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Divieto pubblicità: operatori portano a Bruxelles disparità di trattamento

14 settembre 2019 - 08:39

Il settore dei giochi rimette al giudizio delle autorità europee il tema del divieto di pubblicità dei giochi e la diparità di trattamento tra segmenti diversi.

Scritto da Vincenzo Giacometti
Divieto pubblicità: operatori portano a Bruxelles disparità di trattamento

La disparità di trattamento tra diversi segmenti del gioco pubblico verrà sottoposta al giudizio delle autorità europee garanti della concorrenza nel mercato. Accade in Spagna, per mano della storica associazione di operatori Cejuego, ma un giudizio di questo tipo a livello comunitario potrebbe avere notevole impatto anche sugli altri Stati Membri. E, in particolare, proprio sull'Italia, dove è in vigore un divieto di pubblicità delle forme di gioco pressoché totale, ma che esclude ex lege la Lotteria Italia. Un'eccezione che non ha trovato, da noi, grosse obiezioni (almeno finora), mentre invece nella Penisola iberica è bastato soltanto ipotizzarla, per scatenare l'ira degli addetti ai lavori del comparto. In effetti, in Spagna, non è ancora stato adottato alcun divieto di pubblicità, né tanto meno verrà mai applicato, con il regolatore che preferisce, piuttosto, regolamentare e disciplinare nel modo migliore, e non vietare. Come del resto accade nel resto d'Europa e del mondo, ma non più in Italia. Ebbene, nonostante di parli soltanto di alcune limitazioni da introdurre nelle promozioni dei vari prodotti di gioco, soprattutto per l'online, è bastato sentir parlare di un esonero previsto per la lotteria statale, che gli operatori hanno deciso di muoversi subito e giocare di anticipo, per evitare il peggio.

Ad annunciare l'iniziativa è il presidente di Cejuego, Alejandro Landaluce, che dice di ritenere "urgente" un regolamento specifico in materia, che dipende dall'amministrazione centrale, e che includa "restrizioni e non divieti" per la pubblicità del gioco e delle scommesse online, Ma ciò che deve essere regolato, secondo Landaluce, è proprio la questione dell gioco nella sua completezza “non facendo distinzioni tra privato e pubblico". In tal caso, il rappresentante associativo ritiene che lo Stato favorirebbe un monopolio nel settore a favore di Selae e Once (le due lotterie gestite dallo Stato spagnolo), che li indurrebbe a ricorrere a Bruxelles. “Perché fare eccezioni? Lo Stato ha riconosciuto nelle sue campagne pubblicitarie che La Quiniela è una scommessa sportiva e che i premi della lotteria sono molto maggiori", spiega Landaluce. Nel suo patto governativo, il Psoe (partito socialista spagnolo) includeva tra le varie misure previste sui giochi l'abbinamento della pubblicità dei giochi online a quella del tabacco, che è proibito.
Il rappresentante di Cejuego riconosce quindi che c'è un "eccesso di pubblicità nei principali media" delle diverse case di scommesse online, insistendo sul fatto che il settore richiede un regolamento specifico che aggiorni l'ultima legge sui giochi del 2011, essendoci una mancanza di norme specifiche in materia. Allo scopo l'associazione ha presentato una serie di proposte per limitare questo tipo di pubblicità, indicando tre punti principali: limitare le restrizioni alle sole trasmissioni per adulti in televisione e radio; che i messaggi di tali annunci non includano promozioni di bonus o quote per i giocatori; ridurre il numero di annunci, soprattutto negli spettacoli sportivi.
Nella proposta di Cejuego, inoltre, la pubblicità dovrebbe essere consentita prima e dopo le manifestazioni sportive trasmesse in tv, limitando il numero di spot trasmessi sull'argomento.
 

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