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Distante (Sapar): 'La politica si assuma le responsabilità sui giochi'

17 aprile 2021 - 07:55

Il presidente dell'associazione dei gestori invita il governo a valutare l'impatto devastante delle chiusure, in Piemonte e a livello nazionale.

Scritto da Ac
Distante (Sapar): 'La politica si assuma le responsabilità sui giochi'

 

Tra le notizie che arrivano dal Piemonte a quelle che emergono da Palazzo Chigi, la situazione dei lavoratori del gioco appare sempre più compromessa. Con il rischio, ogni giorno sempre più concreto, di vedere sparire intere aziende e vari posti di lavoro, a causa delle restrizini regionali e di quelle nazionali dovute al Covid, ora che il premier, nell'indicare le future riaperture, non ha parlato in nessun modo di giochi. Lasciando intendere un ulteriore slittamento. Una situazione "inaccettabile" secondo Domenico Distante, presidente di Sapar, che alla luce degli ultimi sviluppi non usa mezzi termini per descrivere la situazione: "In Piemonte la situazione sta assumendo dei connotati imbarazzanti. Il dibattito è decisamente assurdo e a tratti anche ridicolo, oltre ad essere - a mio giudizio - vergognoso, visto che si prendono decisioni puramente ideologiche condannando imprese, lavoratori e famiglie. Anzi, peggio ancora, si sceglie di non decidere, visto che nessuno sembra essere in grado di assumersi la responsabilità, in Regione, di invertire la rotta pur essendo ormai palese che la legge locale non ha portato alcun beneficio e, anzi, ha fatto riemergere l'illegalità oltre a uccidere le imprese".

Ma non è tutto. Sì, perché a livello nazionale, a quanto pare, le cose sembrano andare anche peggio, visto che le attività di gioco continuano a essere chiuse quando la situazione per gli addetti ai lavori si è fatta ormai insostenibile. "Il nostro settore viene ancora una volta discriminato e stavolta in modo ancora più incomprensibile, visto che abbiamo dimostrato in tutti i modi che i nostri locali sono in grado di garantire livelli di sicurezza eleventi e ben oltre rispetto a tante altre attività che sono già riaperte o che lo sono sempre state", aggiunge Distante.
"Purtroppo, sia nel caso delle Regioni che della politica centrale non ci si rende conto - o si vuole forse far finta di non vedere - che dietro a certe decisioni puramente ideologiche si hanno conseguenze molto concrete e anche gravi, che porteranno alla rovina di tante imprese e quindi di famiglie. Ma ancora una volta si sceglie di chiudere gli occhi e di lasciare che accada".

 

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