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Draghi spinge: 'Super green pass per tutti i lavoratori', si decide il 5

31 dicembre 2021 - 10:37

Il 5 gennaio potrebbe arrivare un nuovo Dl del Governo per introdurre il super green pass per tutti i lavoratori, intanto entrano in vigore le nuove regole sulla quarantena.

Scritto da Redazione
Draghi spinge: 'Super green pass per tutti i lavoratori', si decide il 5

Il giorno da fissare sul calendario è il 5 gennaio: in quella data il Governo deciderà o meno se intervenire con un nuovo decreto per il contenimento del Covid, alla luce dell'aumento costante dei contagi e della diffusione della variante Omicron.

Secondo le indiscrezioni, il premier Mario Draghi sarebbe intenzionato a imporre il super green pass (ottenibile solo da guariti o con il vaccino) ai 23 milioni di lavoratori del privato e del pubblico e agli autonomi, compresi ovviamente tutti quelli delle attività di gioco, dove la certificazione verde rafforzata sarà obbligatoria per la clientela dal 10 gennaio al 31 marzo. 

Una misura estrema, che si fatto porterebbe ad una sorta di “obbligo vaccinale” mascherato, che potrebbe rendersi necessario se, come si teme, i contagi dovessero raggiungere quota 200mila fra una settimana.

Il presidente del Consiglio quindi ha ancora qualche giorno di tempo per tentare di vincere le resistenze dei partiti politici. Se, infatti, Forza Italia - secondo quanto affermato dal ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta - si dice pronta ad “estendere il green pass rafforzato a tutto il mondo del lavoro, fino ad arrivare all’obbligo se dovesse servire”, la Lega, attraverso il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, si oppone, sottolineando la necessità di un protocollo per chi non può immunizzarsi per ragioni di salute e di fondi per eventuali risarcimenti in caso di gravi effetti collaterali. Sulle stesse posizioni c'è anche il Movimento 5 Stelle, mentre il Partito democratico e Italia viva sono pronti a sostenere gli orientamenti di Draghi.
In attesa di conoscere l'evoluzione degli eventi, da oggi, 31 dicembre, è in vigore la la circolare del ministero della Salute "Aggiornamento sulle misure di quarantena e isolamento in seguito alla diffusione a livello globale della nuova variante Omicron".
Nella premessa il ministero evidenzia: “I primi dati sull’efficacia dei vaccini nei confronti della variante Omicron suggeriscono che la stessa sarebbe in grado di ridurre l’efficacia dei vaccini nei confronti dell’infezione, della trasmissione, e della malattia sintomatica, soprattutto in chi ha completato il ciclo di due dosi da più di 120 giorni. La terza dose riporterebbe tuttavia l’efficacia dei vaccini a livelli comparabili a quelli contro la variante Delta conferendo una buona protezione nei confronti della malattia grave. Per tali ragioni è opportuno promuovere la somministrazione della terza dose di richiamo ('booster') e differenziare le misure previste per la durata ed il termine della quarantena sia in base al tempo trascorso dal completamento del ciclo vaccinale primario che alla somministrazione della dose 'booster'”.
Quindi la circolare mette nero su bianco le nuove regole.
“La quarantena dovrà essere applicata alle categorie e nelle modalità di seguito riportate: Contatti stretti (ad alto rischio) 1) Soggetti non vaccinati o che non abbiano completato il ciclo vaccinale primario (i.e. abbiano ricevuto una sola dose di vaccino delle due previste) o che abbiano completato il ciclo vaccinale primario da meno di 14 giorni: rimane inalterata l’attuale misura della quarantena prevista nella durata di 10 giorni dall’ultima esposizione al caso, al termine del quale periodo risulti eseguito un test molecolare o antigenico con risultato negativo; 2) Soggetti che abbiano completato il ciclo vaccinale primario da più di 120 giorni, e che abbiano tuttora in corso di validità il green pass, se asintomatici: la quarantena ha durata di 5 giorni, purché al termine di tale periodo risulti eseguito un test molecolare o antigenico con risultato negativo; 3) Soggetti asintomatici che: - abbiano ricevuto la dose booster, oppure - abbiano completato il ciclo vaccinale primario nei 120 giorni precedenti, oppure - siano guariti da infezione da Sars-CoV-2 nei 120 giorni precedenti, non si applica la quarantena ed è fatto obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo Ffp2 per almeno 10 giorni dall’ultima esposizione al caso. Il periodo di Auto-sorveglianza termina al giorno 5. È prevista l’effettuazione di un test antigenico rapido o molecolare per la rilevazione dell’antigene Sars-Cov-2 alla prima comparsa dei sintomi e, se ancora sintomatici, al quinto giorno successivo alla data dell’ultimo contatto stretto con soggetti confermati positivi al Covid 19. 4) Gli operatori sanitari devono eseguire tamponi su base giornaliera fino al quinto giorno dall’ultimo contatto con un soggetto contagiato.
Per i contatti a basso rischio, qualora abbiano indossato sempre le mascherine chirurgiche o Ffp2, non è necessaria quarantena ma dovranno essere mantenute le comuni precauzioni igienico-sanitarie. Se non è stato possibile garantire l’uso della mascherina, tali contatti dovranno sottostare a sorveglianza passiva.
La circolare poi dà delle precise disposizioni anche in tema di isolamento. Quanto ai soggetti contagiati che abbiano precedentemente ricevuto la dose booster, o che abbiano completato il ciclo vaccinale da meno di 120 giorni, l’isolamento può essere ridotto da 10 a 7 giorni, purché i medesimi siano sempre stati asintomatici, o risultino asintomatici da almeno 3 giorni e alla condizione che, al termine di tale periodo, risulti eseguito un test molecolare o antigenico con risultato negativo”.
Il ministero quindi chiarisce poi cosa si intende per “contatto a basso rischio”. Come da indicazioni Ecdc - Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, “si intende una persona che ha avuto una o più delle seguenti esposizioni: una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso Covid-19, ad una distanza inferiore ai 2 metri e per meno di 15 minuti; una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala d'attesa dell'ospedale) o che ha viaggiato con un caso Covid-19 per meno di 15 minuti; tutti i passeggeri e l’equipaggio di un volo in cui era presente un caso Covid-19, ad eccezione dei passeggeri seduti entro due posti in qualsiasi direzione rispetto al caso Covid-19, dei compagni di viaggio e del personale addetto alla sezione dell’aereo/treno dove il caso indice era seduto che restano classificati contatti ad alto rischio; un operatore sanitario o altra persona che fornisce assistenza diretta ad un caso Covid-19 oppure personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso Covid-19, provvisto di Dpi raccomandati”.
 
 
Sempre ad oggi risale anche la pubblicazione dei dati principali del monitoraggio della Cabina di regia sulla diffusione del Covid nel nostro Paese.
L’incidenza settimanale a livello nazionale continua ad aumentare rapidamente: 783 vs 100.000 abitanti (24/12/2021 - 30/12/2021) vs 351 per 100.000 abitanti (17/12/2021 – 23/12/2021), secondo le cifre del ministero della Salute.
Nel periodo 7 dicembre – 20 dicembre 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,18 (range 1,13 – 1,22), leggermente in aumento rispetto alla settimana precedente ed ancora al di sopra della soglia epidemica. É stabile, ma ancora sopra la soglia epidemica, l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt = 1,11 (1,07-1,13) al 20/12/2021 vs Rt = 1,11 (1,07-1,14) al 13/12/2021.
Risulta in aumento il tasso di occupazione in terapia intensiva: è al 12,9 percento (rilevazione giornaliera del ministero della Salute al 30 dicembre) vs il 10,7 percento (rilevazione giornaliera del ministero della Salute al 23 dicembre). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 17,1 percento (rilevazione giornaliera del ministero della Salute al 30 dicembre) vs il 13,9 percento (rilevazione giornaliera del ministero della Salute al 23 dicembre).
Due regioni/province autonome sono classificate a rischio alto, 18 regioni/ province autonome risultano classificate a rischio moderato secondo il Dm del 30 aprile 2020. Tra queste, sette regioni/province autonome sono ad alta probabilità di progressione a rischio alto secondo il Dm del 30 aprile 2020. Una regione/ provincia autonoma è classificata a rischio basso.
Numerose regioni/ province autonome riportano una singola allerta di resilienza. Due regioni/ province autonome riportano molteplici allerte di resilienza.
Inoltre, sono in forte aumento il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (124.707 vs 62.669 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in diminuzione (21 percento vs 27 percento la scorsa settimana). È in aumento la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (48 percento vs 45 percento) e aumenta anche la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (31 percento vs 28 percento).
 
 

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