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Baretta (Mef): ‘Bandi gara nel 2022 e riorganizzazione comparto nel 2021’

28 ottobre 2020 - 11:46

ll sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta annuncia i tempi dei bandi di gara e della riorganizzazione dell'offerta di gioco.

Scritto da Ac
Baretta (Mef): ‘Bandi gara nel 2022 e riorganizzazione comparto nel 2021’

Collocare il settore del gioco pubblico in una situazione di normalità, è l’obiettivo principale che si pone il sottosegretario all’Economia, con delega ai giochi, Pier Paolo Baretta, intervenendo al tavolo di lavori promosso da Formiche – in modalità online – dal titolo: “Il gioco buono: un allegato contro l’illegalità”, che prende spunto dalla ricerca realizzata da Swg sulla percezione del comparto (illustrata durante l’incontro dall’autore, Riccardo Grassi) per promuovere un dibattito allargato sulla regolamentazione del settore.

Oltre a definire la linea della riorganizzazione del comparto, il sottosegretario offre anche un’agenda specifica che il governo si propone di attuare parlando di una “ridefinizione del quadro normativo generale del settore, da attuare tra il 2020 e il 2021, affrontando la riorganizzazione anche sul territorio, per poi arrivare a bandire le gare per il rinnovo delle concessioni nel 2022”.

“La sfida e l’obiettivo – secondo Baretta - è quello di poter considerare il gioco come una condizione normale della vita dell’individuo. In un’esistenza normale il gioco occupa una quota contenuta del tempo a disposizione di una persona ed è questa dimensione che deve essere garantita e mantenuta nel futuro per poter considerare il gioco come un qualcosa di sostenibile”.

Per poter raggiungere questi obiettivi, secondo il sottosegretario, è necessario combattere tre aspetti specifici che riguardano il settore: “illegalità, patologia e compulsività: l’illegalità è ancora molto diffusa e in grado da sempre di affinare rapidamente le proprie capacità e lo Stato deve essere sempre in grado di individuare e reprimere ogni tipo di offerta legale”. Sul fronte della dipendenza, secondo Baretta “vanno individuati i criteri corretti che individuano il concetto di patologia, attraverso una trattazione seria e rigorosa e basata su fondamenti scientifici che consenta anche al governo di affermare una volta per tutti l’entità del fenomeno”. Per quanto riguarda invece il terzo aspetto, il delegato ai giochi spiega della necessità di intervenire sugli strumenti e sistemi di diffusione che inducono alla compulsività, “visto che negli ultimi anni ci siamo concentrati sulle slot quale principale strumento di compulsività e siamo intervenuti limitando del 35 percento la distribuzione. L’altro elemento su cui ci siamo mossi è stato quello della pubblicità, vietandone la diffusione proprio allo scopo di evitare l’enfatizzazione di comportamenti compulsivi”.

“Serve su tutto questo una valutazione rigorosa accompagnata da evidenze specifiche e non lasciandoci condizionare da situazioni emotive”.

Per poter svolgere questo lavoro, aggiunge Baretta, “occorre lavorare sulla reputazione del gioco pubblico” ma serve anche “considerare il controllo pubblico come un modello di garanzia e un modello vincente, riaffermando il sistema concessorio quale regime valido e ideale perché atto a garantire livello di controllo e di sicurezza idonei alle necessità. Il terzo punto su cui lavorare è quello della tecnologia, che è necessaria per elevare qualità e garantire tutti gli aspetti precedenti”.

Secondo il settosegretario, inoltre, è necessario “lavorare all’interno della conferenza Stato Regioni per fare in modo di garantire un ambiente ideale ed evitare che prendano il largo forme di gioco non conformi alla legalità. L’agenda è complessa e impegnativa e dovrà essere avviata già nel 2020, attraverso la legge di bilancio e sviluppata durante l’intero 2021, per poi poter arrivare all’emanazione delle gare nel 2021”.

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