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Sbc Digital Italia: industria compatta sulla visione del futuro

28 luglio 2021 - 15:56

I rappresentanti delle principali associazioni di categoria riuniti in un panel di SBC Digital Italia analizzano la fase di riforma annunciata dal Mef.

Scritto da Redazione GiocoNews.it
Sbc Digital Italia: industria compatta sulla visione del futuro

 

L'apertura dimostrata oggi da parte del Ministero dell'Economia sul gioco, in occasione dell'evento digitale Sbc Digital Italia, quando il responsabile della "materia giochi", Federico Freni, ha delineato una precisa strategia dell'esecutivo è da prendere con positività e, forse, anche un pizzico di entusiasmo. Ma è il momento di far seguire i fatti alle parole, in seguito ai già troppi annuncia che si sono susseguiti negli ultimi anni e tra gli ultimi governi.

E' questa, in estrema sintesi, la posizione emersa nel dibattito tra le principali associazioni di categoria ospitato dalla due giorni dedicata all'industria italiana in corso di svolgimento, online, che ha visto intervenire i rappresentanti di Acadi ed Egp (Confcommercio), Sistema Gioco Italia (Confindustria), Fiegl (Confesercenti), As.Tro, Sapar e Giocare Legale.

CARDIA (ACADI): "E' ORA DI AGIRE" - Le parole pronunciate questa mattina sono assolutamente confortanti, secondo il presidente di Acadi Geronimio Cardia: "Abbiamo sentito parlare di un settore da tutelare, incentivare e regolare. Soprattutto in tempi post-pandemici. Principi generali sacrosanti e fondamentali. Nessuno vorrebbe proroghe e tutti preferirebbero avere stabilità, ma di fronte a emergenze come quelle attuali anche lo strumento della proroga diventa imprescendibile. Detto questo, tornando alle parole di questa mattina, abbiamo dentito delineare un piano molto preciso, che vede la stesura di una legge delega nel 2021, e nel 2022 la sua attuazione. Ma ricorderei che pochi mesi fa si parlava di 2021 come punto di approdo del riordino. E' quindi importante di non perdere altro tempo e di arrivare al raggiungimento dell'obiettivo".

PAPALIA (FIEGL): "APPROCCIO POSITIVO" - "Ho sentito parlare di riordino stabile e al passo con i tempi. Due passaggi assolutamente importanti perché ci proiettano verso l'uscita di una situazione che ci portiamo dietro da tempi di una sorta di ghettizzazione. Altro punto importante, anche rispetto al tema della dipendenza, è importante sentire che il Mef riconosca un problema e che si impegni nel trovare soluzioni, non nella demonizzazione. E questo è un passaggio senz'altro importante e un'apertura significativa".

CANGIANELLI (EGP): "TEMPI LUNGHI MA RIFORMA STABILE" - "Se oggi le imprese volesse partecipare alle gare, ragionando per assurdo, il quadro giuridico dovuto alla questione territoriale e di conseguenza il quadro economico che inevtabilmente ne scaturisce, impongono il ricorso a una proroga. In questi mesi sappiamo bene che le imprese durante le chiusure hanno dovuto tenere in piedi le proprie infrastrutture con costi elevati che non sono stati neppure ristorati. Per questo il riordino è da considrare a più livelli cioè sotto più aspetti, da quello della distribuzione e quello degli aspetti economici e quant'altro. Per questo crediamo che i tempi siano destinati ad essere più lunghi di quelli ottimisticamente indicati. Ritengo fondamentale giungere a un obiettivo di piena sostenibilità che è senz'altro ambizioso ma necessario".

CHIACCIO (GIOCARE LEGALE): "OTTIMISTA" - Anche il presidente della federazione Giocare Legale, Pasquale Chiacchio dice di sentrsi "ottimista perché se le parole che abbiamo ascoltato oggi si potranno tradurre davvero in interventi legislativi, ci sarebbe davvero di che essere lieti, sentendo parlare di regole certe e di tutela degli investimenti e della filiera. Ho colto una certa fiducia in questa visione della riforma del settore e ho colto con particolare piacere l'obiettivo della concertazione che è sicuramente un'importante apertura".

PUCCI (AS.TRO): "RIFORMA NON PUO' ESCLUDERE FILIERA" - "Se si deve fare davverp una riforma, questa volta deve essere una riforma vera". E' la posizione espressa dal leader di As.Tro, Massimiliano Pucci che spiega: "Per fare una riforma seria, questa non può cadere dall'alto ma deve essere concepita insieme alla filiera. Abbiamo esperienze fortemente negative di interventi eseguiti nei confronti del settore senza averne studiato le peculiarità".

DISTANTE (SAPAR): "E' ORA DI PASSARE AI FATTI" - "Parole importanti quelle pronunciate questa mattina dell'esponente del Mef ma non possiamo dimenticare che sono trascorsi ormai diversi anni da quando abbiamo iniziato a sentir parlare di riordino e di riforma del settore ma ancora non ne siamo venuti a capo", commenta Domenico Distante, presidente di Sapar. Veniamo da 15 mesi di chiusure e da una crisi senza precedenti e se non interveniamo adesso, a tutela delle imprese e dell'occupazione, tra poco non ci sarà più un tessuto industriale nei confronti del quale poter intervenire. Le problematiche sono tante, come quello dei rapporti delle banche oltre alla questione territoriale ed è ora di avere risposte".

ZAPPONINI (SGI): "IL MOMENTO GIUSTO" - "E' giusto guardare al domani e a quello che sta per succedere ma vediamo a valutiamo anche quello che è gia successo visto che gli sviluppi di queste ultime ore delineano un nuovo scenario che getta le basi per una vera riforma. Che è quello che è sempre mancato fino ad oggi, quando si è parlato sì di riordino, ma senza che ci fossero le condizioni al contro". A parlare è Stefano Zapponini, Presidente della Federazione Sistema Gioco Italia di Confindustria, che sottolinea l'importanza delle prole di questa mattina del rappresentante del Mef. "Quello che occorre fare in questo momento - aggiunge -, a mio modo di vedere, è cogliere l'apertura offerta dal Sottosegretario all'Economia e dal Mef e chiedere l'apertura di un Tavolo tecnico presso il ministero per affrontare a superare tutte le criticità esistenti e che compromettono le attività degli operatori del gioco. Come per esempio il tema della banche e della chiusura dei conti correnti che meritano intervento da parte del governo".

IL TEMA DEL GAP E DELL'OSSERVATORIO - Per quanto riguarda la nota dell'Osservatorio sul Gap, che ha suscitato un forte dibattito nel settore, le sigle del comparto sembrano allineate nei commenti. Il presidente di Acadi Cardia sostiene, in primis, che "in un Osservatorio non possono mancare i rappresentanti del sistema concessorio dello Stato". Inoltre, aggunge, il documento parla anche dei rischi sanitari che si possono riscontrare nelle attività di gioco mentre tutti sanno che fin dal primo momento in cui si è entrati nell'emergeza da Coronavirus le aziende del gioco hanno adottato protocolli scrupolosissimi che hanno attuato con precisione e responsabilità e non a caso non si sono mai ravvisati dei folocali negli ambienti di gioco.

Inoltre si parla anche di rischio di gioco patologico quando è dagli inizi del 2000 che esiste un sistema di gioco legale che ha lo scopo primario proprio il contrasto al gioco illegale e al gioco patologico, perchè solo l'offerta di Stato può tutelare adeguatamente i consumatori, avendo lo Stato stesso individuato i criteri secondo quali, a suo giudizio, il gioco può essere conforme rispetto alle varie sensibilità".

Sul punto, Zapponini di Sgi esprime "sincero imbarazzo nel dover commentare la decisione di un osservatorio che forse rappresente l'unico organismo di questo tipo che abbia deciso di tenere fuori gli operatori. E' una scelta di parzialità, evidentemente ideologica, che forse si commenta da sè. Quello che credo è che se si vuole davvero tutelare il giocatore bisogna fare proposte serie e realizzabile e nel tutelare i consumatori gli addetti i lavori sono i primi a volerlo fare, dovendo tutelare la loro clientela. Altrimenti si rischia di adottare misure inefficaci o peggio ancora pericolose per l'integrità del sistema, come per esempio l'introduzione della tessera sanitaria adottata qualche tempo fa. Ma non dobbiamo soltanto seguire e rispondere a chi condanna il settore per temi ideologici, dobbiamo piuttosto proporre soluzioni di autoregolamentazione e di responsabilità".

Il presidente di As.Tro Massimiliano Pucci, che sul tema si è già espresso apertamente anche attraverso una richiesta di accesso agli atti avanzata dall'associazione, spiega: "Dobbiamo capire se oltre alle tre o quattro telefonate fatte dall'Osservatorio nei confronti di qualche giocatore siano state fatte delle indagini e delle analisi più approfondite prima di scrivere atti che potrebbero avere conseguenze immani in termini economici e industriali. Non dobbiamo certo pensare, come operatori, soltanto agli aspetti di mercati ma dobbiamo diventare sistemici. Se è vero che è un caso unico in Europa che un Osservatorio escluda gli operatori, è anche vero che dobbiamo agire perchè qualunque iniziativa regolamentare che ci tenga esclusi dal processo decisione, provoca la rovina di imprese e persone. Dobbiamo quindi capire se i detrattori hanno dati veri e reali per scagliarsi contro. Serve quindi massima attenzione ma soprattutto massima azione da parte nostro. E spero che quanto accaduto ci possa far riflettere perché abbiamo già visto che molte leggi regionali sono scaturite proprio da posizioni personali o superficiali".

Anche il leader di Sapar, Distante, si dice "preoccupato" di essere arrivati alla stesura di un documento di questo tipo perché "il rischio è quello di vedere ogni Asl di ogni singolo comune attivarsi in modo proprio nei confronti della gestione del gioco patologico suggerendo chissà quale intervento o limitazione, facendo fare un ulteriore passo indietro rispetto ai problemi sul territorio".

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