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Cura Italia e gioco, pioggia di emendamenti in Senato

28 marzo 2020 - 10:01

Numerose proposte di modifica al disegno di conversione in legge del Dl Cura Italia: occhi puntati sull'articolo 69 relativo al gioco.

Scritto da Anna Maria Rengo
Cura Italia e gioco, pioggia di emendamenti in Senato

 

Prosegue in commissione Bilancio del Senato, la prossima settimana a partire da mercoledì 1 aprile, l'esame, avviato martedì 24 marzo, con la relazione del senatore del Movimento 5 Stelle Daniele Pesco, del ddl n. 1766, di conversione in legge del decreto-legge n. 18 di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connessi all'emergenza da Covid-19. Il termine per la presentazione degli emendamenti è scaduto venerdì 27 marzo e, secondo quanto apprende Gioconews.it, la mole delle proposte di modifica è imponente e potrebbe sfiorare quota mille (i tecnici del Senato sono all'opera per la catalogazione e il faldone sarà pubblicato la prossima settimana).

Il provvedimento è atteso in Aula mercoledì 8 aprile, mentre il termine per la presentazione di subemendamento a eventuali emendamenti di relatore e Governo è fissato per martedì 31 marzo, alle ore 19.

LE DISPOSIZIONI SUL GIOCO - L'attenzione degli operatori di gioco è puntata sull'articolo 69, che parte dal presupposto che i decreti del Presidente del Consiglio di ministri, adottati nei mesi di febbraio e di marzo per far fronte all’emergenza coronavirus sul territorio nazionale, hanno previsto la chiusura, prima su una parte del territorio poi sull’intero territorio nazionale, delle sale giochi, sale con apparecchi da intrattenimento (Vlt) di cui all’articolo 110, comma 6, lettera b), del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (Tulps) e, parzialmente dei bar e altri esercizi pubblici ove sono collocati il maggior numero di apparecchi da intrattenimento (Awp) di cui all’articolo 110, comma 6, lettera a), del medesimo testo unico, hanno reso impossibile o difficile la raccolta di gioco pubblico, anche in considerazione del divieto di spostamento fisico sul territorio (che riguarda naturalmente anche gli operatori del gioco) e che impedisce materialmente il prelievo del contante dagli apparecchi medesimi.

La sospensione dei termini di versamento del prelievo erariale unico (Preu) di cui al comma 1 dell’articolo in oggetto e la correlata facoltà di rateizzazione delle somme dovute consentirebbe, peraltro, all’intera filiera del gioco e ai concessionari di Stato di far fronte all’emergenza di tipo finanziario prodottasi, evitando, altresì, importanti ricadute anche sui livelli occupazionali.

Il comma 2 stabilisce che il pagamento dei canoni concessori previsti per la proroga delle concessioni del gioco del Bingo non sono dovuti per i periodi di sospensione dell’attività, disposti in relazione all’emergenza sanitaria in atto.

Il comma 3 proroga di sei mesi la scadenza dei termini previsti per l’indizione delle gare delle scommesse e del Bingo, della gara per gli apparecchi da intrattenimento e dell’entrata in vigore del Registro unico degli operatori del gioco pubblico, in considerazione del rallentamento delle attività amministrative dovute all’insorgere dell'emergenza sanitaria. Per gli stessi motivi, la norma proroga anche l’entrata a regime degli apparecchi con controllo da remoto, tenuto conto del rallentamento o del blocco anche delle attività necessarie alla produzione dei nuovi apparecchi e alla loro certificazione.

 

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