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Provincia Trento, Giunta: 'Pronti a riflettere su legge gioco'

26 maggio 2020 - 14:39

Mattinata di audizioni in commissione al consiglio provinciale di Trento, ora spetterà alla Giunta valutare la possibilità di cambiare la legge sul gioco Sapar chiede la proroga.

Scritto da Redazione
Provincia Trento, Giunta: 'Pronti a riflettere su legge gioco'

Una "riflessione" sulla normativa attuale.
L'ha promessa l'assessore all'Artigianato, commercio, promozione, sport e turismo della Provincia di Trento, Roberto Failoni, dopo le audizioni tenutesi oggi, 26 maggio, durante la seduta della commissione consiliare Politiche sociali, chiamata a confrontarsi sull’obbligo di rimuovere entro quest’estate gli apparecchi da gioco dai locali (pubblici esercizi, ecc.) che distano meno di 300 metri da luoghi sensibili nei centri abitati, previsto dalla legge provinciale 13 del 2015 sulla prevenzione e la cura del gioco patologico.


Sono stati invitati ad incontrare in videoconferenza i consiglieri della commissione presieduta da Claudio Cia, l’Azienda provinciale servizi sanitari, il Coordinamento imprenditori, la Federazione italiana tabaccai, il Sindacato nazionale giornalai d’Italia (Sinagi), Cgil Cisl e Uil, il Consolida (Consorzio cooperative sociale), il Coordinamento nazionale delle comunità di accoglienza (Cnca), il Forum delle associazioni familiari, L’Associazione auto mutuo aiuto (Ama), l’Associazione Albora, il Consiglio delle autonomie locali-Consorzio dei Comuni e infine l’Associazione nazionale dei gestori delle sale gioco Sapar.
 
Ognuno dei soggetti auditi ha rappresentato le proprie problematiche e gli assessori si sono detti pronti ad esaminare tutti i punti di vista proposti.
 
Dai due “mondi” coinvolti – sono stati consultati i rappresentanti delle associazioni di categoria da una parte e le organizzazioni sociali e sindacali dall’altra – è emersa una netta contrapposizione. I primi – esercenti di bar, tabacchini e gestori di sale gioco – hanno sollecitato un ritocco della norma che preveda una proroga di 2 anni del termine entro il quale gli operatori dovranno rimuovere le slot e le videolotterie dai loro locali, altrimenti – hanno sostenuto – le loro attività subiranno gravi perdite economiche con inevitabili ripercussioni negative sull’occupazione, senza contare le cospicue entrate alle quali la Provincia dovrebbe rinunciare (stimate in circa 40 milioni di euro all’anno).
I secondi – associazioni del Terzo settore e sindacati confederali – si sono invece pronunciati per l’attuazione della legge provinciale entro i tempi stabiliti, a causa di danni sociali e psicologici pesantissimi anche se difficili da calcolare, ai quali si aggiungono i costi elevati per la sanità pubblica, conseguenti ai sempre più numerosi casi di Gap.
Alla fine, mentre i consiglieri di minoranza hanno respinto la proposta del presidente Cia di formare un gruppo di lavoro interno per valutare eventuali proposte di modifica della legge, l’assessore Failoni, intervenuto al  termine, dopo aver seguito gran parte delle audizioni, si è impegnato a comunicare al più presto alla Commissione la posizione maturata dalla Giunta sull’argomento. Una volta acquisito il parere dell’esecutivo – ha concluso Cia – l’organismo consiliare deciderà se proseguire con approfondimenti o chiudere il punto.
 
 
CIA: "AFFRONTARE IL TEMA SENZA PREGIUDIZI" - In apertura Cia (Agire) ha chiarito il senso di queste audizioni, sottolineando l’esigenza di raccogliere tutti gli elementi utili per poi decidere il da farsi in vista di possibili proposte di modifiche alla norma che consentano l’eventuale proroga della scadenza di quest’estate come richiesto dagli esercenti interessati. L’importante – ha insistito Cia – è affrontare senza pregiudizi ideologici la questione, che per quanto riguarda gli aspetti economici ed occupazionali riguarda anche le competenze della Seconda Commissione, i cui componenti sono stati invitati e che oggi era rappresentata dal solo consigliere Devid Moranduzzo (Lega).
 
SAPAR: "PROROGARE ATTUAZIONE LEGGE" - In particolare, l'associazione Sapar, ha chiesto una proroga dell'attuazione della legge: "Speriamo che si possa modificare la norma anche perché non ci sono i 300 metri previsti tra le attività che hanno al loro interno apparecchi da intrattenimento e i luoghi sensibili, il che significa che il gioco è destinato a essere espulso dalla città”, commenta il presidente Domenico Distante.
 
L’ordine del giorno ha visto la Commissione discutere del "termine dell'articolo 14, comma 1, della legge provinciale 22 luglio 2015, n. 13 (Interventi per la prevenzione e la cura della dipendenza da gioco), per la rimozione degli apparecchi da gioco”.
La norma in questione recita così: “..gli apparecchi da gioco...posti a una distanza inferiore a quella prevista dall'articolo 5, comma 1 (300 metri, ndr), sono rimossi entro sette anni dalla data di entrata in vigore di questa legge se collocati nelle sale da gioco (estate 2022) ed entro cinque anni dalla medesima data negli altri casi. In caso di mancata rimozione si applica l'articolo 10, comma 1 (la sanzione amministrativa pecuniaria da 1.000 a 5.000 euro per ciascun apparecchio. Il comune dispone, inoltre, l'immediata rimozione degli apparecchi, ndr).
 

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