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Fenu (M5S): 'Non si gioca con il rischio Covid-19'

06 giugno 2020 - 08:13

Il senatore 5 Stelle Emiliano Fenu spiega perché il Governo ha prorogato il lockdown delle sale gioco ma assicura che i decreti economici aiuteranno tutti i settori produttivi.

Scritto da Amr
Fenu (M5S): 'Non si gioca con il rischio Covid-19'


Una dura prova per tutti, a livello singolo e collettivo. Naturalmente, una durissima prova anche per il Governo giallorosso, che ha dovuto affrontare l'emergenza Covid-19 sotto il profilo innanzitutto sanitario, ma anche economico, finanziario, occupazionale e sociale. Come ha fatto, a suon di decreti legge e di decreti del presidente del consiglio dei ministri Giuseppe Conte. Stanziando miliardi di euro, prima con il Cura Italia, ormai convertito in legge, a seguire con il Dl Liquidità e infine (per ora) con il Dl Rilancio, ma anche limitando lo svolgimento delle attività individuali, commerciali ed economiche.

Misure che hanno inciso nella vita di ciascuno, e che continuano a pesare fortemente, per quanto riguarda più specificamente il “focus” di questa rivista, il settore del gioco, con la proroga della sospensione dell'attività di sale giochi, bingo e scommesse almeno fino al 14 giugno.

A fare il punto con Gioco News è Emiliano Fenu, senatore del Movimento 5 Stelle.
“Date le condizioni di estrema emergenza, e la velocità dell’iniziale diffusione della pandemia, ritengo che il Governo abbia approntato una risposta molto estesa ed organica. Con il Dl Cura Italia abbiamo steso una prima rete di protezione intorno a sanità, famiglie, lavoratori e imprese; con il Dl Liquidità abbiamo guardato al mondo delle imprese e alla loro impellente necessità di avere risorse fresche, con garanzia statale; con il dl Rilancio abbiamo confermato e potenziato le misure del Dl Cura Italia e finanziato le garanzie per la liquidità alle imprese contenute nell’omonimo decreto. Poi si dirà che alcune soluzioni potevano e potranno essere evolute in modo migliore, ma data l’emergenza il ventaglio di risposte messe in campo dal Governo, con uno sforzo di spesa in deficit complessivamente di 75 miliardi, non ha precedenti nella recente storia italiana”.

Quali sono le nuove sfide che si aprono per il Governo, sempre in riferimento all'emergenza sanitaria ma anche economica tuttora in corso?
“Le sfide, con uno sguardo al futuro, sono già affrontate nel pacchetto dei tre decreti economici approvati dall’Esecutivo. Oltre a essere tre decreti di ‘protezione’, come dicevo, sono anche e soprattutto provvedimenti che hanno una prospettiva. Basti pensare all’ecobonus al 110 percento per le ristrutturazioni edilizie, per il quale si introduce un’innovazione importante in grado di essere ulteriormente sviluppata in futuro, ovvero la cessione-circolazione a terzi o alle banche di questo credito fiscale. Soluzione simile è individuata dal Dl Rilancio anche per il bonus affitti, cedibile al proprietario dell’immobile. Si pensi al massiccio investimento sulla sanità, 3,2 miliardi di euro, attraverso il quale diamo futuro a un settore così prezioso assumendo 9.600 infermieri, aumentando i contratti di formazione specialistica di 4.200 unità, aumentando definitivamente i posti di terapia intensiva di 3.500 unità. Il coronavirus ha reso più che mai evidente che la sanità non è un costo ma un investimento. Ancora, la prospettiva del provvedimento è dimostrata anche dallo stanziamento che ci consentirà di assumere oltre 3mila ricercatori. Insomma, lungi dall’essere solo un pacchetto ‘difensivo’, è un insieme di decreti che prova a dare una visione all’Italia di domani. Tra l’altro l’impegno del Governo non si esaurisce certo qui: è già in preparazione un altro decreto legge, che si occuperà di semplificazioni e investimenti”.
 

A suo modo di vedere la coalizione di Governo esce rafforzata o indebolita da questa prova?
“Voglio credere che l’enorme impegno che ha coinvolto Governo e Parlamento abbia fatto capire a tutti quanto è importante in questa fase procedere uniti e spediti verso le risposte attese dal nostro tessuto economico-produttivo”.
 

Per quali motivi si è deciso di posticipare la riaperture delle sale gioco ad almeno il 15 giugno?
“Guardi, perché è innegabile che luoghi come cinema, teatri e sale da gioco presentano maggiori rischi di concentrazione delle persone, in spazi per giunta chiusi. Il che può aumentare il rischio di recrudescenza dei contagi”.
 

Ritiene che l'emergenza e il lockdown delle attività possano aver “favorito” la criminalità organizzata e le sue “imprese” illegali, anche nel settore del gioco? Se sì, che cosa si può e si deve fare?
“Guardi, in un’operazione così vasta di misure agevolative un certo rischio di infiltrazioni criminali ci può essere. Ma voglio sottolineare che, considerando le esigenze di velocità delle risposte, i controlli non vengono meno, anzi. Si pensi ai contributi a fondo perduto a beneficio delle imprese più piccole, quelle con fatturato inferiore ai 5 milioni di euro.  In questo ambito abbiamo previsto che Viminale, Mef e Agenzia delle entrate firmino un protocollo d’intesa per disciplinare i controlli ad hoc previsti nel Codice antimafia, anche con procedure semplificate. Nel caso emergessero cause ostative, l’Agenzia delle entrate procederà al recupero dei contributi. Chi ha indebitamente rilasciato una certificazione antimafia sarà punito con pene più aspre. Inoltre è previsto che Agenzia delle entrate e Guardia di finanza firmino un ulteriore protocollo per la trasmissione dei dati relativi alle istanze di contributi finalizzato alle attività di polizia economico-finanziaria”.
 
 
In che modo si potranno sostenere le attività che avranno una più lenta ripresa (teatri, cinema, sale gioco) e quelle che avranno più vincoli in materia di distanziamento sociale da rispettare (come quelle citate, ma anche bar e ristoranti)?
“Le misure agevolative previste nei tre decreti economici di fatto sono estendibili a tutti i settori, con alcuni distinguo legati al calo del fatturato. Per bar e ristoranti il Dl Rilancio già stabilisce che ci sarà esenzione dal pagamento della Tosap per gli spazi esterni aggiuntivi occupati per rispettare le regole di distanziamento sociale. Abbiamo esteso praticamente a tutti gli immobili a uso non abitativo il bonus affitti, ovvero il credito d’imposta del 60 percento del valore del canone d’affitto, inizialmente riservato a negozi e botteghe. Più in generale abbiamo cancellato il pagamento del saldo e dell’acconto Irap del 16 giugno per tutte le imprese con ricavi fino a 250 milioni di euro, indipendentemente dalle eventuali
perdite sostenute. L’intervento vale 4 miliardi di euro di taglio di tasse per circa due milioni di soggetti”.
 

Alcune Regioni potrebbero decidere di riaprire le sale giochi prima del 15 giugno. Che cosa farà nel caso il Governo?
“Le Regioni, assumendosene la responsabilità, possono prendere decisioni autonome nel perimetro dei protocolli e delle linee guida”.
 
 

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