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Green pass: arrivano i controlli a campione nelle tabaccherie

31 gennaio 2022 - 12:01

Da martedì 1 febbraio 2022 green pass obbligatorio per entrare in tabaccheria, i controlli, solo a campione, non devono essere dimostrati.

Scritto da Daniele Duso
Green pass: arrivano i controlli a campione nelle tabaccherie

Da martedì 1° febbraio anche nelle tabaccherie dovranno essere controllati i green pass della clientela. Con l'entrata in vigore del Dpcm del 20 gennaio, quindi, anche per andare a prendere valori bollati, un gratta e vinci o un pacchetto di sigarette (così come per entrare negli uffici pubblici, negli uffici finanziari e nelle altre attività commerciali), diventa essenziale la certificazione verde che si ottiene con il vaccino, se si è guariti dal Covid, o con un tampone negativo effettuato 48 ore prima se antigenico o 72 ore se rapido. La Faq pubblicata giovedì 27 gennaio dall'Esecutivo ha parato il colpo dopo che l'obbligo del controllo aveva agitato non poco gli animi, nei giorni scorsi, con una parte dei tabaccai che si era detta pronta alla serrata.

Successivamente la Faq ha chiarito che i controlli dovranno essere effettuati a campione, ma se da un lato ciò ha tranquillizzato molti esercenti, altri si sono chiesti quale potesse essere il valore di una Faq, e se questa potesse superare il Dpcm emanato relativo, appunto, al green pass. 

Per questo è importante l'intervento di Alfonso Celotto, professore ordinario di Diritto costituzionale presso il dipartimento di Giurisprudenza dell'Università degli Studi Roma tre, che interpellato dalla Federazione italiana tabaccai, che ha pubblicato sul proprio sito web un video nel quale il noto costituzionalista dà alcune delucidazioni in merito alla Faq.   

"C'è stato un importante chiarimento", spiega Celotto. "Palazzo Chigi ha pubblicato una Faq riguardante i gli esercizi commerciali, diversi da quelli che soddisfano esigenze alimentari, mediche e di prima necessità si devono effettuare i controlli del green pass base. Finora il controllo, nei bar e nei ristoranti ad esempio, era da svolgere all'ingresso. I titolati degli esercizi non devono effettuare i controlli all'ingresso, ma devono svolgerli a campione".

Un chiarimento importante arriva da Celotto anche in merito al valore delle Faq, le quali, spiega il costituzionalista, "sono come una circolare amministrativa". Di fatto una Faq "è una interpretazione ufficiale di come va applicata la legge", spiega Celotto, "per cui è un'indirizzo della pubblica amministrazione che chiarisce su come si svolge il controllo: in tal caso il controllo non è all'ingresso, ma è a campione, e nel locale".

Nello specifico caso delle tabaccherie, pertanto, "i tabaccai non devono all'ingresso effettuare il controllo, ma devono effettuarlo a campione. Il tabaccaio non è responsabile di quanti controlli fa, a chi li fa e quando li fa, l'importante è che li effettui e che, nel caso, allontani eventuali clienti senza green pass".

Celotto spiega che non occorre dare prova dei controlli effettuati, ma può comunque essere utile tenerne traccia, seppur con qualche precauzione, soprattutto in tema privacy. "Occorre ricordarsi che non si può mai fotografare il green pass, né prendere i dati della persona", ricorda Celotto, "mentre può essere verificato il documento di identità in caso di palese discordanza tra i dati del green pass e la persona che lo presenta".

Importante anche il tema delle responsabilità, che spiegano cosa rischia il tabaccaio: di fatto nulla. "Non c'è responsabilità da parte dei tabaccai, proprio perché l'indicazione è 'a campione', a meno che non si dimostri che non sono stati effettuati dei controlli. Conviene tuttavia tenere traccia dei controlli effettuati, anche se non è obbligatorio farlo, non è dovuto. Non c'è responsabilità per il mancato controllo perché 'a campione' non ha una scansione temporale obbligatoria, quindi una traccia dei controlli effettuati può essere utile, ma non è comunque obbligatoria". 

Il green pass continuerà a non servire invece per entrare in tutti i negozi che vendono in prevalenza prodotti alimentari e bevande (ipermercati, supermercati, discount di alimentari, minimercati e altri esercizi non specializzati di alimenti vari), allo stesso modo dei mercati all’aperto e dei negozi per il commercio al dettaglio di prodotti surgelati.

Il governo aveva invece già chiarito che l’accesso libero a tutti questi "esercizi commerciali consente l’acquisto di qualsiasi tipo di merce, anche se non legata al soddisfacimento delle esigenze essenziali e primarie". Anche le esigenze di sicurezza e di giustizia saranno sempre garantite: andare in una caserma, ad esempio, per sporgere denuncia, non richiederà di esibire il certificato verde.

Per consultare il testo completo della Faq si può collegarsi al sito web governativo dedicato alla certificazione verde covid-19.

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