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Consiglio Calabria, Sergio: 'Gioco, salvaguardare livelli occupazionali'

25 novembre 2019 - 14:18

Il consigliere regionale della Calabria, Franco Sergio, difende emendamento che chiede di tutelare attuali livelli di occupazione delle aziende del gioco legale.

Scritto da Fm
Consiglio Calabria, Sergio: 'Gioco, salvaguardare livelli occupazionali'

"Dispiace che vi siano fraintendimenti e confusione, da parte di alcune associazioni, circa il mio impegno concernente la legge 214. Nelle mie proposte ed emendamenti sono stati contemperati due diritti costituzionalmente garantiti: lavoro e salute; salvaguardia delle iniziative imprenditoriali. Gli attuali livelli di occupazione di questo settore, non andranno messi in discussione per le aziende oggi operanti, 'sane ed in regola'. La doverosa restrizione normativa concerne eventuali nuove attività. Quindi, ribadisco, non comprendo la confusione che è stata alimentata in questi giorni".

 

Queste le parole con cui Franco Sergio, presidente commissione Affari Istituzionali del consiglio regionale della Calabria, risponde alle critiche mosse da Roberto Gatto portavoce del gruppo calabro della campana Mettiamoci in Gioco all'ipotesi che il consigliere stia per proporre un emendamento al Testo unico per la legalità, contenente anche un articolo dedicato al gioco, che "punti ad annullare l'effetto regolatorio della norma regionale".

 

"Si tratta – chiarisce Franco Sergio – di un testo organico con disposizioni innovative per favorire una cultura improntata all’etica pubblica. Sono costretto a rammentare che l’articolato di tale legge (che ha 'prodotto' anche la costituzione della Commissione regionale per la legalità di cui sono il segretario) è frutto in gran parte del lavoro del sottoscritto; poi giustamente inglobato in abbinato con la proposta 215 della Giunta. Abbiamo realizzando un testo che racchiude normative concernenti anche usura e ludopatia. La riflessione da cui siamo partiti è che vada sostenuto un impegno anche culturale ed educativo - non solo giudiziario e repressivo - specie nei confronti delle categorie deboli e dei più giovani, contro fenomeni degenerativi, quali appunto la diffusione pervasiva del gioco d’azzardo, sfociante in ludopatia ed a rischio di contiguità con ambienti della criminalità più o meno organizzata. È stata rimarcata la condivisione col mondo dell’associazionismo e dei comparti socio-economici ricadenti nella normativa; fattori questi derivanti anche dai contributi di esperienza e professionalità del settore legislativo regionale".
 
 
"Va inoltre rilevato – conclude il presidente della prima commissione - e nella legge 214 viene opportunamente stigmatizzato che, a ricorrere all’usura sono principalmente soggetti indebitati a causa della dipendenza dal gioco d’azzardo, il testo affronta in modo approfondito tale tema e, per tutelare le fasce di consumatori psicologicamente più deboli, introduce il divieto di installazione di apparecchi per il gioco d’azzardo lecito in locali che si trovino, a distanza di 300 metri per i comuni con popolazione fino a 5000 abitanti o 500 metri per quelli con popolazione superiore a 5000, dai 'luoghi sensibili' quali luoghi di culto, scuole, di aggregazione giovanile ed oratori.
Infine, le aspre polemiche che si stanno innescando a livello nazionale, circa proposte 'peggiorative' avanzate da esponenti governativi, che tendono addirittura ad allargare ed incrementare l’espansione di Vlt sono un’ulteriore sprone a proseguire nel mio impegno in quella che è una lotta per la legalità e la tutela delle fasce deboli dei cittadini calabresi".
 
 
LA NOTA DI GATTO – Nella sua nota, Gatto ha ricordato che "La legge regionale 9/2018, all'art.16, disciplina gli orari di apertura e le distanze che devono avere le sale giochi con vincite in denaro, dai luoghi di aggregazione sociale (scuole, impianti sportivi, stazioni ferroviarie, ecc).
È stata una vittoria delle associazioni che da anni denunciano i gravi rischi connessi alla totale liberalizzazione delle slot-machine e delle macchinette che distribuiscono sogni e regalano povertà e dipendenza patologica. La legge regionale 9/2018 è un risultato parziale perché in molte parti la norma non è ancora realmente attuata, ma è un risultato da salvaguardare dagli attacchi quotidiani che provengono dai gestori delle sale giochi.
In questo contesto, ci risulta che l'onorevole Franco Sergio, presidente della prima commissione del Consiglio Regionale della Calabria, stia per proporre un emendamento alla legge 9/2018 che punti ad annullare l'effetto regolatorio della norma regionale.
 Fin d'ora esprimiamo la nostra posizione assolutamente contraria a qualsiasi forma di depotenziamento della norma regionale vigente ed al contrario auspichiamo la sua piena attuazione.
 Nel caso in cui la commissione consiliare volesse valutare la possibilità di apportare modifiche alla legge regionale chiediamo di essere preliminarmente ascoltati per esporre la nostra posizione al riguardo", conclude Gatto.
 

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