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Coronavirus, chiude Consiglio Piemonte: slitta esame Pdl sul gioco

25 febbraio 2020 - 09:38

L'ordinanza della Regione Piemonte sul Coronavirus blocca attività del Consiglio fino al 2 marzo, slitta l'esame delle Pdl sul gioco in commissione.

Scritto da Fm
Coronavirus, chiude Consiglio Piemonte: slitta esame Pdl sul gioco

Fra gli "effetti" dell'ordinanza varata dalla Regione Piemonte per contrastare l'avanzata del Coronavirus c'è anche il fermo delle attività del consiglio regionale, fino al 2 marzo.

Almeno per il momento.

Tale stop influisce di conseguenza anche sullo svolgimento delle sedute delle commissioni in programma questa settimana, e particolarmente attese dal settore del gioco.

 

Sono state infatti rinviate quelle delle commissioni Economia, Sanità e Legalità previste per il 27 febbraio, data in cui si chiudeva anche la consultazione aperta dallo stesso Consiglio sulle proposte di legge numero 53 “Modifiche alla legge regionale 2 maggio 2016, n. 9 (Norme per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo patologico)”, a firma di Giorgio Bertola (Movimento cinque stelle), e 56 “Ulteriori modifiche alla legge regionale 2 maggio 2016, n. 9 'Norme per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo patologico', presentata da Claudio Leone (Lega). 
 
LE MISURE DISPOSTE DALLA REGIONE - La Regione ha inviato ai Prefetti del Piemonte una circolare che fornisce chiarimenti utili sui contenuti dell’ordinanza del 23 febbraio "Misure urgenti in materia di contenimento del contagio da Coronavirus".  Tra le manifestazioni sospese vengono inserite le fiere, le sagre, i luna park, i concerti, gli eventi sportivi con presenza di pubblico, le rappresentazioni teatrali, cinematografiche e musicali, comprese discoteche e sale da ballo. Gli allenamenti sportivi sono ammessi escludendo l’utilizzo di spogliatoi e docce. Rimangono aperti i centri linguistici privati, i centri musicali senza afflusso di pubblico e le scuole guida. Sono escluse dalla sospensione anche tutte le attività economiche, agricole, produttive, sanitarie e sociosanitarie, commerciali e di servizio, compresi pubblici esercizi, mercati, mense, dormitori di pubblica utilità. Non si intendono sospese le celebrazioni di matrimoni ed esequie civili e religiose, a condizione di permettere la partecipazione dei soli famigliari. Per le esequie si ritiene consigliabile l'esecuzione di funzioni all'aperto.
 

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