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Dai videogame violenti al gioco d'azzardo, come tutelare i minori

03 dicembre 2020 - 12:08

Piano della commissione d'inchiesta per infanzia e adolescenza del Senato per tutelare i minori e focus su web, videogame e baby gang: i cinesi e il gioco d'azzardo.

Scritto da Mr
Dai videogame violenti al gioco d'azzardo, come tutelare i minori

"Il clima 'di violenza' nel quale vivono i minori è inoltre fortemente influenzato da una parte dall’uso sempre più diffuso, anche tra i più giovani, di sostanze stupefacenti e di alcool e, dall’altra, dalla fruizione di video giochi e di programmi violenti, i quali finiscono – seppure con modalità diverse – per alterare la stessa percezione della realtà".

"Relativamente all’accesso a videogiochi, studi scientifici dimostrano come la violenza, vista anche attraverso uno schermo, oltre a formare un immaginario pregno di paure e di incertezze per il minore, genera spesso nei bambini comportamenti aggressivi, con conseguenze anche sui meccanismi cognitivi".

A partire da queste considerazioni è proseguito e anche terminato il lavoro della commissione d'inchiesta per l'infanzia e l'adolescenza del Senato che ha approvato il documento conclusivo mettendo in evidenza quali azioni sia necessario compiere per tutelare i minori dai più diversi reati, siano essi vittime o colpevoli.

Tra le azioni da porre in essere, l'organismo di Palazzo Madama ha evidenziato: la necessità di un sistema di rilevazione e raccolta dati; combattere la violenza sommersa: numeri verdi sempre più accessibili; la formazione delle figure professionali come chiave strategica per il riconoscimento e l’intervento sulla violenza; l’introduzione di protocolli sanitari specifici per la violenza sui minori; promuovere iniziative formative e informative nelle scuole; la videosorveglianza negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia; contrastare le baby gang e la criminalità giovanile promuovendo un sistema "a rete" e favorendo la rieducazione in ambito carcerario; educare al corretto uso del web e garantire la sicurezza in rete attraverso app e filtri; adottare misure di sostegno alle famiglie e alla genitorialità fragile; istituire sportelli di ascolto: la figura dello psicologo scolastico; contrastare l’abbandono scolastico; intervenire sulla governance; prevedere specifiche misure per contrastare la violenza sui minori con disabilità; Intervenire sulla disciplina dei reati sessuali ai danni dei minori.

Per quanto concerne la violenza tra pari, sulla quale la Commissione ha avuto già modo di soffermarsi nell’ambito della indagine conoscitiva sul bullismo e sul cyberbullismo, due aspetti meritano un approfondimento: il fenomeno delle baby gang e i rischi connessi all’uso della rete. È appena il caso di rilevare che sul profilo relativo alle dipendenze patologiche, sia comportamentali (dall’uso di videogiochi alle ludopatie) che da sostanze (dall’alcool alle droghe), spesso alla base di condotte violente, la Commissione si riserva un ulteriore specifico approfondimento conoscitivo, intanto rispetto al fenomeno delle baby gang è emerso che l'etnia è un elemento di aggregazione.

BABY GANG - Dagli studi condotti risulta che queste sono presenti principalmente nelle aree del Nord (Brescia, Torino, Padova, Venezia, Bologna e Reggio Emilia) e Centro Italia (Prato) e, nell’ultimo periodo, soprattutto a Milano, dove si è assistito alla loro crescente operatività, che si è espressa nella consumazione di significative attività delittuose soprattutto tra quelle cinesi. "I ruoli apicali delle bande giovanili cinesi - si legge nel dociumento della commissione - risultano rivestiti, sempre più spesso, da ultimo, da soggetti maggiorenni.

Le consorterie in esame si connotano, inoltre, per la spiccata propensione all’uso della violenza, prevalentemente finalizzata all’affermazione della supremazia su sodalizi omologhi e concorrenti: sono emersi, infatti, nel corso di indagini riguardanti omicidi e altri gravi reati, violenti scontri per il predominio nella gestione delle attività illecite. L’attività di contrasto ha documentato la consumazione di estorsioni ai danni di imprenditori e commercianti connazionali, funzionali al controllo della locale comunità; i locali pubblici quali internet-point, karaoke-center e night club, sono spesso utilizzati come basi logistiche per gli appartenenti alla banda. Tra gli altri interessi criminali si evidenziano la gestione del gioco d’azzardo, lo sfruttamento della prostituzione di giovani connazionali e lo spaccio di stupefacenti (ketamina, ecstasy, shaboo o cocaina)".

 

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