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Tutela dei minori dalla pubblicità del gioco, legge Ue in Aula

27 ottobre 2020 - 09:40

Riprende in Senato l'esame della legge di delegazione europea 2019: nel testo l'impegno a tutela dei minori contro la pubblicità del gioco d'azzardo.

Scritto da Redazione
Tutela dei minori dalla pubblicità del gioco, legge Ue in Aula

È all'ordine del giorno dell'assemblea di Palazzo Madama oggi, martedì 27 ottobre alle 16,30, il seguito dell'esame della legge di delegazione europea 2019, di cui è relatore il senatore Gianni Pittella del Pd. Sotto la lente dell'Aula del Parlamento presieduta dall'onorevole Maria Elisabetta Alberti Casellati, anche i documenti connessi al ddl in questione, recanti rispettivamente la relazione programmatica e la relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea.

Da quest'ultimo dossier, in particolare, è emerso come, attraverso la collaborazione dell'Italia con Euipo, sia disponibile il portale Agorateka anche per contenuti digitali di gioco legale nell'ambito dell'Unione. Ma gli aspetti legati al gioco che fanno parte del testo di legge europea in discussione al Senato sono anche quelli elaborati nell'ottica di una sempre maggiore tutela dei minori che fruiscono di contenuti digitali via web. Sulla base dell'emendamento della senatrice Nadia Ginetti di Italia Viva, è stata messa nero su bianco l'esigenza di un maggiore controllo sui messaggi diffusi in rete a garanzia del divieto di pubblicità del gioco d'azzardo, e sulle fake news e i profili fittizi. 

I rappresentanti di Confindustria digitale, a questo proposito, in audizione al Senato hanno avuto modo di fare delle considerazioni in merito: "In generale riteniamo importante che si sia proceduto all’adeguamento della Direttiva (Ue) 2010/13 visto lo sviluppo dell’ecosistema digitale in Europa; bene che si garantisca maggiore certezza giuridica per le piattaforme di condivisione di video, in rispetto del principio del Paese di origine, ma sarebbe opportuno che vi sia armonizzazione a livello europeo evitando situazioni di squilibrio penalizzanti per i soggetti italiani".

 

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