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Minardo (Lega) a Franco e Orlando: 'Quali tutele per il gioco legale?'

04 marzo 2021 - 09:59

Con un'interrogazione presentata alla Camera Antonino Minardo chiede ai ministri come il governo intenda affrontare i problemi di tutela dei lavoratori e la lotta al criminalità.

Scritto da Redazione
Minardo (Lega) a Franco e Orlando: 'Quali tutele per il gioco legale?'

Gioco in piazza, anche stamattina 4 marzo davanti Montecitorio a Roma, come la manifestazione delle donne del settore che ieri sono state ricevute dal sottosegretario all'Economia Claudio Durigon. Gioco ancora in lockdown, visto che il prossimo 6 marzo entra in vigore il nuovo Dpcm, quello a firma del nuovo premier Mario Draghi, ma niente è cambiato per il gioco, le cui attività restano sospese fino al 6 aprile.  E mentre il Governo mette a punto il decreto Sostegno, con l'auspicio che si prenda in seria considerazione anche il settore del gioco legale, la politica si mobilita.

"Quali iniziative di competenza il Governo intende adottare per affrontare al meglio questo momento di difficoltà per il settore del gioco?" Questo il quesito posto ieri, 3 marzo, dal deputato della Lega Antonino Minardo con un'interrogazione rivolta al ministro dell’economia e delle finanze, Daniele Franco, e di concerto al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Andrea Orlando.

Parte facendo un preciso quadro generale della situazione, Minardo, considerando che con le misure restrittive messe in campo per arginare la diffusione del Covid-19 hanno imposto la chiusura prolungata dei punti fisici provocando una crisi economica che ha portato "a un calo del 35 per cento delle giocate, con una spesa complessiva crollata da 19,4 a 12,5 miliardi di euro".

In totale, ricorda ancora il deputato, "nel 2020 il settore retail (agenzie di scommesse, sale slot, Bingo) ha registrato un calo del 43 per cento", e sottolinea che "a subire il danno maggiore sono gli apparecchi (slot e Vlt), che registrano un crollo del 54 per cento rispetto al 2019 (a 4,7 miliardi di euro)", considerando che "la chiusura del retail ha spostato parte dei giocatori verso l’offerta online, che registra nel 2020, invece, un aumento della spesa del 39 per cento a quota 2,5 miliardi di euro".

Nel 2019, continua ancora ancora Minardo citando i dati del Libro Blu dell'agenzia delle dogane, "gli incassi statali dai giochi avevano superato gli 11 miliardi di euro. A fronte del calo di oltre il 20 per cento dell’intero settore del gioco legale, la chiusura dei punti vendita per quasi sei mesi ha portato a un calo del 47,5 per cento in termini di raccolta (73,9 miliardi di euro nel 2019 contro i 38,8 nel 2020). Una frenata dei consumi che pesa sulle casse dello Stato: nel 2019 ha incassato 10,3 miliardi di euro dall’area retail del gioco legale, mentre nel 2020 si è privato del 42,3 per cento di entrate, pari a 4,3 miliardi di euro".

Una situazione che già ha gravato moltissimo sul settore, per il quale un nuovo lockdown "potrebbe comportare la definitiva chiusura dell’attività per un cospicuo numero di esercizi, mettendo a rischio i 150 mila posti di lavoro di un comparto, che rappresenta una difesa efficace contro il gioco illegale".

Per tutti questi motivi, ha ricordato Minardo nella sua lunga premessa, "sarebbe importante che le sale venissero riaperte", pertanto ha chiede ai ministri del Mef e del Lavoro e Politiche sociali "quali iniziative di competenza il Governo intenda adottare, alla luce dei fatti sopra esposti, per affrontare al meglio questo momento di difficoltà ora e nelle fasi successive non emergenziali, assicurando la tutela dei lavoratori con un’attenzione particolare al contrasto dei fenomeni illeciti".

Un fenomeno, purtroppo, che ha subito un'impennata in questi ultimi mesi, come emerso e sintetizzato, in forma autorevole, anche dall'ultima relazione al Parlamento della Direzione investivativa antimafia.

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