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Riordino gioco, Freni (Mef): 'Corsa contro il tempo, ma non ancora persa'

13 luglio 2022 - 11:21

Il sottosegretario all'Economia con delega al gioco, Federico Freni, fa il punto sui motivi del ritardo nell'arrivo in Consiglio dei ministri del disegno di legge delega sul riordino.

Scritto da Anna Maria Rengo
Riordino gioco, Freni (Mef): 'Corsa contro il tempo, ma non ancora persa'

Si riuscirà a portare a termine l'iter per il riordino dell'offerta di gioco in Italia, visto che è ormai luglio e, come ampiamente noto agli addetti ai lavori, esso non è neanche iniziato? Tra speranze e sfiducia, tra richieste e prime risposte, l'estate ormai arrivata non porta riposo al settore del gioco. Sia in senso positivo, visto che per la prima volta da due anni a questa parte la si vive “liberi” da restrizioni legate alla pandemia (per quanto non del tutto debellata), ma anche in senso negativo, in quanto il nodo legato alla Questione territoriale è tutt'altro che sciolto e le concessioni sono state prorogate ma senza alcuna certezza sui bandi di gara, solo per citare due tra le maggiori preoccupazioni tuttora prive di rassicurazioni.

Su tutto ciò, e anche su molto altro, facciamo il punto con il sottosegretario all'Economia con delega al gioco, Federico Freni, che nel suo intervento alla presentazione del primo numero dell’Osservatorio permanente Censis-Lottomatica sul gioco legale in Italia, nel pomeriggio di ieri, 12 luglio, ha detto di aver scritto  scritto al governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, in quanto rappresentante delle Regioni “per frenare la produzione frastagliata di una serie di leggi sul gioco”. 

Il tutto a pochi giorni di distanza dalle dichiarazioni rese da Luca Coletto, assessore della Regione Umbria, nel suo intervento in audizione alla commissione parlamentare di inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico, in sostituzione proprio del presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome Fedriga, in cui ha caldeggiato un'accelerazione sul riordino, aprendo alla compartecipazione degli enti locali alle entrate erariali dal gioco, ma solo per la cura del Gap.
 
Ecco quindi l'intervista rilasciata dal sottosegretario Freni a GiocoNews, pubblicata sul numero dell'estate della rivista cartacea, consultabile integralmente a questo link.
 
La legge delega di riordino dell'offerta del gioco tarda ad arrivare in Consiglio dei ministri. Quali sono i motivi?
“La legge delega purtroppo è stata inviata al Consiglio dei ministri in un momento molto complicato e delicato per l’Italia. Molti, anzi, troppi, i decreti al vaglio del Governo negli ultimi mesi e tutti caratterizzati dall’estrema urgenza della loro adozione. Il Pnnr 1 e 2, il Dl energia, il decreto aiuti, il semplificazioni fiscali per citarne qualcuno, tutti provvedimenti che hanno tenuto e tengono tuttora impegnati sia i tecnici che i politici su fronti che non potevano e non possono aspettare.
Con ciò non significa che il settore del gioco non abbia una sua rilevanza o urgenza anzi, siamo più che consapevoli che il riordino a questo punto sia diventato improrogabile, tuttavia, la delega ha ad oggetto un argomento che non incontra le simpatie di tutti i gruppi politici e che sconta, ahimè, ancora diversi pregiudizi, anche se ingiustificati dal mio punto di vista. Sarà comunque mia premura insistere con gli organi di vertice di Palazzo Chigi affinché la legge delega ottenga il via libera dal Consiglio dei ministri e passi al vaglio del Parlamento il prima possibile”.
 
Si farà in tempo a completare l'iter in questa legislatura?
“Dati gli innumerevoli impegni a cui è sottoposto il Parlamento in questo periodo, non posso fare promesse, ma se entro l’estate il Consiglio dei ministri licenziasse il testo allora credo cui siano ancora buone chance di veder concluso anche l’iter parlamentare in questa legislatura”.
 
Cosa devono aspettarsi gli operatori di gioco nei prossimi mesi, visto che anche le concessioni slot e Vlt sono in scadenza, prorogata, al 30 giugno 2023?
“Come sappiamo le concessioni degli apparecchi Awp e Vlt, sono in proroga tecnica fino al 30 giugno 2023. Tuttavia, anche se la legge delega avesse completato il suo iter parlamentare non ci sarebbe tempo per l’approvazione dei delegati e conseguentemente nemmeno sarebbe ipotizzabile bandire una nuova gara, che sarebbe antieconomica per lo Stato. Sarà, quindi, opportuno prevedere un’ulteriore proroga (ovviamente onerosa) a breve termine, molto probabilmente di un anno, così da avere il tempo sufficiente sia per riordinare il settore sia per bandire le nuove gare”.
 
Diverse Regioni hanno ipotizzato di prorogare l'entrata in vigore delle loro leggi in vista di un imminente riordino. Ora che cosa succederà?
“Se le Regioni agissero veramente in questo senso sarebbe la scelta migliore, vista la situazione in cui versa oggi il settore che sconta troppe restrizioni dovute alla mancanza di regole chiare sicure e uguali per tutti. Mettere ordine attraverso il riordino, con regole uniformi per l’esercizio del gioco, comporterà necessariamente il coinvolgimento dei Comuni e delle Regioni nel procedimento di pianificazione della dislocazione territoriale della rete di raccolta, che dovrà fondarsi su una razionalizzazione dell’offerta e su una distribuzione sul territorio dei punti di gioco che risulti sostenibile sotto il profilo dell’impatto sociale e dei controlli a salvaguardia sia della legalità sia dei soggetti maggiormente vulnerabili, dei minori e di coloro che sono affetti da disturbo da gioco d’azzardo patologico. Sono sempre più convinto che occorra riformare per migliorare il settore attraverso un dialogo continuo tra operatori, enti locali e Stato”.
 
Sarà possibile invece dare corso al bando sull’online?
“La concessione dei giochi online è in scadenza alla fine di dicembre. Con l’attuale normativa non credo si possa ipotizzare l’avvio della nuova gara: troppi sono stati i cambiamenti, tecnologici e sociali, degli ultimi anni. I criteri sin qui utilizzati non sono più attuali e rischierebbero di provocare serie distorsioni del mercato, senza alcun vantaggio per la collettività e per la protezione delle fasce più deboli. Anche per questa tipologia di giochi occorre una modifica normativa che detti criteri per l’aggiudicazione dei diritti più realistici e appropriati, il che comporterà un'ulteriore proroga, anche se di breve termine, anche al fine di allineare la scadenza di queste concessioni con quelle relative ad altri giochi”.
 
Il settore del gioco lamenta da tempo di essere oggetto di discriminazioni bancarie. A livello governativo e/o parlamentare si può intervenire in qualche modo?
“Il riassetto del settore dei giochi, tramite la legge delega, potrà portare certamente maggiore chiarezza sulla questione degli atteggiamenti discriminatori messi in atto da parte delle banche nei confronti degli operatori del comparto. In ogni caso, stiamo valutando alcune iniziative possibili, che siano ovviamente compatibili con l’attuale sistema regolatorio, per aiutare le piccole e medie imprese del settore, anche sollecitando, nell’ottica di una proficua interlocuzione inter-istituzionale, un intervento in tal senso da parte della Banca d’Italia nei confronti delle imprese del circuito bancario. Un eventuale intervento in tal senso dovrà essere volto ad individuare misure che consentano la prosecuzione della gestione delle imprese operanti nel settore del gioco, in vista dell’adozione, con le nuove convenzioni di concessione, di una disciplina che risponda ai molteplici interessi presenti, al fine di conseguire un loro equo bilanciamento”.
 

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