Regione Sicilia: '600mila euro per contrastare il gioco patologico'
Fino al 30 settembre si può aderire al bando della Regione Sicilia per il contrasto al gioco patologico, dall'assessorato alla Famiglia stanziati quasi 600mila euro.
Scritto da Redazione
Le organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale hanno tempo fino alle pre 13 del 30 settembre per accedere ai finanziamenti previsti dalla Regione Sicilia per la prevenzione e il contrasto del gioco patologico: ben 589.528,77 euro, grazie ad un decreto del dirigente generale dell'assessorato della Famiglia, che ha approvato i criteri e le modalità per la concessione a soggetti del terzo settore di contributi in ambito sociale.
Al bando possono aderire le organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale singole o in partenariato tra loro, con sede operativa all’interno del territorio regionale, che risultano iscritte, nelle more dell’operatività del registro unico del Terzo settore, nei registri delle Organizzazioni di volontariato (L.R. 24/1994 e s.m.i.) e delle Associazioni di promozione sociale (L.R. . 9/2015) della Regione Siciliana.
Il possesso del requisito dell’iscrizione ai registri deve perdurare nei confronti di tutti i soggetti attuatori – ente proponente e partners - partecipanti all’iniziativa o progetto per l’intero periodo di realizzazione: la cancellazione anche di un solo dei soggetti proponenti dai citati registri (incluso il registro unico che sarà istituito ai sensi dell’art. 53 del codice del Terzo settore) potrà comportare l’immediata decadenza dal beneficio e la conseguente revoca del finanziamento.
La richiesta di finanziamento va inviata, con tutta la documentazione richiesta, a mezzo posta elettronica certificata al dipartimento Famiglia.
Nelle prossime settimane, in parallelo, è atteso il vaglio della commissione Bilancio per le coperture finanziarie e quindi la discussione all'Assemblea regionale siciliana della
proposta di legge sul gioco dopo le
proposte emendative presentate in audizione da alcuni operatori del settore in primavera.
La Sicilia, lo ricordiamo, è l'unica regione d'Italia ancora priva di una normativa in materia.