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Montani (Lega): 'Riordino del gioco pubblico non più rinviabile'

21 gennaio 2019 - 10:09

Il leghista Enrico Montani, padre della lotteria filantropica, spiega a Gioco News le politiche sul gioco del Governo giallo-verde.

Scritto da Roberta Falasca
Montani (Lega): 'Riordino del gioco pubblico non più rinviabile'

 

Nel futuro una lotteria a scopo filantropico, destinata ad alimentare i fondi delle associazioni sociali. Nel presente un'analisi a tutto tondo, sugli scenari relativi al settore del gioco pubblico. La realizza il senatore della Lega Enrico Montani, “padre” dell'emendamento al decreto fiscale collegato alla legge di Bilancio per il 2019 che ha introdotto la citata lotteria, nello spiegare le politiche sul gioco portate avanti dall'asse giallo-verde.

 

Senatore Montani, l'offerta del gioco legale sta combattendo quella del gioco illegale, secondo lei il controllo totale sul gioco (come distanziometro, controlli orari accensione e spegnimento slot) è un deterrente al gioco lecito? E questo potrebbe contribuire a indebolire le casse dello Stato?
"Credo che lo Stato faccia bene a monitorare determinate dinamiche al netto degli introiti e dei guadagni. Abbiamo dei doveri verso platee che sono quanto mai eterogenee e differenziate. Chi amministra, però, deve saper coniugare legittime aspettative e limiti da non oltrepassare. L'offerta di gioco legale corrisponde adeguatamente a quanto detto".
 
Il Governo giallo-verde ha fortemente espresso posizioni contrarie nei confronti del gioco ma secondo lei è un male da combattere o può essere anche uno strumento per fronteggiare quello illegale?
"Regolamentare e riporre a norma sono compiti del legislatore quando si rinvengono situazioni che lo necessitano. Non esistono mali assoluti: esistono responsabilità di governo e di buona gestione delle cose pubbliche. Così nella scuola, nella sanità, nell'economia. Così anche nel gioco".
 
Il settore del gioco sta vivendo un momento di grande cambiamento: il decreto Dignità punta tutto sul divieto della pubblicità, lei cosa ne pensa?
"Il decreto Dignità, e con esso l'azione del Governo, punta principalmente ad un riordino e a una limitazione degli eccessi di un settore che ha un forte impatto sulla società ed anche sulle giovani generazioni e che, se non regolamentato, può creare condizioni di criticità. Come le dicevo prima, chi governa deve saper scindere e scegliere modalità appropriate, in tutti i settori della società, sia che si parli della pubblicità del gioco che di altre fattispecie".
 
Per prevenire il gioco patologico, secondo lei è necessario combattere quello illecito, oppure intervenire con formazione e informazione, oltre che vietare?
"Certamente il percorso che deve essere compiuto è, e lo dovrà essere ancora di più negli anni a venire, di grande respiro e dovrà necessariamente coinvolgere più aspetti e protagonisti della nostra società e delle nostre comunità. Il gioco illecito non nasce da solo, è frutto di mancate attenzioni e sfumati controlli, personali, scolastici, familiari, ecc... Non si può ragionare a compartimenti stagni. Noi proveremo a tracciare una strada maestra, utile per chiunque affronterà compiti di governo".
 
Lei aveva presentato un emendamento al decreto fiscale sulla riapertura del Casinò di Campione d'Italia, cosa ne pensa della situazione attuale che vive l'intera comunità campionese?
"La mia posizione la conoscete. Spero che anche in questo frangente prevalgano buonsenso e ragionevolezza. Preferisco non aggiungere altro".
 
Secondo lei il modello dei casinò è da riformare visto la situazione di crisi che vive anche quello di Saint Vincent?
"Credo che un percorso di revisione di modelli possa beneficiare al sistema Italia, al Paese nel suo complesso. Va da sé, però, che la volontà di scorgere e promuovere miglioramenti che siano normativi, statutari o legislativi, debba però rispondere ad un indirizzo generale e condiviso quanto più possibile dalle comunità locali, dagli amministratori, dalle forze politiche nel loro complesso".
 
Il ministro alle Politiche agricole Gian Marco Centinaio ha preso a cuore il settore dell'ippica. Cosa ne pensa del rilancio del settore, visto anche il valore culturale e sportivo?
“Il ministro ha fatto bene, senza dubbio e ha il mio convinto sostegno. Va detto con chiarezza che il settore sconta problematiche che chi ha governato precedentemente non ha compreso o ha negligentemente sottovalutato. L'ippica è un patrimonio di tutti gli italiani, non solo appannaggio degli sportivi o degli addetti ai lavori. Anche in questo caso, la buona politica dovrà saper dare risposte concrete a un mondo in trasformazione, che merita un rilancio nelle prospettive e nelle contingenze di chi lavora nel comparto. Ippica vuol dire forti legami anche con i territori: come Lega ben conosciamo il valore di questi vincoli e di certo non li tralasceremo. La sfida è impegnativa ma non ci sottrarremo”.
 
Lei è il primo firmatario dell'emendamento con il quale si prevede l'introduzione anche di una lotteria a scopo filantropico, ci può spiegare l'importanza di questo emendamento?
"Lo scopo principale è quello di finanziare progetti filantropici in favore degli enti del Terzo settore. Questo grazie a lotterie finalizzate alla sollecitazione di donazioni di importo non inferiore a cinquecento euro, cosicché il ricavato derivante dalle lotterie filantropiche potrà essere sarà destinato ad alimentare i fondi degli enti citati per la promozione e la realizzazione di progetti sociali. La vincita è costituita unicamente dal diritto di scegliere un progetto sociale, tra quelli da porre in essere, cui associare il nome del vincitore con relativo riconoscimento pubblico".
 
Secondo lei, come è possibile conciliare il mondo del gioco con il Terzo settore?
"La buona politica, secondo il mio punto di vista, deve saper ragionare con lungimiranza e capacità di risoluzione, scorgendo strategie e iniziative che ai più possono anche sfuggire. Non è un mistero che governi precedenti abbiano finalizzato il restauro di opere d'arte di fama internazionale al reperimento di fondi provenienti da lotterie nazionali. Conciliare per finalizzare procedendo con buonsenso".
 
Si è ispirato a qualche esempio internazionale per proporre questa lotteria?
"Diciamo che abbiamo studiato con metodo partendo comunque da un nostro convincimento".
 
LA FILANTROPIA SI METTE IN GIOCO - Il testo sulla lotteria filantropica, contenuto nell'emendamento Montani poi approvato ed entrato nel decreto fiscale, è stato riformulato e la sua ultima versione recita: "Al fine di finanziare progetti filantropici gli enti del terzo settore possono effettuare lotterie finalizzate a sollecitare donazioni di importo non inferiore a euro 500, anche mediante l'intervento degli intermediari finanziari che gestiscono il patrimonio dei soggetti partecipanti. Il ricavato derivante dalle lotterie filantropiche è destinato ad alimentare i fondi dei citati enti per la realizzazione di progetti sociali. Con decreto non regolamentare del Ministero dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, sono disciplinate le modalità tecniche di attuazione della disposizione di cui al comma 2-bis, prevedendo, in particolare, le modalità di estrazione e di controllo. La vincita è costituita unicamente dal diritto di scegliere un progetto sociale, tra quelli da realizzare, cui associare il nome del vincitore, con relativo riconoscimento pubblico".
 

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