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Pdl gioco Piemonte: maggioranza a confronto, opposizione valuta la carta 'preliminari'

19 aprile 2021 - 09:34

Vertice di maggioranza sulla Pdl sul gioco in Piemonte in vista del 20 aprile, con la manifestazione dei lavoratori e l'avvio della discussione generale. Opposizione pronta a proporre le 'preliminari'.

Scritto da Francesca Mancosu
Pdl gioco Piemonte: maggioranza a confronto, opposizione valuta la carta 'preliminari'


Bisognerà aspettare il pomeriggio di oggi, 19 aprile, per conoscere l'orientamento della "guida" della Regione Piemonte sulla proposta di modifica della legge sul gioco del 2016, al centro delle sedute del Consiglio della scorsa settimana e anche di quella appena cominciata.
In vista dell'esame della Pdl n° 99 del leghista Claudio Leone, in calendario per domani, dopo le 14, oggi alle 17 è in programma un vertice di maggioranza con i capigruppo e gli assessori competenti convocato dal governatore Alberto Cirio.

Un confronto atto a tirare le somme sulle posizioni di Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia sul testo, che si propone in primis di portare il distanziometro per le nuove attività a 250 metri ed eliminare la retroattività della normativa vigente prima del 21 maggio, giorno in cui diventerebbero fuorilegge anche le sale da gioco e scommesse con autorizzazioni rilasciate dal 1° gennaio 2014 e sale scommesse con autorizzazioni risalenti al periodo tra il 1° gennaio 2015 e il 27 ottobre 2016.

LE DIVERSE "SENSIBILITÀ" DELLA MAGGIORANZA - Mentre la Lega, con il consigliere Leone, sembra intenzionata a non arretrare di un millimetro sui contenuti e l'iter della proposta, dai restanti partiti di maggioranza infatti sono emerse sensibilità, per così dire, differenti. I consiglieri di Fratelli d'Italia, gruppo che annovera nella Giunta Cirio gli assessori Elena Chiorino (Lavoro) e Maurizio Marrone (Semplificazione), si professano "fermamente contrari a qualunque forma di liberalizzazione o aumento delle disponibilità per quanto concerne le misure che regolano il gioco d’azzardo" chiedendo al relatore della Pdl, in un documento congiunto, "di fermarsi e di non dividere in un frangente tanto delicato le forze di maggioranza su una tematica che non può certo essere considerata prioritaria per i piemontesi" ed auspicando "un rinvio in commissione per consentire ulteriori approfondimenti”.
 
MOLINARI (LEGA) INVITA AL CONFRONTO - Un orientamento fortemente criticato dal segretario regionale della Lega Riccardo Molinari che in un'intervista a Lo Spiffero si dice convinto che "si proseguirà sulla strada tracciata", invitando FdI a "rispettare gli accordi e i programmi elettorali”.
Quanto a Forza Italia, che nei giorni scorsi ha chiesto di tutelare i posti di lavoro nel settore del gioco prorogando la scadenza ormai alle porte Molinari si mostra più aperto. "L’atteggiamento di Forza Italia è diverso: ha posto questioni di merito su cui siamo disponibili a ragionare. Si vogliono mantenere alcune limitazioni sui bar? Siamo disposti a ragionarne. Si vuole dare la potestà ai sindaci sugli orari? parliamone. Insomma, un conto è chi dice: vogliamo migliorare il testo e abbiamo delle idee, un conto è chi dice non vogliamo la legge”.

LAVORATORI IN PIAZZA, E L'OPPOSIZIONE VALUTA LO STRUMENTO DELLE PRELIMINARI - A preoccupare i lavoratori e gli imprenditori del settore, che domani mattina manifesteranno sotto la sede del consiglio regionale del Piemonte, a Torino, però sono anche le barricate erette dalla minoranza, che la scorsa settimana hanno bloccato i lavori sulla proposta di legge di Leone, prima a colpi di sospensive e poi di pregiudiziali, e che non sembrano disposti a cedere neppure per la prossima tornata di sedute consiliari.
La carta che potrebbe essere giocata stavolta è quella delle preliminari. Non si sa ancora se e come verranno presentate, dipenderà anche da cosa propone la maggioranza, fanno sapere a GiocoNews.it alcuni rappresentanti dell'opposizione.

LO SFOGO DI SARNO - Sullo sfondo, fa discutere la vicenda del consigliere Diego Sarno (Pd), minacciato via social per la sua "difesa" della legge sul gioco vigente. Fatto contro cui si sono subito scagliate molte rappresentanze degli operatori del settore - As.tro e Sapar in testa - che hanno prontamente manifestato la propria solidarietà al dem, e chiesto di abbassare i toni dello scontro.
Lo stesso Sarno, anche lui via social, torna sull'accaduto. " Nell'attività politica si mette in conto di ricevere attacchi e anche insulti ma minacce di morte no.
Oggi, in particolare il web, funziona così ma quando martedì prossimo torneremo fisicamente in Aula a Palazzo Lascaris e con tutta probabilità si terrà in contemporanea una manifestazione degli operatori e lavoratori del gioco d'azzardo e qualcuno arriva a scrivere certe affermazioni, credo si sia davvero superato il limite.
Tutto inizia quando, già in tempi non sospetti, sia da militante di Libera e coordinatore di Avviso Pubblico che come assessore della Città di Nichelino, ho scelto di schierarmi per la salvaguardia della legge regionale del 2016 sul contrasto al gioco d'azzardo patologico: ritengo che questa legge sia giusta semplicemente perchè lo dimostrano in maniera inconfutabile i dati sanitari ed economici di questi anni. Per questo ho speso le mie energie a suo favore. Oggi la maggioranza in Consiglio regionale la vuole cambiare e noi abbiamo semplicemente fatto il nostro lavoro restando fedeli ai nostri ideali: quello di opporci.
Non conosco chi mi ha minacciato, però ho deciso dietro consiglio di molti (colleghi e non) di sporgere denuncia, per tutela mia e della mia famiglia ma anche perchè è importante mettere attenzione su certi comportamenti che superano il limite.
Credo che alla base di questo ci sia una responsabilità, quella politica e culturale, di chi fomenta l'odio e che ha creato su questo tema un clima avvelenato da ormai molto tempo.
A volte la vita incrocia strane coincidenze e credo si debba cercare una lezione in ogni cosa ci accade: quella che ho scelto di trarre da questo evento è che dovremo impegnarci ancora di più sulla proposta di legge a mia prima firma, già depositata un mese e mezzo fa, denominata 'hate speech', a contrasto dell'odio in rete e a tutela delle sue vittime.
Successivamente ai primi riscontri che otterranno le autorità e su consiglio del mio legale valuteremo se e come procedere nella fase post denuncia, proprio per non contribuire ad avvelenare i pozzi.
Ringrazio intanto i molti che fin da subito mi hanno espresso solidarietà".
 
 

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