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Ddl gioco Piemonte, opposizioni contro il 'canguro'

06 luglio 2021 - 08:21

Prima seduta della settimana per il Consiglio Piemonte dedicato al Ddl della Giunta sul gioco, Aula occupata dalle minoranze contro il 'canguro'. Convocata Giunta per il regolamento.

Scritto da Fm
Ddl gioco Piemonte, opposizioni contro il 'canguro'

 

Si è aperta oggi, 6 luglio, la settimana di sedute non stop del Consiglio del Piemonte dedicate all'esame del disegno di legge della Giunta atto a eliminare la retroattività della normativa vigente in materia di gioco.

Con un inizio “ritardato” dal presidio organizzato da Libera Piemonte, Gruppo Abele ed altre associazioni per bloccare l'iter della proposta dell'Esecutivo, ritenuta “un’urgenza incomprensibile, in un momento di crisi sanitaria, economica e sociale”, e seguito dall'incontro fra le loro rappresentanze e alcuni consiglieri regionali.  Gli auditi hanno presentato un documento sottoscritto da oltre un centinaio di sindaci, evidenziando che "il Ddl lederebbe in particolare alcune prerogative dei sindaci in materia sanitaria e il potere di ordinanza". Il documento presentato verrà trasmesso a tutti i consiglieri e assessori allo scopo di verificare la possibilità di raggiungere una sintesi politica.

Ma sotto le finestre di Palazzo Lascaris, sede del Consiglio, c'è anche un altro presidio, che accompagnerà i lavori dell'Aula fino al 9 luglio, ogni mattina dalle ore 9: è quello dei lavoratori, che ormai da molte settimane sono a qui a reiterare le proprie istanze, per la difesa della loro occupazione.

A rappresentare le varie parti in causa protagoniste di questa vicenda, e con posizioni diametralmente opposte nei riguardi dell'ormai famigerata legge n° 9 del 2016.
Da una parte i lavoratori del settore, che ovviamente sperano nella modifica caldeggiata dalla Giunta, con il ritorno in funzione degli apparecchi spenti in quanto installati nelle vicinanze di “luoghi sensibili”, dall'altra gli esponenti del mondo sanitario e del sociale, che temono una recrudescenza del Gap. Un fronte del “no” nel quale si annoverano anche i sindaci, che poche ore fa hanno lanciato la loro proposta, prendendo spunto dal parere negativo sul Ddl della Giunta recentemente espresso dal Consiglio delle autonomie locali, che lo ritenuto “assolutamente lesivo delle prerogative dei Comuni” in quanto complessivamente riduce gli strumenti di prevenzione e di controllo che la vigente legge gli riconosce. 
Cosa propongono? Di “mantenere l'impianto della L.r. 9 del 2016, ad oggi vigente, integrandola con gli elementi positivi di innovazione e di tutela della salute pubblica previsti dal Ddlr.144 del 21 maggio 2021, in particolare per quanto attiene: le misure previste per la tutela dei minori; il logo regionale e la giornata 'Slot, no grazie'; l'istituzione della sezione tematica Gap presso l'Osservatorio epidemiologico delle dipendenze patologiche; le azioni di lotta e prevenzione del fenomeno dell'usura; salvaguardare le prerogative dei Comuni per quanto attiene l'autonomia alle limitazioni temporali all'esercizio del gioco e la possibilità di individuazione di ulteriori luoghi sensibili per ragioni strettamente connesse a viabilità, inquinamento acustico e disturbo della quiete pubblica; introdurre una norma transitoria per cui le sale da gioco e le sale scommesse esistenti alla data di entrata in vigore della legge 9/2016, nel caso di autorizzazioni decorrenti dal 1° gennaio 2014, dovranno procedere alla rilocalizzazione entro il 31 dicembre 2023”.
Resta da capire se lo spunto verrà accolto dai consiglieri regionali, spingendo magari anche gli stessi esponenti della maggioranza a fare qualche modifica.
Al momento, le due parti in causa sembrano abbastanza ferme nelle proprie posizioni d'origine, dopo l'ipotesi di confronto messa sul piatto dall'assessore leghista alla Legalità, Fabrizio Ricca, accolta favorevolmente da Domenico Rossi del Pd, disposto al confronto in caso di “un atteggiamento univoco da parte della maggioranza” e da Marco Grimaldi (Luv), a suo dire pronto a porre fine all'ostruzionismo delle minoranze, se la Giunta, assessore Ricca in primis, accetterà tre emendamenti di merito. “Togliere la sanatoria sulla tabaccherie, eliminare la reintroduzione delle slot nei bar, rispettare il patto fatto con gli imprenditori, visto che la legge del 2016 è stata approvata all'unanimità. Oggi, scaduti i termini per lo spostamento, invece di dargli una multa o di fare un condono tombale, li premiate, e fate si che l'offerta continui ad essere concentrata nelle grandi città vicino ai luoghi sensibili”.
Al momento a parlare per le minoranze sono gli oltre 900mila emendamenti presentati, che potrebbero essere saltati almeno in parte dal “canguro”, il “super emendamento” concepito appositamente per minare l'ostruzionismo delle minoranze, oltre che con la decisione di porre il contingentamento del provvedimento, limitando la possibilità di presentare atti.
Ed evitare un dibattito senza fine, come già accaduto negli ultimi mesi.
Nel frattempo, il comparto piemontese del gioco chiede di “fare presto”, per consentire alle attività chiuse in base alla legge del 2016 di riaprire e ripianare almeno in parte le perdite subite anche per colpa del lockdown del settore.
Riportando indietro le lancette, per rimediare, come evidenziato dalla Cgia Mestre in audizione in commissione, ad “una perdita annua per l'Erario pari a circa 163 milioni di euro, che sale sino a 200 milioni se si calcola anche il conseguente mancato gettito dovuto al minor fatturato per le aziende del settore”, e il pesante ridimensionamento dell'occupazione registrato fra 2016 e 2019 “con 1.700 addetti persi a causa del distanziometro, a cui vanno aggiunti altri 600 per l'incremento di tassazione del settore. In totale gli addetti passano dai 4.850 del 2019 ai 2.550 del 2019. Inoltre, se consideriamo le sale da gioco, ci sono 1.800 lavoratori la cui occupazione è messa in serio pericolo”.
Dati confermati dall'Eurispes nel corso della stessa audizione, dalla quale si è evinto che l'offerta del gioco legale è stata tagliata dell'80 percento, si rischiano 5.200 posti di lavoro in meno, è esploso il gioco illegale e non è diminuito il gioco patologico. Le stime in questo caso sono di “2.217 posti di lavoro persi tra il 2017 e il 2019, a cui ne vanno aggiunti 3.000 tra persi nel 2019 e a rischio nel 2021. Nonostante una forte riduzione delle slot machine, abbiamo calcolato che nel 2018 i volumi di gioco dei piemontesi sono aumentati: -148 milioni di euro per le slot, ma +186 milioni di euro per le videolottery".
 
IL DIBATTITO – La seduta si è aperta con la richiesta di inversione dell'ordine del giorno e l'inserimento di atti su altri temi, come il progetto di insediamento della Giga Factory Stellantis a Torino  e il futuro dell'ospedale Maria Adelaide, richiesta bocciata dalla maggioranza.
La seduta poi è stata subito sospesa per consentire la convocazione di una capigruppo.
 
GRIMALDI (LUV): "NO AL CANGURO" - "La Giunta vuole appellarsi al comma 6 dell'art. 84 del Regolamento del Consiglio, che permette di applicare il 'canguro' a tutti gli emendamenti dell'opposizione, ovvero di votare per primi gli emendamenti proposti dalla Giunta stessa con lo scopo di approvare in maniera celere il proprio disegno di legge. Se approvati, tutti gli altri emendamenti decadranno". Ad evidenziarlo è Marco Grimaldi capogruppo di Liberi Uguali Verdi, al termine della riunione dei capigruppo che ha momentaneamente sospeso la seduta del consiglio regionale."Ma quali sarebbero i 'motivi di urgenza e necessità' che giustificano questa mossa? 'Gli operatori del gioco d'azzardo hanno bisogno di certezze', sostiene la maggioranza, siccome i termini della legge del 2016 sono scaduti. Un'assurdità, perché basta un'unica certezza: la legge del 2016 è in vigore e va rispettata. È incredibile sostenere che la presentazione di un nuovo disegno di legge possa costituire un fattore di incertezza e quindi legittimare la violazione delle leggi esistenti” - prosegue Grimaldi. - “Che ne pensa la destra piemontese? Siccome proponiamo da anni la legalizzazione della cannabis a scopo ricreativo, posso annunciare che nell'attesa si può cominciare a coltivarla nei giardini pubblici? Lega e soci giocano d'azzardo con la salute delle persone, si preparano a smantellare una legge che ha portato a meno slot, meno scommesse e meno povertà, e non riescono neanche a nascondere quanto tutto questo sia un favore a qualcuno. Abbiamo occupato l’emiciclo dell’Aula per fermare tale scempio. Cirio dove sei? Forse in una sala slot con Damilano a festeggiare la vostra promessa elettorale mantenuta?”.
 
SARNO (PD): "OCCUPIAMO L'AULA PER FERMARE LA DESTRA" - "Oggi è stato il giorno della svolta per il disegno di legge della giunta regionale sul gioco patologico. La maggioranza sta forzando la mano riducendo gli emendamenti da 850mila a 180. Oggi la destra regionale sta avvilendo tutte le prerogative della minoranza, creando un precedente pericolosissimo", commenta il consigliere regionale del Partito democratico Diego Sarno. "Noi come promesso abbiamo dato battaglia in Aula, occupandola fisicamente, e fuori dall'Aula con il presidio delle istituzioni e delle associazioni contrarie a questo colpo di mano. Le associazioni che riuniscono i Comuni del Piemonte hanno predisposto una nuova proposta di legge di buon senso che ha raccolto in pochissimi giorni più di 100 sottoscrizioni da parte di sindaci di comuni di tutto il Piemonte, ai quali deve comunque andare il nostro primo ringraziamento. Altri ringraziamenti dovuti per Don Luigi Ciotti per la tenacia con cui continua a dar battaglia per ciò che è giusto e anche a Stefano Lo Russo che ha correttamente sottolineato che sia indispensabile salvaguardare l'economia e il lavoro, ma che la politica debba scegliere quale tipo di economia e lavoro supportare. Cirio e la destra scommettono sulla salute dei cittadini, noi saremo sempre convintamente dall'altra parte, a tutela di chi sta lottando contro il mostro della ludopatia".
 
GALLO (PD): "FORZATO IL REGOLAMENTO” - “Il centrodestra utilizza il “canguro” previsto dall’articolo 84, comma sei, del Regolamento, facendo decadere i nostri emendamenti e creando un precedente pericoloso per approvare a tutti costi una legge iniqua e sbagliata che, di fatto, riscrive la norma, senza comprendere le posizioni del mondo dell’associazionismo, degli ordini dei medici, degli psicologi e degli assistenti sociali che hanno più volte ribadito e testimoniato la validità della legge vigente e l’importanza di ridurre l’offerta di gioco e dei Sindaci che, con il nuovo testo, vedranno ridimensionato il proprio ruolo dal momento che perderanno la possibilità di influire su orari, distanze e determinazione dei luoghi sensibili”. Lo dichiara il presidente del Gruppo Pd in consiglio regionale Raffaele Gallo. “Ci troviamo di fronte a una forzatura dietro l'altra per approvare un provvedimento sbagliato. Così la Lega vuole zittire le minoranze, ma noi continueremo a dare battaglia fino alla fine per non avere le slot in bar e tabacchi! È inaccettabile che il centrodestra continui a calpestare i diritti delle opposizioni!", conclude Gallo.
 
GIUNTA PER IL REGOLAMENTO IN RIUNIONE - Dopo la decisione della maggioranza, e l'occupazione dell'Aula da parte delle opposizioni, si è  riunita la Gunta per il regolamento per dirimere l'interpretazione del regolamento proposta dalla maggioranza a proposito dell'articolo 84 comma sesto dello Statuto
 
 NUOVO TESTO DDL, GRIMALDI ATTACCA L'ESECUTIVO - “Scoperto finalmente il contenuto del 'canguro' che riscrive in peggio il 'Riparti Slot'. La maggioranza ha accorciato di altri 100 metri le distanze fra slot e luoghi sensibili: nella legge del 2016 erano 500, poi hanno proposto 400 e ora sono scesi a 300. In sostanza a due passi da scuole e bancomat”. Lo dichiara il capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi, durante la seduta, alla luce del ritocco sul testo del Ddl sul gioco. “Ma c'è molto di peggio” - prosegue Grimaldi: “Con un emendamento Lega e soci stanno tentando di estendere la loro sanatoria ex post per tabaccherie e sale scommesse anche ai casi in cui siano intervenuti mutamenti di titolarità o di concessione. In sostanza non solo una sanatoria, non solo gratis, non solo retroattiva, ma anche per chi ha comprato licenze che non valevano più nulla, di attività che avevano dismesso gli apparecchi per il gioco o superato i termini della legge de 2016 (luoghi che in questi due mesi avrebbero dovuto chiudere). Significa fare un enorme favore alla criminalità organizzata che potrebbe aver già fatto o che potrà fare shopping di vecchie licenze scadute per acquisire attività chiuse per Covid: un perfetto strumento per riciclare denaro. Il 'Riparti Slot' rischia di essere un black friday per la criminalità, faremo tutta l'opposizione possibile per impedirlo”.
 
INIZIA LA VOTAZIONE - Alla ripresa dei lavori, sono iniziate anche le reprimende dei rappresentanti di minoranza nei confronti della scelta dell'Esecutivo, e le votazioni dei 180 emendamenti rimasti, dopo che il testo del Ddl è stato modificato. Quindi è stato approvato l'emendamento 799512 e la seduta è stata nuovamente sospesa.
 

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