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Dl Fisco al Senato, tutela del gioco legale al centro degli emendamenti

13 novembre 2021 - 09:13

Si parla anche di gioco pubblico - fra canoni del bingo, Preu, versamenti dei concessionari e digitalizzazione degli scontrini - negli emendamenti presentati al Senato al Dl Fisco.

Scritto da Fm
Dl Fisco al Senato, tutela del gioco legale al centro degli emendamenti


Fra gli oltre 900 emendamenti presentati alle commissioni Finanze e Lavoro del Senato al Dl Fiscale, ce ne sono alcuni che interessano da vicino il gioco pubblico, nonostante il testo, che le due commissioni stanno esaminando in sede referente, sia abbastanza scarno quanto a riferimenti al settore.

Il testo originario, infatti, per quanto attiene l'articolo 16, il comma 7, in attuazione dell’accordo tra il ministro dell’Economia e delle finanze, la Regione Trentino Alto Adige e le Province autonome di Trento e Bolzano in materia di finanza pubblica per gli anni 2022 e successivi, stabilisce che la somma spettante, a titolo definitivo, a ciascuna provincia autonoma con riferimento alle entrate erariali derivanti dalla raccolta dei giochi con vincita in denaro di natura non tributaria per gli anni antecedenti all’anno 2022 è pari a 50 milioni di euro da erogare nell’anno 2021.

L'articolo 5, ai commi da 1 a 4, reca invece disciplina concernente la destinazione e la gestione delle risorse previste per la copertura delle spese per la gestione amministrativa e l'attribuzione dei premi della lotteria dei corrispettivi.

Ma tornando agli emendamenti, due recano la firma del senatore Gianni Pittella (Partito democratico) e riguardano in entrambi i casi l'articolo 5 del decreto legge A.S. 2426 - Conversione del decreto-legge 21 ottobre 2021, n. 146, recante misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili, con disposizioni che riguardano l'erogazione degli scontrini dei giochi pubblici in formato digitale e la salvaguardia della rete di raccolta del bingo.
 
LA DIGITALIZZAZIONE DEGLI SCONTRINI - Il primo introduce per i giochi pubblici con vincita in denaro la possibilità di emettere la ricevuta di gioco in formato digitale, consentendo di mantenere le stesse caratteristiche di sicurezza e validità dello scontrino cartaceo. Tale modalità sarebbe implementata in via aggiuntiva ed alternativa alla modalità attuale di erogazione della ricevuta di gioco cartacea, la quale resta vigente.
Le modalità tecniche di attuazione sono stabilite con un decreto ministeriale, emanato dal ministro dell’Economia e delle finanze entro 60 giorni dall’entrata in vigore del presente provvedimento.
La proposta emendativa è finalizzata ad attuare i necessari interventi volti a garantire la sostenibilità della raccolta e della rete di vendita dei giochi pubblici, ferma restando la loro erogazione in forma fisica presso i punti di gioco, nonché la possibilità di poter apportare tempestivi sviluppi tecnologici per promuovere l’innovazione dei sistemi di raccolta e delle modalità di gioco, anche in relazione agli obiettivi stabiliti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e al fine di garantire la tutela della salute e la sicurezza di tutti i cittadini in considerazione dell’emergenza epidemiologica causata dal virus Sars-CoV-2.
La norma non comporta alcun onere aggiuntivo per la finanza pubblica.
 
IL TESTO DELL'EMENDAMENTO - Dopo il comma 4, inserire il seguente: “4-bis. Al fine di incentivare l’utilizzo delle tecnologie digitali, anche in relazione agli obiettivi stabiliti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, nonché per esigenze di tutela della salute pubblica in ragione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, gli scontrini dei giochi pubblici con vincita in denaro sono erogati anche in formato digitale. Con decreto del ministro dell’Economia e delle finanze, da adottare entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della presente disposizione, sono stabilite le modalità tecniche di attuazione del presente comma. Alla data di entrata in vigore del predetto decreto sono da ritenersi abrogate le disposizioni normative incompatibili di cui ai decreti del presidente della Repubblica 7 agosto 1990, n. 303, 16 settembre 1996, n. 560, 24 gennaio 2002, n. 33, 4 ottobre 2002, n. 240 ed al decreto del ministro delle Finanze 31 gennaio 2000, n. 29.”
 
BINGO, CANONE MENSILE A 2800 EURO - Il secondo emendamento muove dalle "ripetute sospensioni delle attività e dei ricavi intervenute a causa del Covid-19 nonché in ragione delle limitazioni tuttora esistenti in forza delle misure di prevenzione adottate dalle sale", e propone una disposizione "a sostegno dell’operatività della rete di raccolta del bingo per garantire tale sistema concessorio statale nel tempo e scongiurare la chiusura di un consistente numero delle stesse sale, con conseguente significativa riduzione anche dei livelli occupazionali nel settore ed effetto negativo per il bilancio dello Stato attivandosi gli ammortizzatori sociali per i numerosi lavoratori dipendenti del settore.
La disposizione indirizza inoltre alla definizione di nuove dinamiche di gioco adeguate a mantenere interesse negli avventori garantendo al contempo una transizione dell’attività delle sale verso il digitale e con minori impatti ambientali (quali l’uso prevalente di cartelle cartacee).
Il comma 12-bis individua in 2.800 euro il canone mensile dovuto per l’esercizio delle concessioni per ciascuna sala (1.400 euro per frazioni temporali inferiori ai quindici giorni), in una misura analoga alla base d’asta attualmente prevista per le future procedure selettive".

IL TESTO - All’articolo 5, dopo il comma 12, sono aggiunti i seguenti commi:
“12-bis. Dal mese di gennaio 2022, il canone mensile di cui all'articolo 1, comma 636, lettera c), della legge 27 dicembre 2013, n. 147, è versato entro il giorno 10 del mese successivo, nella misura di euro 2.800 per ogni mese o frazione di mese superiore a quindici giorni e di euro 1.400 per ogni frazione di mese pari o inferiore a quindici giorni.”
“12-ter. Entro il 31 dicembre 2022, al fine di ottimizzare le funzioni statali in materia di organizzazione e gestione del gioco del bingo anche in conseguenza della epidemia Covid-19 ed in previsione della riattribuzione delle relative concessioni, il Ministro dell'Economia e delle Finanze, su proposta del Direttore generale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, adotta un regolamento individuante le misure necessarie per garantire la sostenibilità della rete di raccolta del gioco e l’occupazione nel settore, nonché le modalità di innovazione e sviluppo tecnologico atte a garantire l’evoluzione dei sistemi di raccolta e delle modalità di gioco incentivando la diffusione delle tecnologie digitali.”
Conseguentemente, al comma 15 del medesimo articolo 5 le parole “commi da 7 a 12” sono sostituite dalle parole “commi da 7 a 12-bis” e le parole “35,6 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2022 al 2029” sono sostituite dalle parole “50,3 per l’anno 2022, 38,3 per l’anno 2023 e 35,6 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2029”.
 
DE BERTOLDI, FOCUS SU SCONTRINI, PREU E VERSAMENTI CONCESSIONARI - Sono tre gli emendamenti che portano la firma di Andrea de Bertoldi, senatore di Fratelli d'Italia, in riferimento all'erofazione degli scontrini dei giochi pubblici con vincita in denaro anche in formato digitale, al differimento dei termini per il versamento del Preu sugli apparecchi e delle somme dovute dai concessionari all'Erario ed all'Agenzia delle dogane e dei monopoli.
Di seguito, ecco i testi integrali degli emendamenti.
5.8  - de Bertoldi
Dopo il comma 4, inserire il seguente: "4-bis. Al fine di incentivare l'utilizzo delle tecnologie digitali anche in relazione agli obiettivi stabiliti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, oltre che alla tutela della salute in ragione dell'emergenza epidemiologica Covid-19, gli scontrini dei giochi pubblici con vincita in denaro sono erogati anche in formato digitale. Le modalità sono stabilite con un decreto del ministero dell'Economia e delle finanze, da emanare entro 60 giorni dall'entrata in vigore della presente disposizione. Alla data di entrata in vigore del predetto decreto, sono da ritenersi abrogate le disposizioni normative incompatibili di cui ai seguenti decreti del Presidente della Repubblica 7 agosto 1990, n. 303, 16 settembre 1996, n. 560, 24 gennaio 2002, n. 33 e 4 ottobre 2002, n. 240."
5.96 - de Bertoldi, Maffoni, Drago
Dopo il comma 14, inserire il seguente: "14-bis. I termini per il versamento del prelievo erariale unico sugli apparecchi di cui all'articolo 110, comma 6, lettere a) e b), del testo unico delle leggi sulla pubblica sicurezza, di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, e del relativo canone concessorio sono rimodulati come segue: in relazione alle competenze a saldo del secondo semestre 2021, la scadenza s'intende prorogata al 30 marzo 2023, fatta salva la possibilità di rateizzare dette somme in dieci rate mensili di pari importo, con applicazione degli interessi legali calcolati giorno per giorno; la prima rata è versata entro il 30 giugno 2022 e le successive entro l'ultimo giorno lavorativo di ciascun mese; l'ultima rata è versata entro il 28 febbraio 2022.
Conseguentemente, agli oneri derivanti dall'attuazione della presente disposizione, pari a 500 milioni di euro per l'anno 2022 mediante corrispondente riduzione del fondo di cui all'articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190".

5.62 - de Bertoldi, Maffoni, Drago
Dopo il comma 14, inserire il seguente: 14-bis" 1. Tutti i termini di riversamento all'Erario ed all'Agenzia delle dogane e dei monopoli da parte dei concessionari pubblici in scadenza entro il 30 novembre 2021 sono prorogati al 30 giugno 2022. Le somme dovute possono essere versate con rate mensili di pari importo, con debenza degli interessi legali calcolati giorno per giorno; l'ultima rata è versata entro il 18 dicembre 2022".

 
 

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