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Superare il sistema dei colori, le Regioni in pressing propongono misure al governo

17 gennaio 2022 - 08:34

Il sistema della colorazione delle regioni risulta già superato dalla realtà', secondo alcuni governatori: ecco le proposte per il Governo per non deprimere le attività.

Scritto da Redazione GiocoNews.it
Superare il sistema dei colori, le Regioni in pressing propongono misure al governo

Rivedere il sistema delle norme anti-Covid su diversi fronti (come quarantene, scuola e trasporti) ma puntando anche sul superamento delle fasce dei colori, che rappresenta oggi il presupposto delle restrizioni in base all’andamento dei contagi e delle ospedalizzazioni. È l’obiettivo a cui stanno lavorando di gran lena le Regioni, che nella prossima riunione discuteranno di una serie di eventuali proposte da avanzare al Governo, per cercare di ottenere il più ampio margine di esercizio delle attività economiche.

RICHIESTA CHE ARRIVA DAL PAESE - Dopo il diniego del fronte scientifico alla richiesta di modifica del conteggio dei ricoveri Covid, i governatori lavorano a una serie di ipotesi in vista della prossima Conferenza delle Regioni. “Il sistema dei colori di fatto è superato dalla realtà. Il rischio è andare verso restrizioni relative alla situazione di qualche mese fa, anziché attuale. Adesso serve una fase nuova, bisogna sempre più correre a vaccinare le persone, anche perché a tamponare milioni di persone si rischia di ingolfare il lavoro delle Asl”, spiega il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, facendosi portavoce dei territori. “Noi - spiega accennando alla piattaforma di autotesting che sarà lanciata mercoledì 19 - cerchiamo di dare un senso alla richiesta di semplificazione che arriva da tutto il Paese. Quando si superano le centinaia di migliaia di positivi è chiaro che non c’è nessun sistema di tracciamento che possa reggere”.

CAMBIA LO SCENARIO DEL SUPER GREEN PASS – Segnali positivi arrivano anche dallo stesso governo, con il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, secondo il quale “siamo di fronte a scenario diverso” della pandemia e dunque “è giusto aprire un dialogo con le Regioni” riguardo al superamento del sistema a colori. “Il nostro è un intendimento di base - spiegano fonti delle Regioni - per garantire la massima possibilità di spostamento e la tutela delle attività economiche, evitando chiusure. Ed è una valutazione fatta alla luce dell’introduzione del Super Green pass nei diversi ambiti della vita sociale e lavorativa”.
 
Una risposta concreta arriva dal sottosegretario Pierpaolo Sileri il quale annuncia che "le regole verranno modificate e alleggerite molto presto". E una conferma arriva anche dal presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli: "Il sistema di colorazione delle regioni è stato elaborato dalla Salute in epoca diversa. Che si possa arrivare a una riconsiderazione è nella logica delle cose". Al momento l’intenzione di palazzo Chigi è andare avanti con le attuali norme, continuando a seguire l’andamento della curva epidemiologica.
 
Intanto però è prevista per oggi un’altra riunione tecnica per decidere le deroghe all’obbligo di mostrare il green pass base, che si ottiene anche con il tampone, con il premier Mario Draghi che potrebbe firmare già domani il Dpcm con l’elenco dei negozi esentati. Anche se non saranno molte le new entry. Ad ottenere il via libera potrebbero essere gli alimentari, le farmacie, le edicole e i tabaccai. No ai fiorai, a chi vende vestitini per i neonati, alle profumerie e ad ogni altra attività commerciale che non sia ritenuta strettamente necessaria, quindi anche i giochi, come indica la linea di palazzo Chigi. Del resto, anche se si starebbero valutando alcune piccole eccezioni, queste potranno essere considerate solo se indispensabili ad "assicurare il soddisfacimento di esigenze essenziali e primarie della persona", come è scritto nel decreto legge del 7 gennaio che ha introdotto la certificazione verde per un lungo elenco di attività: pubblici uffici, servizi postali, bancari e finanziari e, appunto, attività commerciali.

Pur non essendo in nessun modo affrontato il tema dei locali di gioco in modo diretto, è evidente che una revisione complessive delle misure e delle restrizioni potrebbe portare benefico, tra le varie attività, anche a quelle di intrattenimento. Anche se al momento rimane comunque da capire quali potrebbero essere i tempi di introduzione di un simile provvedimento. E, soprattutto, se il sistema dei colori dovesse effettivamente cancellato, cambierebbe in ogni fascia di colore la percentuale di capienza sui mezzi di trasporto pubblico mentre in zona arancione cadrebbe il divieto di spostamento tra Comuni per chi non ha il certificato verde rafforzato. Altri temi non banali da gestire, come abbiamo visto in questi mesi (anzi, anni) sui territori.
 
PIÙ IN ALTO LE CAPIENZE DEI LOCALI - Il cambiamento più radicale, secondo gli auspici delle Regioni, riguarderebbe la zona rossa (quella su cui rischia di ricadere, per esempio, la Valle d'Aosta, sede di uno dei quattro casinò italiani che dovrebbe quindi tornare a chiudere) dove gli spostamenti sarebbero possibili ovunque e tutte le attività economiche resterebbero regolarmente aperte (tranne le discoteche, al momento chiuse ovunque) per chi ha il Super Green Pass. Su questi aspetti - dicono le Regioni - il Governo chieda al Comitato tecnico scientifico di esprimere un suo parere.
Tutto questo, però, rientra tra i desiderata dei governatori (e dei cittadini, naturalmente) mentre la Federazione nazionale degli ordini dei medici è di tutt’altro avviso, sostenendo che “Non abbiamo bisogno di sconti, ma di interventi per ridurre la pressione sugli ospedali. Interventi che devono essere di carattere restrittivo per raffreddare la curva e allentare la pressione sulle strutture”. Invitando a pensare “a chiusure selettive”, come spiegato dal presidente della Federazione, Filippo Anelli. I territori sono invece compatti nel chiedere un cambio di passo e - anche se non c’è un’intesa comune - le proposte dei vari presidenti sono di rivedere le regole su quarantene, Green pass e tamponi, oltre a ridiscutere le competenze sulla sospensione delle attività didattiche in presenza nelle scuole. In quest’ultimo caso alcuni, il campano De Luca in testa, chiedono di non limitare esclusivamente alle zone rosse la possibilità per i governatori di emanare ordinanze sulla sospensione delle lezioni in presenza. Tra le richieste di alcuni territori c’è l’eliminazione della quarantena, prevedendo solo autosorveglianza per quelle persone positive al Covid ma asintomatiche che hanno fatto la dose booster o, in alternativa, in questi casi imporre una quarantena di soli cinque giorni. L’ipotesi è anche di togliere l’obbligo del test al termine dei cinque giorni di autosorveglianza, per coloro che hanno avuto un contatto stretto con un positivo.
Tra le varie richieste avanzate dai governatori, intanto, c’è anche quella – proveniente dal Lazio - di evitare di sospendere il green pass ai positivi asintomatici con dose booster. Mentre in Emilia Romagna invece partirà mercoledì prossimo la piattaforma di autotest per certificare la positività al virus e cominciare l’isolamento. E nei giorni successivi il sistema includerà anche l’autocertificazione della guarigione e quindi il protocollo che indica la fine dell’isolamento. Questa possibilità sarà riservata ai vaccinati con la dose booster.
 
COSA DICONO I DATI – Intanto il bollettino quotidiano dei contagi continua a risultare invariato. Come indicato nel parere del Cts fornito al governo, rispondendo alle richieste pressanti delle Regioni che spingevano per una versione settimanale e per scorporare i dati dei positivi asintomatici da quelli con sintomi. Processo ritenuto però troppo rischioso, in una fase ancora acuta dell’epidemia. Come spiegato dal presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, la situazione epidemica acuta ha “un’incidenza settimanale che ha raggiunto quasi i 2mila casi e una velocità di trasmissione che rimane significativamente sopra il valore di 1”. Quindi una crescita ancora da sorvegliare e che non lascia immaginare allentamenti a stretto giro, come invece chiedono le regioni. Ma anche in questo caso si punta a una mediazione tra le parti. Staremo a vedere.

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