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Proroga gioco Puglia, Candiani: 'Prendere atto della moratoria'

18 ottobre 2018 - 08:17

Il sottosegretario al ministero dell'Interno Candiani risponde all'interrogazione del M5S sulla proroga della legge della Puglia.

Scritto da Roberta Falasca
Proroga gioco Puglia, Candiani: 'Prendere atto della moratoria'

“Se la Regione Puglia dovesse varare una moratoria che proroghi i termini con i quali gli operatori delle sale da gioco devono adeguarsi secondo la legge regionale n. 43 del 13 dicembre 2013, che dispone che l’autorizzazione all’esercizio delle sale da gioco venga concessa nel caso di ubicazioni in un raggio non inferiore a 500 metri da una serie di luoghi sensibili quali, in particolare, istituti scolastici, luoghi di culto, impianti sportivi, centri giovanili, per contrastare la diffusione del gioco d’azzardo patologico, le autorità di Pubblica sicurezza non potranno che prenderne atto ed uniformarsi alla nuova disciplina legislativa. In tal caso il Ministero dell’interno non mancherebbe di fornire le specifiche direttive alle prefetture e alle questure della Puglia in ordine alle modifiche intervenute. Quanto al profilo dei controlli, si fa presente che le questure e le Forze di polizia sviluppano una costante attività di vigilanza sugli esercizi di scommesse e giochi leciti, nonché sui locali dove sono installati apparecchi automatici da gioco. Ciò secondo il nuovo modello di svolgimento delle funzioni di polizia amministrativa di sicurezza che punta ad accentuare il momento del controllo dinamico nelle attività autorizzate, senza comunque tralasciare la dimensione dei controlli statici effettuati attraverso il rilascio dei prescritti titoli abilitativi.

Più in generale, posso assicurare che il Governo, pone particolare e costante attenzione a tutte le iniziative legislative sulla materia della prevenzione e trattamento del gioco d’azzardo patologico nella prospettiva di coniugare sia la tutela della sicurezza pubblica, di pertinenza dello Stato, sia le rilevanti esigenze di prevenzione della ludopatia, affidate alle concorrenti discipline statali e regionali”.
 
Questa è la risposta del sottosegretario del ministero dell'interno Stefano Candiani all'interrogazione presentata in prima Commissione Affari istituzionali dai deputati Anna Macina, Federica Dieni e Francesco Silvestri del Movimento 5 Stelle, lo scorso 16 ottobre in parlamento. I deputati M5S, infatti, puntavano l'attenzione, in particolare, sulla disciplina introdotta dall’articolo 7 della legge regionale che istituisce un nuovo procedimento amministrativo finalizzato ad accertare il rispetto delle distanze minime, i cui esiti costituiscono un vincolo per il Questore ai fini della positiva definizione del procedimento autorizzatorio.
 
La legge regionale ha previsto, infatti, un regime transitorio, della durata di 5 anni, per consentire agli esercenti di continuare la propria attività nei locali già in uso per mettere a loro disposizione un lasso di tempo adeguato per un eventuale riposizionamento degli stessi entro le predette distanze minime. Il periodo transitorio scadrà il 20 dicembre prossimo.
 
Il sottosegretario Candiani, ha evidenziato, inoltre, “la necessità di introdurre una disciplina unitaria di settore, al fine di scongiurare il rischio che su tale tematica si determino, nei diversi territori, inerzie, che ritardino l’attuazione della normativa sul contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico”.
 
Il confirmatario dell'interrogazione, Francesco Silvestri (M5S) replicando, ha considerato soddisfacente la risposta fornita dal rappresentante del Governo e ha ricordato che “sul tema del contrasto alla ludopatia il suo gruppo presta da tempo grande attenzione, come dimostrato anche in sede di esame del decreto–legge dignità. Il disturbo del gioco d’azzardo patologico è particolarmente diffuso in Puglia – continua il Silvestri – è possibile fare riferimento ai casi di Bari, Brindisi, Foggia e Lecce, territori nei quali si registrano dati preoccupanti in relazione alle somme spese in tale settore. In tale campo e in questi territori si registrano pericolose correlazioni con le attività delle cosche mafiose, come evidenziato anche dalla Commissione parlamentare antimafia. Auspico che il Governo fornisca alle questure e ai prefetti le direttive necessarie affinché sia svolto un controllo amministrativo efficace in ordine al rilascio delle autorizzazioni in questione”.
 
Anche Giuseppe Brescia, presidente della prima Commissione Affari istituzionali ha evidenziato in merito alla tematica affrontata dall’interrogazione “la necessità di una disciplina generale a livello nazionale, che assicuri il rispetto della normativa e dei previsti vincoli in modo più omogeneo in ambito locale”.

 

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