicato un canone di concessione commisurato allo 0,35 percento della raccolta di gioco, fatta eccezione per quella riferita alle scommesse a distanza a quota fissa con interazione diretta fra giocatori".

Articoli correlati