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Commissione inchiesta, focus sul contrasto anche alla ludopatia

15 giugno 2021 - 08:11

Numerose proposte di emendamenti alla proposta di inchiesta parlamentare sul gioco, focus sul contrasto alla ludopatia.

Scritto da Anna Maria Rengo
Commissione inchiesta, focus sul contrasto anche alla ludopatia

Indagare sul settore del gioco pubblico e sul contrasto del gioco illegale, ma anche sulle azioni da intraprendere per combattere la ludopatia, questo il termine utilizzato negli emendamenti dopo un periodo nel quale pareva, per stessa volontà politica, caduto in disuso. Questa è la "ratio" di diversi emendamenti presentati in commissione Finanze, in Senato, alla proposta di inchiesta parlamentare di iniziativa dei senatori Mauro Maria Marino (Iv-Psi, primo firmatario), Faraone, Garavini, Cucca, Sbrollini, Bonifazi, Carbone, Ginetti, Grimani, Magorno, Nencini, Parente, Renzi, Sudano e Vono, relativa all'"Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul settore del gioco pubblico in Italia e sul contrasto del gioco illegale" il cui esame inizia oggi 15 giugno.

L'ISTITUZIONE DELLA COMMISSIONE - Quanto all'articolo 1, che istituisce la commissione "di inchiesta sul settore del gioco pubblico in Italia e sul contrasto del gioco illegale", i senatori del Movimento 5 Stelle Endrizzi, Pesco, Di Piazza e Bottici chiedono infatti dinindagare anche "sui fenomeni, connessi, con particolare attenzione ai rischi e ai danni sociali, all'impoverimento delle famiglie, all'usura e all'infiltrazione criminale nelle reti autorizzate".

Stessa richiesta, ma più sintetica, è quella del senatore del gruppo Misto Elio Lannutti, che chiede di sostituire le parole: "sul contrasto del gioco illegale" con le "sul contrasto alla ludopatia e al gioco illegale".

Il relatore Gianni Pittella (Pd) chiede invece di focalizzare l'attenzione sul gioco illegale e dunque di sopprimere le parole: "settore del gioco pubblico in Italia e sul contrasto del".

LA COMPOSIZIONE DELLA COMMISSIONE -iPiù numerosi gli emendamenti presentati all'articolo 2, che determina la composizione della commissione, ossia "venti senatori, nominati dal Presidente del Senato in proporzione al numero dei componenti dei Gruppi parlamentari, garantendo, per quanto possibile, un’equilibrata rappresentanza tra i generi. Il Presidente del Senato nomina il presidente della Commissione scegliendolo al di fuori dei predetti componenti e convoca la Commissione affinché proceda all’elezione di due vicepresidenti e di due segretari".
 
A tale proposito, i senatori Di Piazza e Bottici chiedono di prevedere che "ciascun gruppo procede alla designazione dei propri rappresentanti" e ulteriori dettagli tecnici sono proposti dai senatori Pesco ed Endrizzi, assieme, e da Lannutti.

I COMPITI DELLA COMMISIONE - Numerosi gli emendamenti presentati all'articolo 3, che del resto è tra le colonne portanti della proposta, in quanto definisce i compiti della commissione.

Tra gli emendamenti, i senatori Pesco ed Endrizzi chiedono che la commissione abbia il compito di accertare "l'adeguatezza della normativa relativa all'assegnazione delle concessioni, nonché del sistema di aggiudicazione seguito, ai principi di imparzialità, legalità, trasparenza, pluralità ed efficienza della pubblica amministrazione; l'efficacia del sistema dei controlli attualmente previsto ai fini del rispetto della normativa da parte dei concessionari e degli altri soggetti privati legati alla gestione del gioco pubblico, nonché l'efficacia del relativo sistema sanzionatorio, anche con riferimento all'effetto deterrente delle sanzioni, alla loro effettiva irrogazione e al relativo incasso".
Relativamente agli altri obiettivi, ossia l'accertamento della "sostenibilità della disciplina pubblica in relazione alla tutela dei soggetti più eboli, al contrasto di fenomeni di dipendenza e ludopatia, alla tutela della correttezza dell’offerta di gioco e di rispetto dellaconcorrenza tra gli operatori, nonché alla preservazione del gettito erariale complessivo derivante dal settore" e delle "dimensioni complessive del comparto, con particolare attenzione ai settori produttivi impegnati nella produzione, nella commercializzazione e nella gestione degli apparecchi da intrattenimento, nonché nella produzione e gestione del settore delle scommesse e delle lotterie istantanee, verificando che l’offerta corrisponda agli interessi tutelati di cui alla lettera b)", i senatori pentastellati Endrizzi, Di Piazza, Pesco, Bottici chiedono che tali fini siano sostituiti con l'accertamento dell'"efficacia della disciplina pubblica in relazione alla tutela dei soggetti più deboli, al contrasto della diffusione e delle conseguenze negative, anche economiche, del disturbo da gioco d'azzardo (Dga), alla tutela della correttezza dell'offerta di gioco, nonché la compatibilità dei volumi di raccolta con la tutela sanitaria, sociale ed economica delle famiglie".

Molte altre le proposte di modifica dei senatori del M5S, tra le quali quella di Endrizzi, Di Piazza, Pesco e Bottici, che chiedono di togliere, tra le cose da accertare, la "preservazione del gettito erariale complessivo derivante dal settore".

Ancora, il relatore Pittella chiede di accertare "l'efficacia dell'azione amministrativa anche in relazione all'esecuzione delle concessioni pubbliche, non trascurando di verificare se vi siano sovrapposizioni e antinomie nell'azione di contrasto al gioco illegale".

Endrizzi, Di Piazza e Bottici chiedono esattamente il contrario, dunque di sopprimere la parte che prevede di analizzare "eventuali sovrapposizioni e antinomie", come pure di togliere, tra i compiti, l'accertamento dell’"efficacia del sistema di regolazione e di controllo con particolare riferimento alcontrasto del gioco illecito e illegale, alle connessioni con altre attività illegali come il riciclaggio di denaro e l’usura".

 

Gli stessi senatori chiedono inoltre che la commissione accerti "l'efficacia dell'azione pubblica di prevenzione, cura e sostegno per i soggetti problematici o affetti da disturbo da gioco d'azzardo (Dga), con particolare riferimento alle attività svolte dagli enti territoriali e dai servizi sanitari" e "l'evoluzione storica, l'incidenza e le ripercussioni della progressiva produzione normativa di settore sull'incremento verticale dell'offerta, dei volumi di raccolta e, in generale, del fenomeno del gioco".

Endrizzi, Di Piazza, Pesco, Bottici prevedono inoltre, in un'altra proposta, che "al fine di non sovrapporre gli ambiti di inchiesta, di garantire il coordinamento delle rispettive attività e di assicurare una più ampia azione di approfondimento", la commissione "adotta le opportune intese con la Commissione bicamerale d'inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, istituita con legge 7 agosto 2018, n. 99, acquisendo i documenti e recependo le relazioni approvate".

 

POTERI E LIMITI DELLA COMMISSIONE - Relativamente all'articolo 4, che definisce poteri e limiti della commissione, Di Piazza, Endrizzi e Bottici chiedono che con regolamento interno sia "stabilito il numero massimo di collaborazione di cui può avvalersi la commissione", mentre Di Piazza e Bottici chiedono di integrare le disposizioni con queste a seguire: "La Commissione può richiedere agli organi e agli uffici della pubblica amministrazione copie di atti e di documenti da essi custoditi, prodotti o comunque acquisiti in materie attinenti all'inchiesta.

La Commissione può richiedere, nelle materie attinenti all'inchiesta, copie di atti e di documenti riguardanti procedimenti e inchieste in corso presso l'autorità giudiziaria o altri organi inquirenti, nonché copie di atti e di documenti relativi a indagini e inchieste parlamentari. Sulle richieste di cui al comma 1-ter l'autorità giudiziaria provvede ai sensi dell'articolo 117 del codice di procedura penale.

La Commissione mantiene il segreto fino a quando gli atti e i documenti trasmessi in copia ai sensi del comma 1-ter sono coperti da segreto nei termini indicati dai soggetti che li hanno trasmessi.

La Commissione stabilisce quali atti e documenti non devono essere divulgati, anche in relazione a esigenze attinenti ad altre istruttorie o inchieste in corso. Devono in ogni caso essere coperti dal segreto gli atti, le testimonianze e i documenti attinenti a procedimenti giudiziari nella fase delle indagini preliminari fino al termine delle stesse.

Per il segreto d'ufficio, professionale e bancario si applicano le norme vigenti in materia. È sempre opponibile il segreto tra difensore e parte processuale nell'ambito del mandato".

LE RELAZIONI DELLA COMMISSIONE - Aggiustamenti al testo sono chiesti anche con riferimento all'articolo 5, che disciplina l'organizzazione interna, mentre uno solo è l'emendamento all'articolo 6, sulle "relazioni della commissione". Il senatore Gianluca Castaldi (M5S) chiede infatti che siano "Sono ammesse relazioni di minoranza".

 

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