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Freni (Mef) sul gioco: ‘Lo Stato tutela prima il cittadino, poi l’erario’

04 novembre 2021 - 11:20

Nel suo intervento di fronte alla commissione parlamentare d’inchiesta sul gioco illegale il sottosegretario al Mef presenta il piano programmatico del Governo.

Scritto da Daniele Duso
Freni (Mef) sul gioco: ‘Lo Stato tutela prima il cittadino, poi l’erario’

“Per il ministro dell’Economia, e così anche per il sottoscritto, lo Stato prima tutela il cittadino e poi tutela l’entrata erariale. Anche per il settore del gioco tutte le normative saranno alla tutela del cittadino.” Così Federico Freni, sottosegretario all'Economia con delega al gioco, nella sua audizione da parte della commissione parlamentare di inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico, istituita a Palazzo Madama.

Rispondendo ai vari quesiti posti dai senatori, Freni parte da una importante precisazione, mettendo subito al centro il cittadino. “Non ho mai inteso dire che prima vengono gli operatori, poi le entrate e infine i cittadini”, dichiara rispondendo a Matteo Mantero (Pap), rassicurando tutti dunque che “lo Stato prima tutela il cittadino e poi tutela l’erario”, e a chi gli contesta il fatto di aver usato il termine “ludopatia” e non la più corretta locuzione “gioco d’azzardo patologico” spiega che “si tratta solo di una approssimazione per restringere il discorso”.

Sempre a Mantero, che paragona il gioco a una droga, asserendo che “non esiste l’azzardo sano, perché tutto fa male e può creare dipendenza”, Freni risponde di avere molte riserve “si tratta di una concessione dello Stato”, spiega, “non considerando questo sarebbe da annullare il regime concessorio”. E precisa che “ci sono effettivamente delle distorsioni alle quali occorre fare fronte, “ma non significa che l’autostrada va chiusa o il vino va buttato”, ribadisce facendo due esempi di altre cose che potenzialmente possono essere dannose per l’uomo. E chiude la risposta a Mantero, preoccupato che nella prossima riforma lo Stato tolga a Regioni e Comuni il legittimo diritto di tutela della salute dei loro cittadini, stabilito anche dalla Corte Costituzionale” sottolineando che “deve essere lasciata la libertà agli enti locali di limitare qualsiasi distorsione”, ma che “tuttavia lo Stato deve garantire una normativa omogenea a livello nazionale, dando una cornice che garantisca stabilità”.

Rispondendo al presidente della commissione Mauro Maria Marino (Iv), Freni assicura che “la conferenza Stato Regioni del 2017 sarà il punto di partenza” del lavoro di riordino che avvierà il Governo nei prossimi mesi, aggiungendo, ad una precisa richiesta sui formulata da Andrea Cangini (FI), che “auspico la chiusura della fase regolatoria entro il primo semestre 2022, dopo di ché potremmo bandire la gare, entro la fine del 2022”

Ad Anna Carmela Minuti (Fi) che porta i dati sulle giocate nel periodo estivo nella sua città (pari a 70 milioni di euro) e chiede cosa farà il Governo per evitare che i ludopatici crescano ulteriormente, Freni ricorda che “il gioco produce gettito per 17 milioni l’anno, quindi 70 milioni di euro sono una briciola. Certo, non possiamo ignorare che esistono distorsioni. A queste distorsioni dobbiamo porre strutturale rimedio. Non possiamo non tenere in considerazione l’importanza per l’erario, ma questo non vuol dire rinunciare a regolare il sistema”.

Gianni Pittella (Pd) chiede quali sostegni sono previsti per settori del gioco che hanno un alto impatto occupazionale, come le sale bingo, e qui Freni risponde riconoscendo che “l’idea è quella di consentire proroghe non onerose. Tutti i concessionari hanno pagato il canone concessorio pur restando chiusi. Saranno difficili compensazioni sul Preu, ma certamente nel sistema proroghe si terrà in considerazione che alcune attività sono state chiuse e hanno subito un danno”.

Al vicepresidente della commissione Giovanni Endrizzi (M5S), che nel suo lungo intervento chiede anche come si possa parlare di un aumento del gioco illegale con la pandemia se i dati sono relativi a indagini precedenti alla pandemia, Freni risponde citando il report della Luiss presentato a luglio di quest’anno “che mette in luce che il gioco illegale sia in aumento”, ma ricordando che “in Italia l’incidenza del gioco illegale è una delle più basse d’Europa. Abbiamo un sistema di controlli virtuosi che tutta l’Europa ci invidia. Il nostro sistema è tra i più evoluti d’Europa, e lo vogliamo potenziare per garantire migliori condizioni”. Ricorda poi Freni che “gioco illegale non è solo macchinetta abusiva, ma anche chi non paga le tasse in Italia. Chi apre una concessione online, al momento poco onerosa, e poi fa confluire tutto su Malta per me fa gioco illegale. Il nostro impegno”, ribadisce con forza il sottosegretario, ”non può essere circoscritto alla punta dell’iceberg, ma dobbiamo andare a fondo”, consapevoli che “le  statistiche ci dicono che in un sistema dove non esistesse il gioco illegale sarebbero ridotte enormemente anche le problematiche da gioco d’azzardo”.

Sui tempi della proroghe il sottosegretario Freni, interpellato da Andrea De Bertoldi (FdI), risponde che saranno annuali o biennali, e verranno stabiliti entro il 31 dicembre di quest’anno. Aggiunge poi, Freni, che “coinvolgere gli operatori nella lotta al gioco d’azzardo è da fare senza ombra di dubbio. Gli operatori saranno chiamati a dare il loro contributo. Ci sono settori come l’online che sono molto più esposti, ciascuno per proprio modo e per proprio conto sarà chiamato a dare il proprio contributo”. 

Il sottosegretario chiude il suo intervento rispondendo a Elio Lanutti (Iv), che lo interpellava ancora sull’importanza che questo governo dà alla lotta della azzardopatia, con una sottolineatura con la quale ricorda che “lo Stato combatte tutte le distorsioni dal modello legale, con maggior attenzione alle distorsioni che creano problemi alla salute".

In chiusura dell’incontro, in uno scambio di battute con il presidente Marino, Freni ribadisce la sua disponibilità a lavorare in collaborazione con la nuova commissione, anche tornando in audizione, se necessario. I lavori della commissione vengono quindi rinviati alla prossima settimana con, in calendario per mercoledì 10 novembre, vi è l’audizione con il direttore generale di Adm, Marcello Minenna.

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