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Montagnini (Fisascat Cisl Piemonte): 'Gioco, sospendere distanziometro'

19 novembre 2018 - 10:37

Cristiano Montagnini, segretario Fisascat Cisl del Piemonte, torna a chiedere confronto alla Regione per sospensione del distanziometro in attesa di norme nazionali.

Scritto da Fm
Montagnini (Fisascat Cisl Piemonte): 'Gioco, sospendere distanziometro'

Fra le piazze coinvolte nella mobilitazione nazionale indetta dalle federazioni nazionali di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs contro la stretta normativa sul gioco introdotta dagli Enti locali e dal Governo per il 16 novembre non è sfuggita “l'assenza” di quelle del Piemonte, altra regione in cui è in discussione una possibile proroga del distanziometro vigente.

 

A chiarire il perché a Gioconews.it è Cristiano Montagnini, segretario regionale Fisascat Cisl del Piemonte.

“C'è un confronto aperto alla Regione. Abbiamo chiesto un incontro e siamo in attesa di riuscire ad ottenerlo, finora non c'è stato solo per un fatto tecnico di disponibilità. Se non avverrà non ci fermeremo e insieme ai lavoratori torneremo a far sentire la nostra voce con altre iniziative di lotta della stessa portata di quella fatta il 18 settembre”, promette il sindacalista.
 
 
“La Regione Piemonte è al corrente della nostra posizione su una problematica seria che rischia di mettere in ginocchio un intero comparto, quello del gioco legale e pulito.
Se non verrà sospeso il distanziometro, in attesa di una normativa nazionale valida per tutti, il rischio è che nei prossimi mesi le aziende inizieranno ad aprire delle procedure. Non lo diciamo solo noi come sindacato, ma ci sono comunque la sentenza del tribunale di Torino (che ha chiesto alla Corte Costituzionale di valutare i profili di legittimità della legge regionale sul gioco, Ndr) e le dichiarazioni dell'Antimafia", prosegue Montagnini.
 
Secondo il segretario regionale Fisascat Cisl del Piemonte, il gioco deve coniugarsi all'aspetto sociale. “Stiamo combattendo l'illegalità con ogni strumento che abbiamo, bisogna far vivere i lavoratori legali e puliti in aziende pulite e legali. Siamo sulla stessa lunghezza d'onda delle istituzioni”.
 

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