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Freni: 'Legge delega sul gioco pronta entro novembre'

04 novembre 2021 - 06:15

Il sottosegretario all'Economia con delega al gioco, Federico Freni, delinea problematiche e prospettive del settore, nell'audizione in commissione.

Scritto da Anna Maria Rengo
Freni: 'Legge delega sul gioco pronta entro novembre'

"Se c'è un cancro che dal mondo del gioco va estirpato è l'illegalità e tutte le linee di riforma da immaginare non possono prescindere dalla valutazione compiuta del fenomeno dell'lillegalità e dagli strumenti a disposizione di Parlamento e Governo per estirparlo. C'è poi la ludopatia. Se l'illegalità è un problema manifesto, la ludopatia è meno manifesto ma altrettanto grave e attiene la qualità della vita dei giocatori: lo dobbiamo considerare alla pari dell'illegalità".

Lo afferma il sottosegretario all'Economia con delega al gioco, Federico Freni, nella sua audizione da parte della commissione parlamentare di inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico, istituita a Palazzo Madama.

Freni illustra dunque le tre priorità da perseguire: "Gli operatori vanno tutelati attraverso una regolazione omogenea, i giocatori attraverso il gioco sicuro, lo Stato attraverso un flusso di entrate erariali analogo a quello attuale".
Il sottosegretario ritiene che "lo stato dell'arte non è felice sotto nessun punto di vista, se non, con cauto ottimismo, per quanto riguarda il gettito erariale, che è alto e in tendenziale crescita. Questo potrebbe indicare un particolare stato di salute del comparto, ma in realtà indica solo una crescente propensione al gioco che ci deve far pensare che non solo abbiamo il dovere di aumentare il livello della regolazione, ma anche la soglia di vigilanza delle distorsioni di illegalità e ludopatia che pregiudicano la sana fruizione del gioco".

Il sottosegretario evidenzia dunque che "il settore è oggetto di una impostazione che risale al 2016 e che si basa su continue proroghe delle concessioni, a livello annuale, con conseguente impossibilità di svolgere le gare. Si tratta di un sistema al quale vogliamo porre fine, perchè continuare a prorogare le concessioni con cadenza annuale non grantisce la celebrazione di gare, che, a legislazione vigente, portano via almeno un anno e mezzo di lavoro. Inoltre, bandire le gare è garanzia di presidio della concorrenza e di aggiudicazione della procedura a condizioni di mercato, migliorative dunque per lo Stato".
Tuttavia, c'è un'altra variabile da considerare: "La pandemia ci ha lasciato un terreno bombardato, quindi prima di celebrare le gare dobbiamo ricostruire la casa, garantendo un livello di qualità della regolazione adeguato e in linea non dico con gli standard degli Usa o inglesi, ma con quelli europei".

E "non è quello che abbiamo ora. L'attuale regolamentazione è eterogenea e frastagliata, il sistema concessorio attuale è fragile e la pandemia ha aggravato questa fragilità: il gioco illegale è aumentato e questo non possiamo, dobbiamo e vogliamo concederlo. Se la nostra attività ha un senso, è quello di garantire che questo comparto viva e prosperi nella legalità e nella tutela del cittadino".

Freni aggiunge: "Non possiamo immaginare che ogni regione possa fare una legge radicalmente diversa da un'altra, che un comune possa fissare distanze diverse da luoghi sensibili rispetto a un altro. Dobbiamo pensare a un impatto regolatorio omogeneo, va trovata quadra che consenta agli operatori del gioco di pianificare l'attività con parametri omogenei, non possiamo consentire che ci siano regioni e comuni dove il gioco viene gestito in materia radicalmente diverso rispetto ad altri".

Ma il momento è giunto: "L'occasione utile per porre fine a tutto ciò sarà il confronto sulla legge delega. Tra i collegati inattuati alla legge di bilancio, da anni, c'è il riassetto del gioco. Vogliamo portare in consiglio dei ministri, e successivamente in Parlamento, una legge delega di riassetto del gioco, mettere un punto per riassestare comletamente questo settore".

Prendendo come metafora le autostrade, strade pericolose che però, se tutte le regole fossero seguite alla perfezione, non sarebbero tali, Freni sottolinea: "Non si tratta di chiudere l'autostrada, ma di mettere a terra regole che ci consentono di spostarsi con tranquillità".

Avendo per obiettivo la lotta all'illegalità e alla ludopatia, "la soluzione non è chiudere il comparto, ma regolarlo, in maniera definita e definitiva. Mettere dunque fine a regolazioni episodiche che durano una mattinata e creare regole stabili e che consentano agli operatori, anche stranieri, di accedere al mercato in condizioni di parità e stabilità, contando su un assetto regolatorio definito e che non sia soggetto all'arbitrio annuale del legislatore. Questo sarà inserito in una legge delega che speriamo sia pronta entro novembre e che va unita a un sistema di proroghe".

 

Secondo il sottosegretario all'Economia, infatti, "fare gare in attesa del riassetto sarebbe sciocco. Porterebbe a una perdita di gettito, le gare correrebbero il rischio di andare deserte, occorre dunque garantire proroghe per poter mettere a terra un sistema di riassetto".
Freni osserva: "Secondo me il sistema di proroghe migliore sarebbe biennale o triennale, ma per esigenze di bilancio questo potrebbe non essere possibile, stiamo dunque ragionando su come poterlo immaginare per i prossimi anni".

 

Avviandosi alla conclusione della sua esposizione, Freni assicura: "Certo è che le proroghe vi saranno, ma non saranno più fini a loro stesse, ma funzionali a garantire il riordino. Vogliamo far partire la legge delega prima delle proroghe e condizionare le stesse al riassetto del sistema".

 

 

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