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Basilicata, M5S e consumatori: 'Legge gioco, colpo di mano inaccettabile'

04 novembre 2019 - 09:52

Gianni Perrino (M5S) e l'Associazione Nazionale dei Consumatori Rete Sociale Attiva si scagliano contro la proposta di modifica della legge della Basilicata sul gioco.

Scritto da Redazione
Basilicata, M5S e consumatori: 'Legge gioco, colpo di mano inaccettabile'

Non si fanno attendere in Basilicata le critiche alla proposta di modifica della legge regionale sul gioco presentata dai consiglieri Zullino, Vizziello, Baldassarre, Piro, Aliandro e Quarto, all'esame della quarta Commissione del Consiglio.

 

Era nell’aria e in qualche modo avevamo capito che ci fosse in atto qualche manovra della maggioranza Bardi per scardinare la legge regionale  n. 27/2014 recante 'Misure per il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico (Gap)'. Ne abbiamo avuto conferma con la proposta di legge che è arrivata all’esame della IV commissione che ha ben 6 firmatari: Zullino e Aliandro (Lega), Piro (Forza Italia), Quarto (Basilicata Positiva), Vizziello (Fratelli D’Italia) e Baldassarre (Idea)”, afferma il consigliere regionale del Movimento cinque stelle, Gianni Perrino, per il quale “si tratta di un vero e proprio colpo di mano sull’impianto della legge regionale che, secondo il nostro punto di vista, è un regalo alla lobby dell’azzardo.

In un colpo solo, il fantastico sestetto di maggioranza propone di ammorbidire il distanziometro portandolo a 100 metri dai cosiddetti 'luoghi sensibili' e facendo scomparire gli oratori, gli impianti sportivi e centri giovanili dalle tipologie di strutture dalle quali gli esercizi slot devono tenersi a distanza; sparisce qualsiasi obbligo per gli esercizi che avrebbero dovuto adeguarsi al distanziometro entro il 31/12/2016; si cancellano espressamente le competenze dei Comuni nella regolazione della materia; entrano a far parte dell’osservatorio regionale sul gioco d’azzardo due non meglio precisati ‘rappresentanti delle associazioni di gioco di stato’; c’è spazio anche per qualche modifica semantica che trasforma gli ‘esercizi deslottizzati’ in ‘esercizi senza gioco d’azzardo’; ciliegina sulla torta: vengono ridotte ad 1/6 e 1/3 le sanzioni minima e massima e fortemente annacquate le sanzioni accessorie (sospensione attività)”.
 
 
“Le misure per il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico (Gap) – aggiunge il pentastellato - si sono trasformate in un vero e proprio jackpot per gli operatori di questo settore. Al sestetto non interessano i numeri impressionanti relativi al 2018 che attestano una spesa dei lucani di quasi 525 milioni di euro tra slot, vlt e lotterie di ogni genere”.
“E pensare – conclude Perrino - che, solo qualche giorno fa, la consigliera Sileo (Lega) aveva presentato una proposta di legge per l’istituzione della giornata lucana per la lotta alla dipendenza da gioco d’azzardo con tanto di appoggio delle associazioni impegnate nel settore.  La spaccatura all’interno della maggioranza è evidente: la seduta della IV commissione è stata bruscamente interrotta a causa dell’abbandono da parte del presidente Zullino”. 
 
 
Critiche arrivano anche dall’Associazione Nazionale dei Consumatori Rete Sociale Attiva.
"La legge regionale n. 30 del 27/10/2014 e successive modificazioni rappresenta una importante presa di coscienza dell’allarmante diffusione fenomenica, imponendo interventi tesi alla prevenzione e al contrasto del gioco d’azzardo patologico.
L’aspetto più rilevante della legge è sicuramente l’obiettivo di 'prevenzione logistica', in base al quale tra i locali ove sono istallati gli apparecchi da gioco e determinati luoghi di aggregazione e/o permanenza di fasce vulnerabili della popolazione (gli istituti scolastici, gli oratori, i centri sportivi, i centri sociali e luoghi nei quali vi sono prevalentemente giovani, strutture residenziali o semi residenziali operanti in ambito sanitario o socio – assistenziale e strutture ricettive per categoria) deve intercorrere una distanza minima non inferiore a 500 metri (misurati per la distanza pedonale più breve), ritenuta ragionevolmente idonea ad arginare i richiami e le suggestioni del gioco d’azzardo", evidenzia il presidente dell'associazione, l’avvocato Luisa Rubino.
"Va precisato che queste previsioni, per quanto importanti, in molti comuni lucani non sempre hanno trovato applicazione e spesso sono risultate ancora insufficienti. Non sono mancate le segnalazioni e le richieste di intervento in tal senso da parte delle associazioni, dei gruppi di aiuto per contrastare il fenomeno della ludopatia, delle famiglie, degli educatori, evidenziando, nel contempo, quanto il fenomeno abbia incidenza sul territorio lucano.
Tuttavia la proposta di legge su modifiche alla Legge regionale n. 30/2014, all’esame della quarta Commissione del Consiglio regionale di Basilicata, va in ben altra direzione: ridurre il 'distanziometro', prevedendo una distanza minima non più di 500 metri, ma di soli 100 metri dai luoghi sensibili.
La previsione ancor più allarmante è la ricollocazione delle sale con apparecchi da gioco in luoghi prossimi a centri giovanili, impianti sportivi ed oratori. Di fatto, la proposta di legge, snellendo sostanzialmente l’elenco dei luoghi sensibili, indebolisce l’intervento della L.R. n. 30/2014 proprio a tutela della salute e del benessere dei più giovani, che rappresentano la parte più fragile della società.
Eppure la Basilicata è purtroppo tra le regioni in cui si registra un incremento di minorenni che hanno sviluppato problemi legati al gioco. Questa emergenza non può e non deve essere subordinata ad interessi economici che, tra l’altro, non troverebbero soluzione alcuna in tali previsioni, se non il maggior radicamento sul territorio della problematica, causa di sovraindebitamento ed impoverimento nelle famiglie", prosegue Rubino.
"L’auspicio – conclude l’avvocato – è che, in tema di ludopatia, prevalga il benessere collettivo, attraverso interventi a sostegno delle fasce più giovani e vulnerabili della popolazione e di una economia etica, priva di sfruttamento delle dipendenze personali".
 
L'ATTACCO DEL SINDACATO DEI PENSIONATI – Ad non digerirela proposta di legge è anche Pasquale Paolino, segretario generale del sindacato dei pensionati Spi Cgil di Potenza.  “Mentre in tutta Italia le regioni e i Comuni scrivono leggi sempre più restrittive e stanziano fondi per la lotta al gioco d’azzardo, la giunta regionale di Basilicata pensa di ridurre a soli cento metri la distanza delle sale gioco dai luoghi sensibili, eliminando addirittura dall’elenco centri sportivi, giovanili e oratori, riducendo le ammende per i trasgressori e allargando l’osservatorio regionale alla partecipazione dei gestori delle sale da gioco. Tutto ciò è inaccettabile”.
Il Spi Cgil di Potenza pochi giorni fa ha promosso un incontro pubblico sul Gap, chiedendo alla Giunta di garantire l'attuazione della normativa varata nel 2014 attraverso l’assessore alla Sanità Rocco Leone.
Un impegno che potrebbe concretizzarsi nel peggioramento di quella legge, mostrando tutta l’incapacità del governo di centrodestra ad ascoltare il grido di allarme che viene dal territorio", rimarca Paolino. "Veramente un bel regalo in dispregio di chi questa dipendenza la vive sulla propria pelle.
Ci opporremo con tutte le nostre forze affinché questo disegno di legge non vada avanti. Ci stiamo già mobilitando con il coinvolgimento delle associazioni che operano nella prevenzione della dipendenza dal gioco di azzardo e avvieremo una raccolta firme per una proposta di legge di iniziativa popolare che rafforzi la legge regionale esistente e fermi la proposta di questo governo regionale a trazione leghista”.
 

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