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Mariani (Comune Lecco): 'Gap, impegno a tutto campo ma Governo intervenga'

12 gennaio 2019 - 09:11

L'assessore Riccardo Mariani illustra le politiche del Comune di Lecco in materia di contrasto al Gap e chiede al Governo una presa di posizione netta sul tema.

Scritto da Fm
Mariani (Comune Lecco): 'Gap, impegno a tutto campo ma Governo intervenga'

“Lecco ha già preso posizione sul Gap durante il primo mandato del sindaco Virginio Brivio, che è anche presidente di Anci Lombardia. La delibera sul regolamento sul gioco è stata concordata in seno al lavoro svolto a livello territoriale, e finora è stata assunta da 25 sindaci della zona, al fine di uniformare la disciplina in materia per evitare la migrazione dei giocatori patologici da una città all'altra”.


Così l'assessore alle Politiche sociali del Comune di Lecco, Riccardo Mariani, racconta a Gioconews.it la genesi del nuovo regolamento sul gioco, entrato formalmente in vigore in questi giorni e sul quale è previsto un confronto in Giunta a proposito dei controlli.


“Nel tempo abbiamo realizzato una serie di progetti specifici nel territorio lecchese come 'Non giochiamoci il futuro', con partnership con le scuole, forze dell'ordine, centri sociali, e azioni che vanno dalla sensibilizzazione all'ascolto, dai controlli alla vigilanza. Il nostro impegno proseguirà anche attraverso le centrali sanitarie, organizzazioni fondate dalla nuova legge socio sanitaria della Lombardia", promette l'assessore. 
 
 
"È ovvio che quella dei Comuni nei confronto del gioco è una lotta fra David e Golia: pur avendo avuto sentenze favorevoli da parte dei Tar che hanno bocciato i ricorsi dei concessionari, ci troviamo di fronte a una schizofrenia statale. Noi siamo quelli su cui precipitano i danni finanziari, sociali, psicologici derivanti dal gioco compulsivo, vediamo da vicino la crisi delle persone. Continuiamo a mettere paletti per contrastare i disagi ma senza misure nazionali non si va lontano. Lo Stato deve uscire dall'ambivalenza e decidere cosa deve fare, vuole promuovere il gioco o no? Capisco le questioni economico finanziarie legate al settore, ma sarebbe interessante commisurare il livello di spesa socio sanitaria riparativa del Gap con gli introiti per l'Erario.
Se i cittadini si ammalano, i costi sociali economici, familiari del gioco mi sembrano dimenticati, o almeno rimossi, e diventano appannaggio delle comunità locali.
Perciò a livello nazionale va presa una rotta univoca che non si curi dell'erosione delle risorse,va ridotto il danno, visto che non si può eliminare del tutto il gioco: si devono ridurre gli orari, adottare distanziometri che lo vietino nelle vicinanze di scuole e postazioni bancomat. Però, si tratta di strumenti difensivi e non risolutivi, credo che non si andrà molto oltre questo”, conclude Mariani.
 

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