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Emilia Romagna, fondi per esercizi commerciali: esclusi quelli con slot

27 maggio 2019 - 07:06

Dal bando da 800mila euro della Regione Emilia Romagna a sostegno degli esercizi commerciali polifunzionali in aree svantaggiate sono esclusi quelli con le slot.

Scritto da Redazione
Emilia Romagna, fondi per esercizi commerciali: esclusi quelli con slot

Possono presentare domanda "le piccole medie-imprese, gli esercenti il commercio, le imprese di servizi e somministrazione di prodotti alimentari e bevande localizzati (o che hanno intenzione di insediarsi) nelle aree di rarefazione. Gli esercizi non devono ospitare sale slot o apparecchi per gioco d’azzardo e devono impegnarsi all’apertura annuale dell’attività".

È quanto si legge nel bando da 800mila euro della Regione Emilia Romagna per sostenere gli esercizi commerciali polifunzionali in aree svantaggiate, a cui ha dato parere favorevole la commissione Politiche economichecon il sì di Pd, Si e FI e l’astensione del M5s.

 

"Nell’assegnazione delle risorse saranno premiate quelle imprese che intendono insediarsi o avviare un esercizio in aree caratterizzate dalla totale assenza di esercizi di somministrazione e vendita al dettaglio di prodotti alimentari; a seguire saranno valorizzate in graduatoria quelle imprese già localizzate che intendono avviare un’attività in aree con massimo due esercizi attivi", si legge ancora nell'avviso.
 
 
Con l’apertura del bando saranno assegnate risorse per un totale di 800mila euro (400mila euro per il 2019 e 400mila euro per il 2020), che saranno destinati a esercizi localizzati nelle cosiddette “aree a rarefazione commerciale” cioèe zone caratterizzate dalla presenza di massimo tre esercizi per meno di 3.000 abitanti (ovvero con un rapporto di desertificazione dello 0,003 percento ). Sono comprese anche quelle aree con meno di 350 abitanti e un solo esercizio commerciale attivo. Le aree sono state individuate dagli stessi Comuni: in Emilia-Romagna sono 462 su 39 comuni in 6 province (24 sono comuni montani).
 
 
Gli esercizi dovranno prevedere la vendita al dettaglio di alimenti e bevande insieme ad almeno altre tre attività: commerciale, servizi per abitanti e turisti, attività integrativa ricettiva. Le risorse potranno essere destinate all’acquisizione o ristrutturazione dei locali, all’acquisto di veicoli commerciali, strumentazione e arredo, all’allestimento di punti di informazioni turistici o sportelli di pubblica utilità per la collettività. Copertura anche fino al 30 percento dell’investimento di spese investimento per scorte. Per ogni esercizio è previsto un finanziamento per un massimo di 40mila euro, con una copertura fino al 60 percento delle spese.
 

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