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Gabrielli (Polizia): 'Così le mafie entrano nel gioco pubblico'

14 marzo 2022 - 11:33

Nella Relazione sulla politica dell'informazione presentata al Senato da Franco Gabrielli il quadro del coinvolgimento delle mafie in una variegata gamma di condotte illecite legate al settore del gioco.

Scritto da Daniele Duso
Gabrielli (Polizia): 'Così le mafie entrano nel gioco pubblico'

"Le evidenze intelligence confermano la capacità dei sodalizi di adeguare organizzazione interna e modus operandi all’azione di contrasto, anche in considerazione di rilevate sinergie operative tra gruppi criminali finalizzate tanto alla spartizione di lucrosi business illeciti quanto all’attenuazione di eventuali spinte conflittuali suscettibili di attirare l’attenzione investigativa". Così, nel capitolo relativo all'ingerenza affaristico-criminale, la Relazione sulla politica dell'informazione per la sicurezza 2021 illustra il coinvolgimento delle mafie in un ampio ventaglio di condotte illecite legate al mondo del gioco, sia pubblico che completamente illegale. 

La Relazione, un ampio documento che nel complesso conta 136 pagine, è stata presentata al Senato dal sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega alla sicurezza nazionale, Franco Gabrielli.

"Da non trascurare i tentativi di penetrazione verso il settore dei giochi pubblici e delle scommesse", riporta uno dei passaggi chiave della Relazione,  come del resto confermato da numerose evidenze investigative attestanti il coinvolgimento di esponenti mafiosi in una variegata gamma di condotte illecite che vanno dalla mera manomissione delle apparecchiature all’interno delle sale da gioco, alla raccolta illegale delle scommesse, anche mediante piattaforme informatiche dedicate, fino alla realizzazione di veicoli societari volti a schermare la riconducibilità delle attività di gioco agli interessi del crimine organizzato".

Continua la relazione spiegando che "malgrado la persistente azione di contrasto, Cosa nostra non rinuncia a perseguire strategie di penetrazione del tessuto socio-economico, specie a livello locale, con particolare riferimento agli appalti per la realizzazione di opere pubbliche e al settore del gioco e delle scommesse. Le famiglie mafiose palermitane risultano tuttora impegnate in processi di riorganizzazione interna che, talvolta, hanno evidenziato il sorgere di fibrillazioni intra-claniche dovute all’assenza di adeguato spessore criminale della nuova leadership. Le evidenze concernenti gli assetti dei sodalizi catanesi hanno posto in luce un significativo dinamismo interno funzionale, tra l’altro, alla gestione dei tradizionali business illeciti, specie con riguardo al settore agrumicolo e al relativo indotto".

Spazio anche al fenomeno della criminalità di matrice straniera. "L’azione informativa in direzione della criminalità organizzata cinese, suffragata da numerose evidenze investigative, ha evidenziato il sempre più frequente ricorso ad articolate fattispecie di riciclaggio ed evasione fiscale e contributiva (vds. box 23), sfruttamento della manodopera clandestina e di trasferimento fittizio di denaro in Cina, in elusione del dispositivo di contrasto nazionale. In un contesto contrassegnato da una significativa vocazione affaristico-criminale, trova conferma l’interesse delle compagini criminali siniche in direzione dei settori della logistica e dei trasporti, della ristorazione etnica e del gioco e delle scommesse".

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