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Gap, Eurispes: 'Allarme sviluppo gioco illegale'

19 marzo 2019 - 09:39

In occasione della Festa del papà, Eurispes conduce un'indagine sugli uomini italiani e offre un focus sul rapporto con il gioco.

Scritto da Redazione
Gap, Eurispes: 'Allarme sviluppo gioco illegale'

L’analisi condotta dall’Eurispes sugli uomini italiani, presentata in occasione della Fseta del papà, offre uno spaccato della società maschile in cui si fanno sentire con prepotenza le differenze generazionali. I giovani sono più incerti rispetto al futuro, poco soddisfatti della propria posizione lavorativa e più pessimisti riguardo alla loro situazione economica. Nonostante ciò, spendono di più per se stessi, per il tempo libero e per la tecnologia e dedicano con maggiore frequenza parte dei loro risparmi al gioco con vincita in denaro.

"Essere uomini - spiegano dall'Eurispes - significa spesso essere anche padri, sentire il peso della famiglia sulle spalle, scendere a patti con la propria condizione economica rispetto alle proprie aspirazioni anche in termini di consumi.
 
Sono proprio gli uomini ad aver pagato il prezzo più alto per la crisi economica che ha investito l’Italia, con il tasso di occupazione maschile che dopo il 2008 ha visto per alcuni anni un saldo negativo.
 
In occasione della Festa del papà, l’Eurispes ha voluto focalizzare l’attenzione sull’opinione e la situazione degli uomini italiani rispetto ad alcuni aspetti della vita quotidiana".
 
Per quanto riguarda il gioco, quattro uomini su dieci spendono denaro per giocare. Il volume d’affari dei giochi in Italia ha superato i 100 miliardi di euro nel 2017 secondo gli ultimi dati dell’Adm.
 
Accanto agli aspetti puramente ludici e sani del gioco, occorre segnalare il problema delle patologie di dipendenza che si stanno diffondendo come piaga sociale aggravata dallo sviluppo di circuiti di gioco illegale, al fianco di quelli legalizzati.
 
Circa quattro uomini su dieci in Italia (38,8 percento) spendono il proprio denaro per il gioco legale: di questi, il 23,2 percento gioca solo dal vivo, il 12,4 percento solo on line e il 12,4 percento partecipa su entrambi i circuiti. D’altro canto, il 61,2 percento degli uomini afferma di non partecipare a giochi con vincita in denaro.
 
Preoccupante, a detta dell'Eurispes, il dato secondo cui le percentuali più alte di quanti dichiarano di giocare si rilevano tra i più giovani: il 45,9 percento tra i 25 e i 34 anni il 40,4 percento tra i 18 e i 24 anni (nelle altre classi di età considerate il valore non supera mai il 38 percento circa).
 
GRATTA E VINCI IL PIÙ GETTONATO - Secondo Eurispes, grattano 8 italiani su 10.
Tra i giochi legali con vincita in denaro il più diffuso è il Gratta e vinci, con solo il 16,9 percento di giocatori che risponde di non giocarci mai, contro l’83 percento circa di chi vi gioca qualche volta, spesso o addirittura sempre. Diffusissimi anche Lotto e SuperEnalotto (78,1 percento). Meno della metà dei giocatori ha poi l’abitudine di giocare con le slot machines/Vlt (41,6 percento), di partecipare a scommesse non sportive (35,2 percento), giochi di carte (32,4 percento), bingo (30,6 percento), scommesse ippiche (27,3 percento) e al casino (23,8 percento).
 
I più giovani si confermano come i più assidui partecipanti in tutte le tipologie di gioco. Solo il 12,7 percento dei 25-34enni non gioca mai al Gratta e vinci e tra i 18-24enni è molto più alta della media la percentuale di quanti dichiarano di giocarvi spesso (42,1 percento).
 
Gli uomini appartenenti alla prima fascia d’età inoltre, sono quelli che partecipano, più spesso degli altri, a tutti i giochi con vincita in denaro, con una percentuale di risposte che confluiscono su “mai” sempre inferiore al 50 percento e molto al di sotto della media. I 25-34enni registrano la percentuale più alta per i giocatori assidui di Slot Machines/Vlt (2,6 percento), di giochi di carte (7,7 percento), Bingo (5,2 percento) e ippica/scommesse ippiche (5,1 percento).
 
VINCITA E DIVERTIMENTO - Indagando sulle motivazioni che inducono a giocare, al primo posto si classifica la speranza di una grossa vincita (27,2 percento), seguita dalla ricerca di denaro “facile” (24,3 percento) e dalla voglia di divertirsi (22,3 percento). L’8 percento degli uomini gioca per tenersi occupato durante il tempo libero; il 5 percento vede il gioco come un modo per mettere alla prova le proprie abilità; il 4,5 percento trova entusiasmo nel brivido del gioco e il 3,9 percento gioca per tradizione familiare; solo l’1,8 percento dei giocatori vorrebbe vincere del denaro per donarlo a chi ne ha bisogno, mentre il 3 percento ha motivazioni differenti da quelle opzioni. 
 
Quattro uomini su 10 dicono di aver speso troppo per giocare e un quarto del campione è stato costretto a chiedere prestiti. Al 39,7 percento dei giocatori è capitato di avere la sensazione di spendere troppo giocando: “qualche volta” per il 28,3 percento, “spesso” per l’11 percento e “sempre” per lo 0,4 percento.
 
Avere la sensazione di trascorrere troppo tempo giocando è invece lo stato d’animo che ha coinvolto con maggiore frequenza gli uomini intervistati: a poco meno di uno su tre capita qualche volta (32,4 percento), a circa uno su dieci spesso e allo 0,5 percento sempre, per un totale del 42 percento.
 
Chiedere soldi in prestito per giocare è la situazione in cui si sono trovati meno giocatori (27,4 percento), anche se è da sottolineare che questa circostanza ha coinvolto più di un quarto del campione dei giocatori.
 
Gli uomini del sud sono quelli ai quali è capitato con maggiore frequenza di avere la sensazione di trascorrere troppo tempo giocando: solo al 35,9 percento “non è mai accaduto”, al 53,8 percento accade qualche volta e ad uno su dieci sempre; seguono gli isolani che rispondono di avere questa sensazione, anche se con intensità diverse, complessivamente nel 56,5 percento dei casi.
 
Avere la percezione di spendere troppo denaro al gioco coinvolge in modo preoccupante anche i giocatori delle isole (nel complesso il 65,2 percento) e del sud (64,1 percento) rispetto alle altre aree geografiche prese in considerazione.
 
Gli uomini provenienti dalle regioni del nord-ovest sono quelli a cui è capitato più frequentemente di chiedere un prestito per poter giocare (in tutto il 32,9 percento mentre sono i giocatori del centro ad averlo fatto meno degli altri (83,3 percento “mai”), ma è al Sud che si riscontrano le percentuali più alte di quanti chiedono prestiti per giocare “spesso” (10,3 percento) e “sempre” (5,1 percento).
 
GIOCO LEGALE E GIOCO ILLEGALE -  Un uomo su tre ha avuto esperienza diretta o indiretta dei circuiti di gioco illegale. Rispetto ai circuiti di gioco illegale, il 65 percento del campione totale degli uomini intervistati non ne è mai venuto a conoscenza, il 27 percento ne è a conoscenza ma non vi ha mai preso parte, mentre l’8 percento vi ha partecipato direttamente.
 
Al sud il gioco illegale sembra essere più diffuso, con il 31,5 percento di uomini che è a conoscenza di tali circuiti ma non vi ha mai preso parte e l’11,8 percento che ha anche partecipato.
 
Tra i giocatori e i non giocatori prevale l’opinione che la promozione, da parte dello Stato, del gioco lecito e responsabile non sia una condotta giusta poiché anche il gioco lecito crea dipendenza (26,8 percento) e comporta comunque il rischio di perdere ingenti somme di denaro (15,1 percento). Al contrario, alcuni ritengono che sia un buon modo per scoraggiare il gioco illegale (17,7 percento) e tutelare i giocatori (11,2 percento).
 
"La pericolosità sociale - conclude Eurispes - di alcuni giochi con vincita in denaro è abbastanza diffusa: viene attribuito un livello “molto” alto di pericolosità sociale soprattutto alle Slot Machine (37,3 percento), seguite dai giochi on line (24,3 percento) e dal Bingo (20 percento), mentre i giochi ritenuti per niente rischiosi da una fetta più ampia del campione sono il Lotto e il SuperEnalotto (17,6 percento)".
 
L’indagine è stata realizzata su un campione probabilistico stratificato in base alla distribuzione della popolazione per classe d’età (18-24 anni; 25-34 anni; 35-44 anni; 45-64 anni; 65 anni ed oltre) ed area geografica (nord-ovest, nord-est, centro, sud e isole) risultante dai dati dell’ultimo censimento Istat.
 
La rilevazione è stata realizzata tramite la somministrazione face to face di un questionario semistrutturato ad alternative fisse predeterminate, composto da domande a risposta chiusa.
 
La modalità delle domande chiuse o ad alternativa fissa predeterminata ha consentito di ottenere, oltre ad un elevato tasso di risposta al questionario, una più efficace standardizzazione ed una maggiore facilità di codifica e di analisi delle risposte fornite dagli intervistati.
 
I questionari compilati e analizzati sono stati complessivamente 1.132 e sono stati somministrati tra dicembre 2018 e gennaio 2019.
 

 

 

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