skin

Senato, conti correnti e innovazione dei giochi pubblici sotto la lente

29 luglio 2021 - 07:59

In Senato, la commissione Bilancio rinvia discussione del Ddl sui conti correnti, mentre l'Aula approva il Dl Semplificazioni e preclude emendamento su innovazione giochi pubblici.

Scritto da Redazione
Senato, conti correnti e innovazione dei giochi pubblici sotto la lente

Si è tornati a parlare di gioco, direttamente e indirettamente, nelle ultime sedute tenutesi nelle stanze del Senato.

L'occasione è stata offerta in primis dal prosieguo della discussione nella commissione Finanze, sospesa nella seduta del 15 luglio, del disegno di legge a prima firma del senatore della Lega Armando Siri recante "Disposizioni in materia di utilizzo ed erogazione del rapporto di conto corrente".

Al centro la proposta emendativa presentata dal relatore, il senatore Marco Perosino,  che nel sostituire interamente l'unico articolo del provvedimento, inserisce, nel Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia, l'articolo 120-bis-bis (Recesso e apertura del conto di base), secondo cui le banche, la società Poste italiane Spa e gli altri prestatori di servizi abilitati a offrire servizi, a valere su un conto di pagamento, sono tenuti a offrire un conto di base in caso di recesso dal contratto di conto corrente da parte dell'intermediario, anche in esito all'effettuazione della adeguata verifica della clientela, salvo il caso di astensione dall'instaurare il rapporto, nell'ipotesi di impossibilità oggettiva di effettuare l'adeguata verifica della clientela. In caso di rifiuto del cliente di tale offerta, da comunicare entro trenta giorni, il contratto di conto corrente si intende rescisso.

Perosino ha informato la commissione che dal Gruppo della Lega sono pervenute osservazioni sull'emendamento 1.100 a sua firma, sulle quali sta conducendo ulteriori approfondimenti.
La commissione ne ha preso atto rinviando il seguito della discussione.
 
Nella precedente seduta, Perosino aveva evidenziato che, in relazione al Ddl, è pervenuta una nota scritta da parte di una consulente delle relazioni istituzionali di due realtà che rappresentano più di cento imprese operanti in Italia nel settore dei giochi pubblici (Criga e Get Network), che manifesta apprezzamento per la soluzione individuata con l’emendamento a sua firma.
 
In parallelo, in Senato è stato approvato il Dl Semplificazioni, è stata posta la fiducia e precluso l'emendamento 38-quater.0.1 – a firma di La Russa e Malan – intitolato “Norme in materia di innovazione e di gestione della transizione digitale delle funzioni statali sui giochi pubblici”, che quindi continuerà il suo iter in commissione.
 
Il testo dell'emendamento è il seguente: “Art. 38-quinquies. (Norme in materia di innovazione e di gestione della transizione digitale delle funzioni statali sui giochi pubblici)
1. Al fine di ottimizzarne la gestione, le funzioni statali in materia di organizzazione e gestione dei giochi numerici a quota fissa, dei giochi numerici a totalizzatore nazionale e del gioco del bingo, anche al fine di incentivare l'utilizzo delle tecnologie digitali, ferma restando la erogazione in modalità fisica dei predetti giochi, sono riordinate con uno o più decreti del Direttore dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli, da emanare sulla base dei seguenti criteri direttivi: a) individuazione delle misure necessarie per garantire la sostenibilità della rete di raccolta dei giochi e delle concessioni, anche in conseguenza della epidemia Covid-19; b) individuazione delle migliori modalità di innovazione e sviluppo tecnologici per garantire l'innovazione dei sistemi di raccolta e delle modalità di gioco, incentivando la diffusione del digitale, anche in relazione agli obiettivi stabiliti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza Pnrr.
2. Alla data di entrata in vigore dei predetti decreti, sono da ritenersi abrogate le disposizioni normative incompatibili di cui ai decreti del Presidente della Repubblica 7 agosto 1990, n. 303, 16 settembre 1996, n. 560, 24 gennaio 2002, n. 33; 4 ottobre 2002, n. 240 ed al decreto del Ministro delle finanze del 31 gennaio 2000, n. 29”.    
 

Articoli correlati