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Rdc, Garante privacy: 'Monitoraggio gioco, intrusione in vita privata'

11 febbraio 2019 - 15:16

In una memoria, il Garante per la privacy evidenzia criticità nel monitoraggio delle spese fatte con la card per reddito di cittadinanza comprese quelle per il gioco.

Scritto da Redazione
Rdc, Garante privacy: 'Monitoraggio gioco, intrusione in vita privata'

“Sono presenti, inoltre, rilevanti criticità nella disciplina del 'monitoraggio' sull’utilizzo della carta Rdc, da parte dei beneficiari, ai quali è precluso l’utilizzo della stessa per partecipare a giochi che prevedano vincite in denaro o altre utilità. Al tal fine, si dispone che tutte le movimentazioni sulla carta siano messe a disposizione delle piattaforme digitali presso l’Anpal e il Ministero del lavoro, per il tramite del Mef (art. 5, comma 6)”.

Lo sottolinea il presidente del Garante per la protezione dei dati personali nella memoria depositata alla commissione Lavoro e previdenza sociale del Senato nell'ambito del disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4 recante disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni.

 

La memoria ricorda che “viene poi demandata a un decreto del Ministro del lavoro (di concerto con il Mef) la definizione delle modalità con le quali possa essere verificata, mediante il monitoraggio delle spese effettuate sulla carta, l’effettiva fruizione del beneficio (art. 3, comma 15)”.
Ed “altrettante perplessità suscita la disposizione che attribuisce agli operatori dei centri per l’impiego e dei servizi comunali la funzione di monitoraggio dei consumi e dei comportamenti dei beneficiari, nonché di valutazione di eventuali anomalie dalle quali si possa dedurre l’insussistenza dei requisiti dichiarati (art. 6, comma 6)”, si legge nella memoria.
 
 
“Alle attività di monitoraggio centralizzato e sistematico degli acquisti effettuati tramite la carta - suscettibili di comportare l’acquisizione anche di dati particolarmente sensibili - si aggiungono, quindi, i controlli puntuali sulle scelte di consumo individuali, condotti dagli operatori dei centri per l’impiego e dei servizi comunali, in assenza di procedure ben definite e di criteri normativamente individuati. 
In tale contesto, le legittime esigenze di verifica di eventuali abusi e comportamenti fraudolenti, si traducono in una sorveglianza su larga scala, continua e capillare sugli utilizzatori della carta,  determinando così un’intrusione sproporzionata e ingiustificata su ogni aspetto della vita privata degli interessati. 
Al riguardo, non può non essere evidenziato il palese contrasto di tali previsioni con le garanzie sancite dalla disciplina di protezione dati - e con effetto limitativo della discrezionalità legislativa oltre che amministrativa - a tutela dei diritti e delle libertà fondamentali dei cittadini, rispetto alle più varie forme di violazione.
Per tali ragioni, le disposizioni in esame dovrebbero essere attuate previa un’attenta opera di valutazione dei rischi, in conformità a quanto richiede il Regolamento europeo (artt. 25 e 35).
In particolare, anche in sede attuativa, dovranno essere puntualmente definiti i presupposti per l’avviamento di tali attività di monitoraggio e individuati le tipologie di controllo, i criteri per la classificazione dei comportamenti anomali, nonché i soggetti legittimati allo svolgimento di tali attività, le garanzie per gli interessati e i tempi di conservazione dei dati”.
 
L'UFFICIO PARLAMENTARE DI BILANCIO - Nella sua memoria, anche l'Ufficio parlamentare di bilancio si sofferma brevemente sulle disposizioni in materia di giochi: "La copertura delle nuove misure pensionistiche richiede, nel quadriennio 2019-2022, non solo il completo utilizzo del Fondo istituito con la legge di bilancio per il 2019, ma anche le maggiori entrate derivanti dalle norme sui giochi introdotte con il decreto legge e, per il 2019 e il 2021, risorse provenienti dal Fondo per il reddito di cittadinanza di modesta entità".
 

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