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Dossier Camera: l'Erario incassa il 48 percento in meno dal gioco nel 2020

15 luglio 2021 - 10:36

Dal dossier sul Rendiconto 2020 e sull'Assestamento 2021 emerge un calo delle imposte sui giochi del 48 percento, ma sempre grazie al gioco migliorano le entrate extratributarie.

Scritto da Daniele Duso
Dossier Camera: l'Erario incassa il 48 percento in meno dal gioco nel 2020

Meno 48 percento di gettito dai giochi rispetto al 2019. Una percentuale che si traduce in 3,3 miliardi di euro di incassi in meno registrati dalle casse dello Stato nell'anno 2020, dovuti in grandissima parte alle disposizioni necessarie per arginare la pandemia. Sono alcuni dei dati contenuti nel dossier, presentato alla Camera, sul Rendiconto 2020 e Assestamento 2021.

Si tratta dello strumento attraverso il quale il Governo, alla chiusura del ciclo di gestione della finanza pubblica (anno finanziario), adempie all'obbligo costituzionale di rendere conto al Parlamento dei risultati della gestione finanziaria. Un trend che è stato già evidenziato, nelle scorse settimane, anche dai vari rapporti del Mef sulle entrate tributarie. e da successivi dossier presentati alla Camera.

Analizzando le principali imposte, si registra, rispetto al 2019, una riduzione del gettito da Iva (-16,5 miliardi, -10,9 percento), delle imposte sui redditi (-5,2 miliardi, -3,1 percento), dell’accisa e imposta erariale sugli oli minerali (-4,3 miliardi, -16,4 percento) e in particolare, relativamente al comparto dei giochi, una riduzione delle imposte gravanti sui giochi (-3,3 miliardi, - 48,3 percento). 
 
 
"La relazione al disegno di legge di assestamento per il 2021 (A.S. 2309) evidenzia come, in termini di competenza, le variazioni proposte con il disegno di legge di assestamento determinino un peggioramento del saldo netto da finanziare (corrispondente alla differenza tra entrate finali e spese finali) rispetto alle previsioni iniziali della legge di bilancio, che si attesta ad un valore di -232,8 miliardi rispetto ad una previsione iniziale di -193,5 miliardi".
 
In particolare, per quanto riguarda il comparto dei giochi, il dossier registra che "il miglioramento del saldo determinato dal provvedimento in esame è dovuto essenzialmente ad una proposta di aumento delle entrate finali (+1.525 milioni di competenza), che interessa principalmente le entrate extratributarie, per quasi 2.464 milioni, a fronte di una riduzione di quelle tributarie per 818 milioni. Ad essa si aggiunge una proposta di aumento delle spese finali (+229 milioni). 
 
Le entrate extratributarie registrano, nel complesso, un incremento di 2,5 miliardi, determinato dalla migliore evoluzione, in particolare rispetto alle stime del Def, delle entrate di alcuni giochi, soprattutto lotterie, e dei dividendi che saranno versati dalle società partecipate". 
 
Incidono sul miglioramento delle entrate extratributarie anche "i maggiori introiti previsti nel settore dei giochi, che complessivamente aumentano di circa 2,3 miliardi. A questi corrispondono maggiori spese per aggi e vincite, complessivamente per circa 1,9 miliardi, da cui risulta un incremento dell’utile del settore dei giochi di circa 370 milioni in termini di saldo netto da finanziare e di circa 700 milioni di euro in termini di indebitamento netto (la differenza tra i due saldi risente della revisione delle stime operata con il Def 2021 in senso peggiorativo)". 
 
Il dossier spiega che "le proposte di aumento della spesa corrente primaria sono connesse principalmente alle seguenti categorie economiche di spesa: consumi intermedi (+535 milioni), su cui incide l’incremento degli stanziamenti relativi agli aggi e ai compensi trattenuti dai concessionari e rivenditori dei giochi per complessivi 297 milioni e le aumentate esigenze per gli oneri connessi all’emissione e alla gestione dei prestiti emessi dallo Stato per 50 milioni" e "poste correttive e compensative per 2,1 miliardi, su cui incidono 442 milioni di incremento degli stanziamenti per rimborsi e compensazioni di imposte dirette e indirette e l’incremento degli stanziamenti relativi alle vincite su giochi, scommesse e lotterie per complessivi 1.628 milioni, in relazione all’aumento del volume dei giochi e all’andamento delle correlate entrate. 
 
"Con riferimento alle missioni, le variazioni in aumento proposte dal ddl di assestamento riguardano: gli stanziamenti della missione 'Politiche economico-finanziarie e di bilancio e tutela della finanza pubblica' per 843 milioni, di cui 442 milioni di incremento delle risorse per rimborsi e compensazioni di imposte dirette e indirette e 1.900 milioni degli stanziamenti relativi agli aggi e alle vincite per giochi, scommesse e lotterie, parzialmente compensata con la riduzione degli interessi sui conti di tesoreria per 1.700 milioni".
 
Riguardo alle spese finali, la proposta del ddl di assestamento ne prevede un incremento in termini di cassa di 1,5 miliardi, dovuto a maggiori spese di parte corrente per 1,3 miliardi e di conto capitale per solo 0,2 miliardi. Per la parte corrente, alla riduzione della spesa per interessi e redditi da capitale (-3.275 milioni), si contrappongono aumenti degli stanziamenti delle altre categorie: crescono le spese per i consumi intermedi (723 milioni), di cui 297 milioni relativi agli aggi e ai compensi trattenuti dai concessionari e rivenditori dei giochi.
 
"Incidono sul miglioramento delle entrate extra-tributarie anche i maggiori introiti previsti nel settore dei giochi, che complessivamente aumentano di circa 2.300 milioni di euro. A questi corrispondono maggiori spese per aggi e vincite per circa 1.900 milioni di euro, da cui risulta un incremento dell'utile del settore dei giochi di circa 370 milioni di euro in termini di saldo netto da finanziare e di circa 700 milioni di euro in termini di indebitamento netto (la differenza tra i due saldi risente della revisione delle stime operata con il Def 2021 in senso peggiorativo)".
 
 
 

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