skin

Lazio: marchio Slot free, commissione chiede approfondimenti all'assessore

07 novembre 2019 - 15:31

La commissione Sanità del Consiglio Lazio non approva il disciplinare per il marchio Slot free e chiede approfondimenti all'assessore alle Politiche sociali.

Scritto da Redazione
Lazio: marchio Slot free, commissione chiede approfondimenti all'assessore

"Nuovi approfondimenti sulle iniziative prese e sull'applicazione della legge".

Li hanno chiesti alcuni consiglieri regionali del Lazio a proposito della legge sul gioco e dell'individuazione delle caratteristiche del marchio “Slot free" nella seduta della commissione Sanità di oggi, 7 novembre.

A fornirli sarà l'assessore alle Politiche sociali, Alessandra Troncarelli, che la prossima settimana manderà una relazione sull'attuazione della normativa.

Poi, secondo quanto apprende Gioconews.it da fonti del consiglio regionale, gli atti torneranno all'esame della commissione fra due settimane.

 

A chiarire quanto accaduto in commissione oggi, arriva un comunicato del consiglio regionale, che riporta le critiche mosse dal consigliere Chiara Colosimo (FdI).  "Sembra un invito al gioco d’azzardo il messaggio a caratteri cubitali 'Slot free'. E invece dovrebbe dire il contrario l’elemento centrale della comunicazione a corredo del marchio che la Regione Lazio vorrebbe vedere affisso sulle vetrine degli esercizi pubblici che decideranno di non ospitare machine mangiasoldi nei propri locali. E ancorché accompagnato dal segno di divieto sovrapposto a una slot machine stilizzata (invero di non immediata percezione visiva), e la frase (che i pubblicitari chiamano 'payoff') 'Qui si vince davvero: la Regione Lazio dice no al gioco d’azzardo', il messaggio più immediato che raggiunge chi conosce anche poco l’inglese è 'Slot gratis'".
A illustrare l’iniziativa è intervenuta l’assessore alle Politiche sociali Alessandra Troncarelli, la quale ha spiegato che la gestione del marchio, per la quale si prevede un impegno di spesa di 400mila euro, rientra tra le iniziative in attuazione della legge regionale 5 agosto 2013, n. 5 “Disposizioni per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico (Gap)”, in particolare del piano regionale biennale per il contrasto al gioco d’azzardo patologico che prevede un investimento complessivo di oltre 14 milioni di euro. Lo schema di deliberazione n. 82 descrive le caratteristiche del marchio “Slot free – RL” e contiene il disciplinare per il rilascio e il suo corretto utilizzo.

“Il marchio – si legge nel disciplinare – consiste in una vetrofania da applicare sulla vetrina dell’esercizio commerciale che certifica e premia la scelta etica compiuta da pubblici esercizi operanti sul territorio che con un’azione concreta esprimono il proprio dissenso nei confronti del gioco d’azzardo”. Come ha spiegato l’assessore Troncarelli, la quale ha ricordato che dal 2016 il disturbo da gioco d’azzardo rientra tra Livelli essenziali di assistenza (Lea), saranno i Comuni a collaborare nella diffusione delle vetrofanie presso gli esercizi commerciali e nel loro corretto utilizzo. Gli esercizi che avranno fatto domanda per ottenere il marchio saranno inseriti in un elenco regionale ad hoc, costantemente aggiornato e pubblicato su un apposito sito.

“Il possesso del marchio – prosegue il disciplinare - costituisce prerequisito per l’ottenimento di eventuali forme di valorizzazione e incentivazioni di carattere economico oltre ad essere considerato dalla Regione Lazio titolo di preferenza nella concessione di eventuali finanziamenti, benefici e vantaggi economici comunque denominati”. Benché tutti d’accordo sulla necessità di dare attuazione a una legge regionale in materia di ludopatie approvata sei anni fa, le critiche della consigliera Colosimo rivolte al marchio non sono rimaste isolate.

Sembra effettivamente un incentivo a entrare a giocare”, secondo il consigliere Antonello Aurigemma (Gruppo Misto) il quale ha chiesto lumi in merito al lavoro fatto fino ad oggi, all’attività dell’Osservatorio regionale sul fenomeno del gioco d'azzardo patologico previsto dalla legge, e ha chiesto il blocco dello stanziamento di 300 mila euro per l’apposito sito.

"Un punto sullo stato di attuazione della legge 5/2013 è stato chiesto anche da Davide Barillari (M5S). Perplessità sul marchio sono state espresse anche da Enrico Panunzi (Pd), mentre Marta Bonafoni (Lista Zingaretti) ha ricordato come è nata la legge. Ne è nata una discussione sulla necessità di una riflessione sulle modalità di attuazione della legge 5/2013. Di qui la decisione del presidente Simeone di fissare due termini: entro il 15 novembre l’assessora Troncarelli farà pervenire una relazione sullo stato d’attuazione della legge 5/2013; entro il 21 novembre i consiglieri potranno inviare le proprie osservazioni allo schema di deliberazione n. 82".

 

Articoli correlati