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Campania cambia legge gioco, Consiglio: 'Salve le attività esistenti'

15 giugno 2020 - 14:51

Il Consiglio della Campania modifica legge sul gioco salvando le attività esistenti e fissando una distanza fra sale e luoghi sensibili 'mai inferiore a 250 metri per le nuove aperture'.

Scritto da Redazione
Campania cambia legge gioco, Consiglio: 'Salve le attività esistenti'

"La legge che regolamenta il gioco d'azzardo in Campania mette fine alla situazione di confusione nella quale ha vissuto fino ad oggi il settore, conciliando la necessità di contrastare il gioco patologico e di mantenere un decoro urbanistico nelle nostre città, con quella di non danneggiare in maniera irreparabile imprese che, negli scorsi anni, nella piena legittimità, hanno investito risorse e creato posti di lavoro".

Questo il commento della consigliera campana del Pd Antonella Ciaramella, relatrice della proposta di legge “Modifiche alla legge regionale 2 marzo 2020, n. 2 (Disposizioni per la prevenzione e la cura del disturbo del gioco d’azzardo e per la tutela sanitaria, economica e sociale delle persone affette e dei loro familiari)”,  approvata nel consiglio regionale di oggi, 15 giugno, con 25 voti favorevoli e un astenuto, a parziale revisione della normativa licenziata lo scorso febbraio

 

"La nuova normativa, prendendo come parametro i limiti minimi previsti dall'accordo raggiunto in Conferenza Stato-Regioni nella distanza tra sale gioco e luoghi sensibili (scuole, ospedali, luoghi di culto), ha anche dato risposta alle polemiche e ai contenziosi che erano sorti sulla possibilità che i Comuni potessero o meno introdurre norme più stringenti. È stato stabilito, infatti, che la distanza non possa mai essere inferiore a 250 metri per le nuove aperture. Per le sale già esistenti, che abbiano sede ad una distanza inferiore ai 250 metri, e che siano però in linea con la normativa precedente, non è previsto uno spostamento, per non creare un danno ingiusto ad imprenditori che hanno messo in campo investimenti basandosi su una diversa legge. Per queste sale vengono, però, introdotti limiti di orario e obblighi di adeguamento strutturale e di formazione del personale oltre che informativo. Per chi non li rispetta sono previste sanzioni che andranno ad alimentare un fondo dedicato alla prevenzione ed educazione sul gioco d'azzardo", chiarisce Ciaramella.
 
 
"È previsto, inoltre, l'obbligo di spostamento di sede per la sala giochi che, pur rispettando il limite di 250 metri, si trovi sulla stessa facciata di un edificio in cui è presente un luogo sensibile. Questo ad ulteriore tutela anche del decoro urbano. Questa normativa, unica nel panorama nazionale, regolamenta il settore con l'obiettivo di contenere i rischi che può comportare il gioco patologico e di contrastare fenomeni come l'usura. La sua elaborazione ha previsto il coinvolgimento del terzo settore e delle Asl. Punto indispensabile è il ripristino dell'Osservatorio che ci consentirà non solo di avere una fotografia reale del fenomeno e dei numeri che lo caratterizzano, ma anche di programmare efficacemente le risorse del Fondo nazionale contro il gioco d'azzardo patologico che vengono trasferiti alle Regioni.
La legge è un riuscito punto di incontro tra diverse esigenze che mira, però, prioritariamente ad evitare che le nostre città vengano invase da centri per scommesse, con il rischio che si possa generare non solo un disagio psichico ma anche sociale. La 'ludopatia', infatti,è riconosciuta come una malattia vera e propria, tanto da essere compresa nei Livelli essenziali di assistenza (Lea). L'attenzione, quindi, deve essere massima", conclude Ciaramella.
 
 
Critiche le opposizioni, a cominciare dal Movimento cinque stelle, con la consigliera Valeria Ciarambino, candidata alla poltrona di governatore per le prossime elezioni regionali “Anche il M5S aveva presentato una propria proposta su questo tema tenuto conto che in Campania si concentrano 1700 sale gioco facendone la prima regione in Italia. Nella nostra proposta avevamo accentuato le distanze delle sale gioco con i luoghi sensibili, ma oggi abbiamo ritirato la firma dalla legge approvata dal Consiglio in quanto la situazione è veramente grave perché, con tale legge, i Comuni che si erano dotati di norme restrittive, dovranno, invece, andare nella direzione opposta e quindi indebolire la tutela dei soggetti fragili e allargare le maglie delle sale gioco”, afferma la pentastellata.
Dal canto suo, il consigliere di di Fratelli d'Italia Luciano Passariello aggiunge: “È un problema di programmazione territoriale perché non si possono costringere le attività commerciali a doversi spostare quando sorgono luoghi sensibili vicini alle sale giochi”.
 

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