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Cura Italia e gioco, via libera in Senato

09 aprile 2020 - 14:14

Il Senato approva la fiducia al Governo sul disegno di conversione in legge del Cura Italia e delle sue disposizioni sul gioco.

Scritto da Anna Maria Rengo
Cura Italia e gioco, via libera in Senato

L'Aula del Senato ha dato la sua fiducia al Governo sul disegno di conversione in legge del decreto Cura Italia, nel testo scaturito dai lavori della commissione Bilancio, che lo ha esaminato in sede referente assieme ai suoi emendamenti. I voti favorevoli sono stati 142, 99 i contrari e 4 gli astenuti. Il testo passa ora, in seconda lettura, all'esame della Camera e tutti gli emendamenti e ordini del giorno sono stati dichiarati preclusi.

Per quanto riguarda il settore del gioco, come reso noto dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D'Incà, è stato abrogato l'articolo recante il potenziamento dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli, che rientra nell'articolo 31 del decreto-legge liquidità, pubblicato proprio ieri 8 aprile in Gazzetta.

Restano immutate le altre disposizioni sul gioco. Sono contenute all'articolo 69, che dispone la proroga del versamento del prelievo erariale unico e del canone accessorio sugli apparecchi c.d. Amusement with prizes (Awp o new slot) e Video lottery terminal (Vlt), del canone per la concessione della raccolta del bingo, nonché la proroga dei termini per l'indizione, da parte dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli, di una gara per una serie di concessioni in materia di apparecchi da divertimento e intrattenimento e gioco a distanza, la proroga dei termini per l'indizione di gare per le scommesse e il bingo, del termine per la sostituzione degli apparecchi da gioco e per l'entrata in vigore del Registro unico degli operatori del gioco pubblico.

Del testo finale fa parte anche un emendamento del Governo, approvato in commissione. Esso è relativo al Fondo Simesti, con il quale si prevede un articolo 54 bis, sulla base del quale "le disponibilità del fondo rotativo di cui all'articolo 2, primo comma, del decreto-legge 28 maggio 1981, n. 251, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 luglio 1981, n. 394, sono incrementate di 350 milioni di euro per l'anno 2020". E queste disposizioni si applicano a una vasta platea di soggetti, tra cui "soggetti che gestiscono teatri, sale da concerto, sale cinematografiche, ivi compresi i servizi di biglietteria e le attività di supporto alle rappresentazioni artistiche, nonché discoteche; sale da ballo, nightclub, sale gioco e biliardi", come pure a "soggetti che gestiscono ricevitorie del lotto, lotterie, scommesse, ivi compresa la gestione di macchine e apparecchi correlati".

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