skin

Relazione Dia: 'Circuiti paralleli di gioco illegale per riciclare denaro'

07 aprile 2022 - 08:27

La Direzione investigativa antimafia evidenzia come la criminalità cerchi di creare circuiti paralleli di gioco illegale per riciclare denaro.

Scritto da Redazione
Relazione Dia: 'Circuiti paralleli di gioco illegale per riciclare denaro'

Come "fattore comune", è da segnalare "come i sodalizi mafiosi, avvalendosi sempre più delle possibilità offerte dalla tecnologia, continuino ad orientarsi verso settori del gioco d’azzardo (gaming) e delle scommesse (betting) realizzando circuiti paralleli a quello legale allo scopo sia di riciclare, sia di incrementare le cospicue risorse a disposizione".

Lo evidenzia la Direzione investigativa antimafia, nella Relazione al Parlamento sull’attività svolta e i risultati conseguiti nel primo semestre del 2021, presentata dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese.

Infatti, oltre a ripercorrere, come di consueto, i fatti di cronaca che interessano nelle varie province e regioni italiane il gioco e che vedono l'intervento della Dia, essa sottolinea per esempio, riferendosi alla criminalità organizzata siciliana: "Un settore criminale di particolare interesse per la dimensione del fenomeno nel suo complesso e per gli sviluppi evolutivi che promette è quello delle scommesse e dei giochi online. Cosa nostra, ma in genere la criminalità organizzata di tipo mafoso, riesce a realizzare un controllo diffuso e capillare sul territorio di competenza nel mercato legale dei giochi e scommesse online sfruttando società di bookmaker con sede formale all’estero (prive di autorizzazione ad operare in Italia) per offrire servizi ad una ftta rete di agenzie e punti gioco ubicati nel territorio siciliano. Si tratta di un’attività altamente remunerativa che presenta un basso rischio di esposizione all’attenzione delle forze di polizia e garantisce da un lato un forte controllo del territorio e dall’altro il raggiungimento di un elevato potere economico".

Le criticità legate al gioco non riguardano solo le regioni del sud. La Dia evidenzia infatti che "Gli interessi connessi al gioco d’azzardo lecito e illecito continuano a far registrare nel Lazio una certa operatività spesso interessando in sinergia diverse matrici criminali", ma anche altre regioni italiane.

Ci sono poi le attività che riguardano paesi esteri: "L’Isola di Malta, con la sua strategica posizione geografca nel Mediterraneo e grazie al suo regime fscale assolutamente vantaggioso e quasi privo del peso burocratico, rappresenta un contesto ideale per tutte quelle organizzazioni criminali coinvolte in attività illegali, quali il gioco d’azzardo, il traffco di stupefacenti e il contrabbando di prodotti petroliferi".

Infatti, "uno dei settori criminali che maggiormente si sono sviluppati sull’Isola di Malta è quello relativo al gioco d’azzardo, ove è molto marcata la presenza della ‘ndrangheta, come è più spesso stato evidenziato a seguito di complesse attività d’indagine".

Come pure, il Canada: "In particolare Cosa nostra opererebbe prevalentemente nelle zone di Montreal, mentre la ‘ndrangheta a Toronto e Thunder Bay. Entrambe le organizzazioni sarebbero attive nel traffco di stupefacenti, nelle estorsioni, nell’usura, nel gioco d’azzardo, nel riciclaggio dei proventi illeciti e nell’infltrazione nel settore degli appalti pubblici. Queste si sarebbero, nel tempo, profondamente radicate, assumendo posizioni di rilevo nella gestione degli affari criminali".

 

Secondo la Dia, tale quadro (che interessa ovviamente molti altri settori e non solo il gioco), "impone di continuare nella lotta contro la criminalità organizzata con particolare attenzione all’aggressione dei beni illecitamente accumulati dalle mafie mediante gli strumenti dell’azione giudiziaria e delle misure di prevenzione patrimoniali.
Su questo fronte, la portata dei provvedimenti di prevenzione eseguiti anche nel semestre in esame testimonia l’attenzione verso il settore della Direzione investigativa antimafia che orienta le sue attività verso l’obiettivo generale di proteggere il tessuto economico del Paese dalle ingerenze della criminalità organizzata".

 

Articoli correlati