skin

Credito d'imposta a videogiochi, Orrico: 'Ue deve approvare decreto'

16 ottobre 2020 - 07:49

La sottosegretaria Anna Laura Orrico risponde all'interrogazione di Forza Italia sul credito di imposta per le imprese che producono videogiochi.

Scritto da Anna Maria Rengo
Credito d'imposta a videogiochi, Orrico: 'Ue deve approvare decreto'

Il decreto attuativo della legge 220 del 2016 e con il quale si prevede un credito di imposta per le imprese che producono videogiochi, è quasi pronto da inviare a Bruxelles, in quanto ha bisogno dell'approvazione da parte della Commissione europea.

Questa l'estrema sintesi della risposta che in commissione Cultura, alla Camera, la sottosegretaria Anna Laura Orrico ha dato all'interrogazione dei deputati di Forza Italia Palmieri e Aprea sui tempi per l'introduzione della misura.

I DETTAGLI DELLA RISPOSTA - La sottosegretaria spiega che "il decreto in oggetto, da adottare di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sentito il Ministro dello sviluppo economico, ai sensi dell’articolo 21, comma 5, della legge n. 220 del 2016, tenendo conto altresì di quanto già stabilito dagli altri decreti attuativi della medesima legge, ha avuto un iter istruttorio particolarmente complesso, anche in virtù delle peculiarità del settore interessato rispetto agli altri crediti d’imposta riconosciuti nell’ambito del cinema e dell’audiovisivo, ma che tale iter, all’esito di approfondite interlocuzioni con la Commissione europea e con l’associazione di categoria, risulta ad oggi sostanzialmente completato".

Con riguardo, in particolare, alle interlocuzioni intercorse con la Commissione Ue sotto il profilo della normativa applicabile in materia di aiuti di Stato, Orrico precisa che "il decreto in esame non rientra nel campo di applicazione del Regolamento Generale di esenzione n. 651/2014 relativo agli aiuti esentati dall’obbligo di notifica alla Commissione europea. I videogiochi, inoltre, a livello europeo, non rientrano tra le opere audiovisive cui si applicano le previsioni della Comunicazione della Commissione Ue relativa agli aiuti di Stato a favore delle opere cinematografiche e di altre opere audiovisive, Gu C 332 del 15/11/2013".

Pertanto, a differenza della procedura standard adottata per gli altri aiuti previsti
dalla legge n. 220/2016, "il decreto in esame deve essere notificato ai sensi all’articolo 108, comma 3, del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (Tfue), ai fini dell’autorizzazione di cui alla normativa generale in materia di aiuti di Stato.
Un precedente decreto sulla materia fu firmato dal Ministro in data 4 agosto 2017 e notificato alla Commissione europea – Dg Concorrenza in data 9 novembre 2017.
Da quel momento - evidenzia la sottosegretaria - si è avviata una complessa interlocuzione con la Commissione Ue che ha richiesto a questo Ministero ulteriori dati e formulato un’ampia serie di osservazioni, in particolare sulla natura automatica dell’aiuto, sulla necessità di evidenziare il carattere culturale della misura e sulla necessità di assicurare l’effetto di incentivazione dell’aiuto stesso".

Pertanto, "in considerazione della necessità di revisionare strutturalmente la misura al fine di adeguarla alle osservazioni della Commissione, la notifica del testo precedente è stata ritirata ed è stato predisposto, dalla Direzione generale Cinema e Audiovisivo, un nuovo testo che recepisce le indicazioni della Commissione Ue e tiene conto del parere n. 9 del Consiglio Superiore del Cinema e dell’Audiovisivo, reso nella seduta del 24 ottobre 2019, nonché delle interlocuzioni con l’associazione di categoria Iidea – Italian Interactive Digital Entertainment Association (ex Aesvi)".

Tale nuovo testo, "attualmente sottoposto alle ultime opportune revisioni, sarà inviato nei prossimi giorni ai Ministeri coinvolti al fine di acquisire il rispettivo parere (da parte del Mise) e concerto (da parte del Mef) .Successivamente, il testo attuale sarà parimenti notificato alla Commissione Ue, alla cui approvazione è subordinato il riconoscimento dell’aiuto".

LA REPLICA DI PALMIERI - La risposta non ha soddisfatto il deputato Antonio Palmieri, al punto da preannunciare, nella sua replica, la presentazione di una quarta interrogazione sul tema. Palmieri ritiene infatti che l’introduzione del credito d’imposta per le imprese operanti nel settore del software videoludico costituisca "un tassello importante per costruire la via italiana al vidogioco. Tale incentivo fornirebbe prospettive importanti a tanti giovani che si stanno affacciando nel mondo della nuova imprenditoria che, nello specifico, funziona da remoto senza rischi di contagio".

 

Articoli correlati