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Regolamento gioco Livorno: ok delle commissioni, ora il voto del Consiglio

26 febbraio 2019 - 09:29

Il nuovo regolamento sul gioco di Livorno andrà al voto del Consiglio fra il 27 e il 28 febbraio, previsti orari differenziati a seconda del tipo di esercizio.

Scritto da Fm
Regolamento gioco Livorno: ok delle commissioni, ora il voto del Consiglio

Entro questa settimana, o al massimo entro il mese di marzo – viste le incombenti elezioni amministrative – il Comune di Livorno dovrebbe avere il suo nuovo regolamento sul gioco.

Nella seduta di ieri, lunedì 25 febbraio, le commissioni Economia e Politiche sociali infatti hanno approvato il testo che, seppur con qualche emendamento, poi andrà in discussione nelle sedute del consiglio comunale del 27 e 28 gennaio.

 

A illustrare la bozza di regolamento a Gioconews.it è Marco Cannito, consigliere comunale di opposizione e capogruppo di Città Diversa. “Sono stati meglio definiti alcuni passaggi relativi alle distanze obbligatorie tra le attività di gioco e i luoghi sensibili, in applicazione della legge regionale toscana, mentre gli orari, stabiliti con successiva ordinanza del sindaco, verranno differenziati a seconda delle tipologie di esercizi”.
 
Durante la discussione nella seduta congiunta delle commissioni, “è stato inoltre ribadito il divieto di accesso al gioco ai minori, come da normative vigenti, e c'è stata una discussione fra i consiglieri, in merito al punto del regolamento in cui si dice che queste attività hanno comunque una funzione socializzante. Tale parte rimasta ma si tratta di vedere se resterà dopo il confronto in consiglio”, conclude Cannito.
 
La scorsa settimana il regolamento era stato al centro del tavolo tecnico tenutosi al Comune di Livorno, in cui l'associazione As.Tro aveva segnalato criticità sulle distanze e gli orari mentre Acadi aveva chiesto di effettuare “una valutazione peritale tecnica preventiva finalizzata a verificare: l’applicazione concreta sul territorio del Comune (a) dei luoghi sensibili esistenti, (b) del raggio di interdizione ad ognuno relativo e (c) delle aree di divieto così determinate; l’analisi delle norme urbanistiche sui territori residuali rispetto ai divieti del punto (i) in merito all’insediabilità delle realtà destinatarie del divieto; l’analisi di insediabilità effettiva sui territori residuali rispetto ai divieti, indicando espressamente quale sia la percentuale residuale di insediabilità rispetto al territorio comunale. Tutto ciò al fine di prevenire il cosiddetto 'effetto espulsivo', e quindi l’espulsione dell’offerta pubblica di gioco, l’invasione dell’offerta illegale, la chiusura di imprese sane del comparto e la perdita delle relative forze occupazionali”.
 
 

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